Sardegna, indipendentisti protestano per gli arrestati

Un gruppo di militanti di A manca pro s’indipendentzia (A sinistra per
l’indipendenza) si sono incatenati ieri mattina davanti al palazzo di giustizia di Cagliari, sede della Direzione distrettuale antiterrorismo. Sono scese in piazza anche le madri e le nonne dei dieci militanti in carcere perché accusati di far parte dei Nuclei proletari per il comunismo e dell’Organizzazione indipendentista rivoluzionaria, due sigle che hanno rivendicato alcuni attentati avvenuti in Sardegna negli ultimi quattro anni. Il capo d’imputazione è di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Intorno alle 10 di ieri le madri degli arrestati si sono legate tra loro per i polsi con una catena. Al collo i cartelli con i nomi dei propri figli. I familiari protestano, tra l’altro, perché, dopo il deposito degli atti dell’inchiesta penale, i difensori degli indagati non sono ancora riusciti ad ascoltare le registrazioni integrali delle intercettazioni alla base dell’ordinanza di custodia cautelare. «Gli atti sono stati depositati l’8 novembre», spiega Anna Nappi, sorella di Massimiliano, docente sassarese arrestato, e portavoce del «Comitato 11 luglio». «Mio fratello – dice – è in sospensione cautelativa dal lavoro e corre il rischio di perderlo. Vogliamo giustizia per i nostri ragazzi, ma soprattutto che non cada il silenzio su questa vicenda».
L’operazione «Arcadia» scattò esattamente cinque mesi fa. Insieme agli
arresti, le perquisizioni delle case di altri 44 iscritti all’organizzazione. A
manca pro s’indipendentzia, che opera da sempre nella più assoluta legalità, sostiene la totale estraneità dei suoi militanti ai fatti da cui è partita l’inchiesta della Dda e denuncia l’inaccettabile equiparazione tra
indipendentismo e terrorismo che sta alla base del teorema che guida le
indagini della Dda. La contiguità oggettiva, in Sardegna, tra indipendentismo e terrorismo, teorizzata dall’ex ministro dell’Interno Beppe Pisanu, è stata messa a fondamento dell’azione investigativa rivolta, negli anni del governo Berlusconi, verso i gruppi indipendentisti, ma anche verso organizzazioni anarchiche e comuniste. Sulla criminalizzazione del dissenso insiste il numero speciale che la rivista Camineras, da diversi anni sede del dibattito politico e teorico che anima il variegato universo dell’indipendentismo sardo, dedica all’operazione «Arcadia». «A manca – scrive il senatore verde Mauro Bulgarelli – è un’organizzazione che opera alla luce del sole all’interno del movimento indipendentista sardo, un movimento radicato, culturalmente e socialmente, che esprime un articolato ventaglio di pratiche e di comportamenti e che periodicamente è oggetto di tentativi di criminalizzazione, ispirati dall’assunto della “contiguità oggettiva” tra indipendentismo e terrorismo».