Caro Walter,
nell’articolo che hai scritto su Liberazione del 17 novembre, insieme a molte considerazioni condivisibili, sostieni che pensare di costruire un soggetto unitario e plurale senza presentarsi alle elezioni con un unico simbolo, sia una furbizia, che secondo te nasconde una eccessiva considerazione del momento elettorale.
A noi sembra vero il contrario.
Noi pensiamo infatti che sia possibile praticare una efficace politica delle alleanze anche nelle istituzioni, senza per questo privare gli elettori e le elettrici, che poi sono cittadini e lavoratori, della possibilità di esprimere il proprio orientamento politico culturale come d’altronde prevede la nostra Costituzione fondata sul lavoro e su un impianto proporzionale, presentandosi ciascuno con le proprie liste e i propri simboli.
Che non sono marchi, come i partiti e le liste elettorali non sono prodotti nel mercato della politica.
Altrimenti avremmo accettato il processo di americanizzazione della politica e della società che abbiamo così cocciutamente avversato in tutti questi anni.
Forse non è casuale che alla fine si discuta solo della lista unica e della falce e martello da togliere sulla scheda elettorale, come da anni spera la confindustria che sa bene quanto abbiano contato i comunisti nella difesa dei lavoratori.
In Italia poi siamo in presenza di una formidabile offensiva mediatica, che purtroppo vede coinvolta anche la rai, senza che vi sia alcun intervento delle istituzioni per impedirlo, per riabilitare Mussolini il fascismo e persino il nazismo(vedi la recente vicenda del Mein Kampf di Hitler alla stazione Termini), i quali come ben sai motivano la loro funzione storica nella lotta al comunismo.
Quale messaggio manderemmo ai giovani se decidessimo di autoescluderci con il nostro simbolo dalla competizione elettorale, mentre i fascisti rivendicano la loro storia e con più di una fiamma si presenteranno alle elezioni?
Stanno aumentando in tutti quartieri le aggressioni verso i compagni, cosa che conosci bene essendone anche tu in passato stato vittima e avendo seguito da parlamentare eletto a Roma i tanti episodi che si sono succeduti in questi anni.
Sai bene come in passato nelle periferie e nelle borgate fosse difficile per i fascisti avventurarsi come hai ben illustrato nel tuo libro una borgata ribelle.
Oggi non è più così purtroppo.
Anche per questo siamo sempre stati impegnati a tessere il filo di una rete unitaria che andasse dai cattolici ai centri sociali, dal mondo delle associazioni alle forze democratiche.
Proprio in questi giorni il comitato della pace del x municipio farà una iniziativa di solidarietà con la popolazione vicentina che si batte contro l’ampliamento della base nato al dal molin.
Altre iniziative unitarie ci vedono impegnati sulle questioni urbanistiche e sulla manifestazione del 24 contro la violenza sulle donne.
Con i compagni del Pdci abbiamo preparato insieme la manifestazione del 20 ottobre e la campagna per il no al protocollo del 23 luglio; faremo presto una cena insieme.
Queste spirito unitario che anima il nostro impegno politico lo conosci bene perché sei iscritto al nostro circolo di cui sei anche stato un valido segretario.
Alle prossime elezioni, che a Roma si svolgeranno a maggio, come tutti gli anni saremo pronti a condurre la nostra campagna elettorale. Lo faremo anche attaccando in tutto il quartiere il nostro bel simbolo con la scritta vota comunista.
Per noi le elezioni non sono un sondaggio, sono una forma di lotta: per ottenere il principio una testa un voto ci sono state battaglie durissime.
Per noi una scheda elettorale senza la falce e martello è falsa. Riteniamo che una decisione così importante possa essere presa solamente da un Congresso Nazionale che chiediamo sia svolto prima possibile.
Ti invitiamo a discuterne con noi al circolo, insieme al compagno Franco Giordano al più presto possibile e comunque prima degli “Stati Generali”.
Il direttivo del circolo L. Longo – Quadraro / Cinecittà di Roma
Approvato con 18 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto.