Chiediamo a Luigi Pallotta, segretario del Sunia, il maggiore sindacato degli inquilini: che giudizio dà sul recente decreto sulle dismissioni?
Il decreto sulla catolarizzazione ha tre aspetti preoccupanti:
1) si avvia un processo generalizzato di vendita di tutto il patrimonio pubblico con l’occhio principalmente rivolto a garantire le opportinità dei possibili grandi investitori-finanziatori (banche, gruppi finanziari, gruppi immobiliari) piuttosto che l’interesse pubblico e la tutela degli inquilini;
2) si innesca un processo di vendite all’asta senza prevedere in alternativa che l’invenduto abitativo possa essere conferito ai fondi immobiliari, come noi proponiamo; fondi che dovrebbero garantire gli inquilini privi di risorse per l’acquisto;
3) si riducono sensibilmente le garanzie per gli inquilini, per rendere più appetibile l’operazione agli investitori. Su questo chiediamo che il parlamento corregga, in sede di conversione, il decreto legge, in particolare garantendo un lungo contratto a chi non è in grado di acquistare. Prevedendo cioè il diritto di usufrutto per tutti gli anziani che siano inquilini degli enti e che non acquistano. E poi garantire una reale prelazione agli inquilini, dichiarare nulle tutte le operazioni speculative di rivendita, consentire ai comuni e ai fondi immobiliari di acquisire l’invenduto abitatativo a salvaguardia di un minimo garantito di patrimonio in locazione, garantire il diritto acquisito degli inquilini ad acquistare con mandato collettivo come unica modalità per l’ottenimento dell’ulteriore sconto.
Quali effetti potrà avere la recente sentenza della Consulta, che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 7 dealla legge 431/98, la norma che poneva la regolarità fiscale come condizione per l’esercizio dello sfratto da parte dei proprietari?
La sentenza è gravissima e ha effetti preoccupanti non solo per lo specifico settore degli affitti, ma perché legittimagli evasori. Si rimettono in circolo nelle questure, decine di migliaia di provvedimenti che sino ad oggi il proprietario evasore non poteva promuovere (…)
Quali interventi a livello locale sarebbe possibile adottare per far fronte al disagio abitativo?
E’ necessario che il fondo sociale di sostegno all’affitto sia rifinanziato, in modo da consentire ai comuni di soddisfare tutte le domande di contributo, mentre la proposta di finanziaria 2002 lo ha ridotto rispetto allo stanziamento annuo del trimestre precedente. Poi occorre un piano di finanziamenti capace di consentire ai comuni di affittare sul mercato alloggi da destinare agli sfrattati e alle situazioni di emergenza.