Non c’è un giorno di tregua per i no-tav, prima sulle barricate e ora per organizzare il doppio appuntamento di sabato prossimo a Torino: una manifestazione dei movimenti e una kermesse promossa dai sindaci (con Beppe Grillo, Dario Fo e Marco Paolini) che si uniranno nel pomeriggio. Per dirla con Giorgio Airaudo, segretario della Fiom torinese, c’è chi andrà a una manifestazione politica e culturale no-tav in autobus e c’è chi ci andrà in corteo (esaranno tanti data l’unanimità dei comitati e le tante adesioni in tutta Italia): “Una giornata pacifica e determinata a cui sono convinto che molti della Fiom parteciperanno”, spiega Airaudo. La frattura tra le due manifestazioni, quindi non c’è e non ci sarà, alcuni sindaci parteciperanno a entrambe, altri no, ma se gli chiedete se ci il fronte è rotto vi guardano come se foste matti. Non è pensabile,d’altronde che tutti i sindaci siano d’accordo con iniziative di movimento e di piazza. Hanno già fatto tanto, a ciascuno il suo.
Questura e prefettura, intanto, hanno autorizzato il percorso della manifestazione senza alcun rilievo, nonostante gli inviti a vietarla lanciati da sindaco e consiglio comunale del capoluogo piemontese (Chiamparino si è spinto a teorizzare che per Natale e le Olimpiadi dovrebbero essere impedite tutte le manifestazioni a Torino, una strana sospensione della democrazia per shopping e gare e sportive che si spera fosse una battuta riuscita male). I manifestanti della valle, il comitato no-tav di Torino, come i centri sociali, in prima fila l’Askatasuna, i Cobas, la Cub hanno detto con chiarezza di volere una festa, senza incidenti e tensioni che farebbero del male ai movimenti. Per questo hanno proposto un percorso lontano dal centro, dalla stazione di Porta Susa (concentramento alle 13) per confluire nell’iniziativa di informazione e spettacolo al parco della Pellerina (con inizio spettacoli alle 18).
In valle, invece, si cominciano a contare le denunce, stanno arrivando quelle per i blocchi a strade, autostrade e ferrovie dei giorni seguenti al blitz della polizia contro il presidio di Venaus dei sei dicembre (sulle violenze contro gente inermedi quella notte è stato aperto un altro dossier), in attesa delle indagini della magistratura sugli incidenti per la ripresa dei terreni dei cantieri lo scorso otto dicembre. Sul fronte istituzionale i sindacidella valle e quelli della cintura torinese interessati dalla gronda ferroviaria sono stati convocati domani da Regione e Provincia per cominciare un confronto locale come richiesto dal “tavolo di Palazzo Chigi”. Si vedrà, almeno si discute.