Sarkozy: «La Chiesa sbaglia sui gay»

Non è detto che Socrate o Freud facciano guadagnare voti, ma come se fosse satura di promesse, la campagna elettorale si è avventurata nella sfera dell’ etica e della psicologia. Alla vigilia dello sprint finale, la politica mette tra parentesi la «banalità» di problemi economici o di governabilità, per discutere di valori, comportamenti, spiritualità, sessualità, esistenza. Pedofili si nasce? L’ omosessualità è un peccato, un’ identità o una devianza? Si può prevenire il suicidio? È accettabile l’ eutanasia? Come su altre questioni di fondo, è stato ancora una volta Nicolas Sarkozy a gettare il sasso, obbligando avversari e opinione pubblica a misurarsi con le sue proposte. Discutibili, provocatorie, ma in sintonia con la mentalità collettiva, sensibile alle riflessioni sui massimi sistemi, e con le incertezze del presente. Portare la sfida sui valori, significa anche mescolare le carte rispetto alle scelte ultimative fra destra e sinistra, quindi fra schieramenti. Non è il solo a farlo. Anche il linguaggio della campagna è cambiato. Si ascoltano espressioni come «ordine giusto» e «Repubblica del rispetto» (Ségolène Royal), «il salario minimo deve ridare stima a se stessi» (François Bayrou). Victor Hugo, Camus, Sant’ Agostino sono più citati di Keynes e De Gaulle. Chi crede a una campagna vuota e banale, dovrebbe leggersi il numero di ieri di Libération, il giornale storico della «gauche» che al «Sarkopensiero» dedica le sei prime pagine, confermando peraltro il sospetto che abbia voltato le spalle a Ségolène Royal e si stia attrezzando per diventare il grande giornale d’ opposizione al probabile nuovo corso. Pur chiosata da critiche, l’ intervista ripropone le riflessioni del leader della destra a proposito di pedofilia e suicidio, spaziando dalla genetica alla psicologia. Riflessioni che gli hanno attirato attacchi pesanti degli avversari e persino il richiamo dell’ Arcivescovo di Parigi. Molti commentatori si sono chiesti se l’ eugenetica faccia parte del repertorio programmatico del probabile inquilino dell’ Eliseo, come una scorciatoia autoritaria per ristabilire la norma, con il corollario di ordine e autorità. In realtà, Sarkozy si è interrogato su ciò che è innato nell’ individuo e su ciò che è invece prodotto dall’ ambiente e dalla cultura, ritenendo che la genetica possa giocare un ruolo importante nella cura e nella prevenzione. Nell’ intervista a Libération, aggiunge analoghe considerazioni rispetto all’ omosessualità. «Oggi sappiamo che l’ autismo è di origine genetica. La predisposizione ai tumori o nel mio caso all’ emicrania possono essere ereditari. Penso che anche la sessualità sia legata all’ identità dell’ individuo. Non so in quale proporzione, ma mi stupisco quando sento dire che un ragazzo diventa omosessuale perché sua madre ha dormito con lui o una ragazza diventa anoressica perché il padre è assente». Portato alle estreme conseguenze – da qui le critiche a Sarkozy – il ragionamento tenderebbe a ridurre le «colpe» della società e dell’ ambiente rispetto all’ evoluzione dell’ individuo. Il che rileva – secondo Libération – i cromosomi genetici della destra rispetto alla visione sociale della «gauche». Ma Sarkozy avverte: «Personalmente non mi sono mai posto il problema di scegliere la mia sessualità. Per questo trovo scioccante la posizione della Chiesa che considera l’ omosessualità un peccato. Non si sceglie la propria identità. E la stessa cosa per la tendenza a ingrassare o a dimagrire». «È grave che un possibile capo di Stato riduca tutto a una questione di codice genetico. Di questo passo è evidente il rischio di catalogazione e selezione preventiva», sostiene Thomas Doustaly, direttore di Tetu, la rivista di riferimento dell’ omosessualità. «Sarkozy s’ ispira direttamente alla destra americana», tuonano i socialisti. «Il suo slogan è “tutto diventa possibile”. È vero, anche il peggio e l’ inimmaginabile», s’ indignano i verdi. Ma al di là delle polemiche, c’ è un dato oggettivo. Nella Francia laica e repubblicana, nessuno – nemmeno a destra, nemmeno fra i cattolici che sostengono il centrista Bayrou – mette in discussione i diritti degli omosessuali, compresa la regolamentazione delle unioni civili. Quanto ai pedofili, basta leggere la cronaca nera per capire che cosa vorrebbe la maggioranza dei francesi.