Schiacciati e folgorati, altre due vittime sul lavoro

Un morto folgorato e un altro schiacciato da un blocco di marmo. È l’ennesimo, tragico, bollettino di guerra sui posti di lavoro. Il primo incidente si è verificato a Catanzaro, all’interno di un cantiere per la realizzazione di una strada.
Un operaio di 40 anni era alla guida di un escavatore quando il mezzo ha urtato i fili dell’alta tensione, folgorandolo. Il secondo incidente mortale è stato a Poggio Silvestri, nel comune di Carrara. La vittima aveva 33 anni ed è rimasta schiacciata da un blocco di marmo, che sarebbe finito a terra dopo essersi spaccato mentre alcuni operai lo stavano trasportando con una ruspa. Maurizio Petriccioli, segretario generale della Cisl toscana lancia l’allarme: «La Toscana di oggi è meno civile di quella che due secoli fa abolì la pena di morte, perché tollera che ogni anno decine e decine di suoi abitanti siano condannati a morte con la sola colpa di guadagnarsi da vivere col lavoro. Queste morti ci interrogano sulla qualità del nostro sviluppo, su un mercato del lavoro portato all’estremo, sulla precarizzazione e frammentazione del lavoro, sui ritmi esasperati, sull’estendersi di zone di irregolarità e illegalità». Oggi dovrebbe esserci uno sciopero della categoria indetto da tutte le sigle sindacali. Anche la politica non rimane in silenzio: «È veramente ora di dire basta alle morti sul lavoro: non è possibile che si verifichino in pochi giorni così tanti incidenti» ha detto il presidente del consiglio regionale toscano, Riccardo Nencini. A questo proposito Nencini ha esortato le istituzioni a mettere in campo un «intervento diretto e immediato». E qualcosa già si muove: ieri sera è stato firmato un protocollo di intesa dall’assessore regionale per il diritto alla salute, dai rappresentanti regionali di Cgil, Cisl, Uil, Cna, Confartigianato
Imprese Toscana e Casartigiani per un nuovo progetto di formazione per la sicurezza sul lavoro. Con questo accordo i datori di lavoro, in aziende dalle caratteristiche artigianali, assumono in proprio i compiti di responsabile del servizio di prevenzione e protezione aziendale. L’obiettivo è la diminuzione del 25-30% degli infortuni sul lavoro nell’arco dei prossimi 3 anni. Il progetto (primo del genere in Italia) si rivolge principalmente ai cantieri di piccole dimensioni che sono la maggior parte nel territorio cittadino, dove sarà applicato un sistema telematico di autodichiarazione in modo da stabilire il grado di sicurezza delle imprese edili e creare un apposito database. I titolari delle aziende saranno aggiornati sulle normative in materia di sicurezza, con particolare attenzione agli obblighi correlati alla valutazione dei rischi e agli interventi di pronto soccorso. Le attività di formazione verranno prioritariamente rivolte ai datori di lavoro dei comparti dell’edilizia ed estrattivo.
A livello nazionale, l’Osservatore Romano, quotidiano del Vaticano, torna a “sbattere il mostro in prima pagina”: «Dal primo novembre ad oggi sono già 33 i morti in incidenti sul lavoro. Ennesimi lutti, le quotidiane tragedie che potevano essere evitate».