Senato, la cabala dei voti

ROMA – I conti, quelli veri, saranno fatti stasera, dopo le ventuno. Solo allora previsioni e calcoli diventeranno realtà numerica. In questo frattempo è possibile però tentare alcune opzioni. Basate sempre sui numeri.

I punti fermi. Sono pochi e stanno sulle dita di una mano. Il primo: nell’aula del Senato siedono 322 senatori compresi i sette senatori a vita. Il secondo: per avere la fiducia serve la maggioranza più uno dei voti. Il terzo: ci sono almeno quattro “assenze” certe, il presidente del Senato che per prassi non vota; il senatore a vita Sergio Pininfarina che non viene in aula da un anno; il senatore italo-argentino Pallaro che è rimasto a Buenos Airese; Fisichella che ha appena spiegato in Aula perchè non darà la fiducia ma non ha chiarito se uscirà o meno dall’aula durante la votazione. Il quarto ed ultimo punto fermo è legato ai regolamenti d’aula: al Senato l’astensione vale voto contrario, mentre uscire dall’aula fa abbassare il quorum.

Il punto di partenza: Unione a 157 voti. Per Prodi sarebbe la “vittoria”. I quattro non votanti (Marini, Pininfarina, Pallaro, Fisichella) portano l’aula a 318 votanti e la maggioranza a 160. L’Unione, che in genere parte da una maggioranza risicata di 158 voti, questa volta parte da 151 voti sicuri (sarebbero 146 a cui vanno sommati Rossi, Bordon, Manzione, Natale D’Amico che ha preso le distenze dagli altri lib-dem e l’Udeur Cusumano che voterà sì a Prodi). A cui vanno aggiunti i voti dei sei senatori a vita. Andreotti, Cossiga, Levi Montalcini, Ciampi, Scalfaro, Colombo. Insomma un “tesoretto” di 157 voti. Sufficiente perchè la Cdl da sola ha 156 voti.

I dissidenti. Sono loro che fanno la differenza. Ma bisogna vedere come e fino a che punto. La verità è che i lib-dem Dini e Scalera, i due senatori Udeur Mastella e Barbato e il trotskista Turigliatto potrebbero decidere fino all’ultimo di uscire dall’aula, di non partecipare al voto abbassando così il quorum a 156 voti. La situazione cambia se tutti loro, o qualcuno di loro, decide di votare contro Prodi. Le dichiarazioni ufficiali alle agenzie per ora dicono che Turigliatto e Dini voteranno no (la Cdl passa a 158 voti e Prodi perde). Scalera dice che non voterà la fiducia senza precisare se partecipa o meno al voto e abbassa il quorum. Mastella e Barbato cosa decideranno di fare stasera?

Giochi di assenze. I rumors ancora in queste ore parlano di possibili assenze nei banchi della maggioranza. Specie nell’Udc. Ma anche tra i 35 senatori di prima nomina che se si va a votare non arrivano ai due anni, sei mesi e un giorno necessari per avere la pensione. I banchi dell’aula di Palazzo Madama sembrano pieni. E’ dato in arrivo anche il senatore Fossa di Forza Italia che si è fratturato il bacino. Pare gli abbiano messo a disposizione un elicottero. Malori in agguato anche per Mastella, dovrebbe arrivare col medico. Appunto: è stasera che bisogna fare i conti.