Saluto ai congressisti della CGIL

I Congressi della Cgil si svolgono nel pieno di una crisi generale del capitalismo, che richiede rigore di analisi, di unità e di lotta per uscirne nell’interesse di tutta la società.
Essa crea ogni giorno condizioni nuove che impongono ai lavoratori e alle loro organizzazioni adeguate forme di lotta, coordinata sul piano continentale e internazionale.

Questa crisi è cominciata alla fine degli anni ’60, quando la borghesia monopolista multinazionale iniziò profonde ristrutturazioni industriali alla ricerca del massimo profitto.
Ricordiamo le prime stangate all’inizio degli anni ’70 – aumenti della benzina e di altri generi di prima necessità – contro le quali i lavoratori lottarono guidati proprio dalla Cgil.
In Italia, la crisi economica si presentò il 12 dicembre 1969, con la strage fascista di piazza Fontana a Milano: una strategia della tensione che la Cia statunitense orchestrerà in tutti i paesi capitalisti e nel mondo intero, per intimidire e imporre ai lavoratori e ai popoli una generale restaurazione dell’egemonia imperialista.
In oltre quarant’anni abbiamo assistito all’indebolimento e dissoluzione di organizzazioni del movimento operaio, al crollo di numerosi paesi socialisti e progressisti, all’attacco sistematico contro lo Stato sociale e le sue conquiste, come Scala mobile, Contratti collettivi e, per ultimi, il diritto di sciopero, la libertà d’informazione, fino agli attuali massicci e generalizzati licenziamenti.
Una situazione che i lavoratori possono affrontare difendendo e rafforzando l’unità e la lotta soprattutto della Cgil, non a caso fortemente attaccata dal governo Berlusconi.
Per impedire sbocchi reazionari della crisi, la classe operaia ha ingaggiato la sua lunga lotta, con forme creative per suscitare attenzione e rigore, in difesa del potere d’acquisto, dei posti di lavoro, della ricerca, dell’ambiente e degli stessi mezzi di produzione.
Per vincere questa lotta di civiltà, essa ha bisogno del sostegno morale e materiale delle Istituzioni democratiche e dei sindacati di tutti i paesi.
Gli attuali Congressi della Cgil sono attraversati da confronti difficili perché difficile è la condizione dell’Italia, dell’Europa e del mondo.
Noi partecipiamo vivamente con i compagni delle due mozioni, affinché le critiche costruttive rafforzino l’unità complessiva di tutta la Cgil, presidio europeo della lotta per lo sviluppo, per la democrazia, per la pace e per una più matura società internazionale.

Teramo 11 febbraio 2010
La Presidenza