«Vedo all’orizzonte un brutto accordo che politicamente
cancellerebbe la sinistra e la sua rappresentanza sociale». Marco Rizzo,
euiopailamentare dsi Comunisti italiani (Pdci) è anche coordinatore
della segreteria di un partito che conta 16 deputati e cinque preziosi senatori.
Cosa in particolare non le piace?
«Secondo le mie informazioni l’intesa finale si profila peggiore della legge Maroni che, oltre allo scalone dei 60 anni dal 2008, prevede 61 anni nel 2012 e, ma solo dopo verifica, 62 anni dal 2014. La proposta Prodi prevede due scenari: quota 96 nel 2010 (quindi 61 anni e 35 di contributi) e quota 97 nel 2012 (62 anni) oppure quota 96 nel 2012 e 97 nel 2014. Morale della favola: l’accordo sarà o uguale a quella del.centrodestra se non peggiore». Però sono esclusi gli usuranti…
«Si, ma anche qui la sinistra sta sbagliando. Se ne è fatta una grande conquista ma alla fine riguarda appena 18-20 mila lavoratori l’armo, il 10% della platea dei pensionati. Mentre la quota 96 e 97 sono per sempre, cioè anche quando di usurati non ce ne sono più».
E i coefficienti?
«Si parla di una revisione triennale sempre a parità di costo: in pratica è un disastro per i giovani ai quali invece andrebbero rimpolpate le pensioni».
Per questo è stato spostato il Tfr nei fondi pensione privati.
«Sarà solo una grande torta per i gruppi finanziari con una piccola fettina per Unipol. E poi si parla sempre del debito pubblico ma perché la Banca d’Italia non cede le sue riserve in oro, pari a 62 miliardi di euro come consente Bruxelles?».
Il suo partito ha cinque senatori, per far passare l’accordo saranno fondamentali.
«Noi siamo per l’unità a sinistra per costruire una massa critica. Ma se questa intesa, come dicevo prima, finisce per essere peggio dello scalone cosa andiamo a raccontare ai nostri elettori? Il governo alla fine potrà anche stare in piedi ma la sinistra non andrà lontano. Vedremo se i sindacati avranno il coraggio di fare le consultazione solo tra i lavoratori o dovranno coinvolgere anche i pensionati». Prodi ha promesso altri ingredienti… «Come la definizione dei precari. Ma non è un regalo del governo, è un obbligo stabilito da Bruxelles. Spero che il capo dello Stato non consenta la fiducia per far passare questo pessimo accordo».