RIVOLUZIONE IN NEPAL. UN NUOVO MONDO E’ POSSIBILE
La redazione di Contropiano raccoglie l’invito della sezione europea e italiana del World People’s Resistance Movement (WPRM) ad organizzare una tappa dell’importante tour internazionale di solidarietà con la lotta rivoluzionaria del popolo nepalese.
La conferenza-dibattito, alla quale parteciperanno un giornalista e un compagno nepalesi si terrà
LUNEDI 30 GENNAIO, ORE 17.30 ALLA CASA DELLA PACE (VIA MONTE TESTACCIO 22)
Invitiamo tutti i compagni e le compagne a partecipare a questo appuntamento estremamente utile per conoscere una lotta rivoluzionaria che si conduce contro l’imperialismo anche nel continente asiatico.
Tour di solidarietà europeo
RIVOLUZIONE IN NEPAL: UN NUOVO MONDO E’ POSSIBILE !
Anche se ancora poco conosciuta, in Nepal sta avanzando una lotta che coinvolge milioni di persone che sta trasformando il paese nel modo più radicale immaginabile. Una trasformazione che sta portando il Nepal da essere uno dei più poveri arretrati paesi della terra a proporsi come prima linea del cambiamento e avanzamento sociale nel pianeta. In Nepal una rivoluzione popolare sta scrivendo la storia della fine dell’imperialismo!
Per un secolo la cricca che domina il paese al servizio dell’imperialismo britannico e USA e dell’espansionismo indiano ha imposto lo sfruttamento delle masse e il saccheggio delle risorse naturali del paese. Capeggiati da un monarca feudale, hanno violentemente represso la resistenza di operai, contadini, studenti e intellettuali hanno contro sfruttamento e oppressione. La vecchia e marcia società, una prigione per le diverse nazionalità e un inferno per le donne, si è retta grazie alle potenze straniere, allo stato reazionario e al suo bastone, l’esercito e la polizia.
Nel 1990 un movimento popolare costrinse la monarchia a rinunciare al potere assoluto e introdurre un sistema politico parlamentare multipartitico con uno dei più vasti archi di diversi partiti al mondo. Il popolo nepalese si aspettava cibo, acqua potabile e condizioni igieniche per i poveri, nuove case, assistenza sanitaria e istruzione. Si aspettavano l’abolizione della discriminazione per casta e per sesso, della subordinazione delle minoranze nazionali, la fine di corruzione, ruberie, nepotismo e corruzione a tutti i livelli dello stato. invece i tanti mali della vecchia società sono peggiorarono ancora, frustrando amaramente le speranze e aspettative del popolo.
Fu in questa situazione, il Partito Comunista del Nepal (Maoista) assunse la decisione di lanciare quella che i maoisti chiamano la guerra popolare. Nel febbraio del 1996, iniziando con un pugno di uomini e donne organizzati e con poche semplici armi, spesso artigianali, ma con il sostegno politico di milioni di persone, furono in tutto il paese. realizzati una serie di attacchi contro obiettivi statali combinati con altre azioni di massa cui parteciparono migliaia di persone. Scopo di questa lotta non era imporre solo alcune riforme o raggiungere un accordo per una “spartizione del potere”, ma la fine della dominazione straniera, lo sradicamento delle strutture feudali che dominano la società nepalese a tutti i livelli e la radicale trasformazione dei rapporti sociali in tutti i campi. Il PCN(M) ha affermato che sta dirigendo questa lotta come parte cosciente del processo della rivoluzione mondiale di cui sono partecipi.
La guerra popolare iniziata nel febbraio 1996 è finora avanzata con una velocità sorprendente. Oggi l’80% del territorio nepalese e la maggioranza della popolazione vive in regioni sotto il controllo dei rivoluzionari, mentre il regime del re è confinato nella capitale e nelle altre città. Sono state create basi d’appoggio rivoluzionarie in cui, per la prima volta nella storia del Nepal il potere popolare è realmente nelle mani del popolo. In queste aree il popolo stesso esercita collettivamente il potere politico, per cambiare la società a beneficio della grande maggioranza di esso. Nelle basi d’appoggio il popolo sta costruendo una nuova società e I comitati popolari sono I suoi pilastri. Comitati popolari eletti dal popolo e uniti a livello centrale nel Consiglio Popolare Unificato Rivoluzionario (URPC), che è l’embrione di un nuovo stato e rappresenta l’emergere del potere politico popolare a livello nazionale.
Con la costruzione delle basi d’appoggio rivoluzionarie, nelle campagne le minoranze nazionali e le donne esercitano una libertà mai avute insieme al potere, si sviluppa un ‘economia indipendente, l’odiato sistema di caste è abolito e per la prima volta nella storia del Sud Asia i “dalit” (gli intoccabili) hanno trovato una vera uguaglianza sociale. Il traffico delle donne, dei bambini della droga come la prostituzione, le violenze familiari, la corruzione sono stati stroncato. L’istruzione è gratuita per tutti il popolo è protetto dalla corruzione dei funzionari governativi e dai signori feudali e viene una nuova cultura in cui la scienza, la creatività e il dibattito prendono il posto di superstizione, ignoranza e cieca obbedienza. I contorni di un Nepal nuovo, di un mondo nuovo, diventano ogni giorno più visibili.
Il PCN(M) ha dichiarato che la guerra popolare è entrata nella sua tappa finale, l’offensiva strategica. La monarchia e i suoi padrini imperialisti continuano a lanciare offensive per ricacciare indietro la rivoluzione in posizione sulla difensiva o addirittura sconfiggerla. Il 1° febbraio 2005 con un colpo di stati il re Gyanendra ha restaurato il potere assoluto, sospeso tutti i diritti, chiuso decine giornali e emittenti radio e imposto su tutti i media la più stretta censura, imprigionato un migliaio di attivisti politici, compresi alcuni ex- ministri. I massacri di masse inermi di non combattenti, stupri e torture sono la principale arma tattica dell’esercito reazionario che, grazie all’aiuto dei “consiglieri” militari di USA Israele e India, ha portato il Nepal in testa alla classifica del numero degli “comparsi”. Il pericolo di un intervento militare straniero diretto sta crescendo, probabilmente da parte dell’esercito indiani col supporto degli imperialisti USA ed europei.
Il World People’s Resistance Movement (WPRM) guarda alla rivoluzione in Nepal come alla più avanzata lotta contro l’imperialismo oggi nel mondo. L’esistenza di un vero potere popolare in Nepal ha profonde implicazioni per la lotta dei popoli contro l’imperialismo in tutto il mondo. La solidarietà internazionale diventa una parola senza senso se in tutto il mondo non ci si unisse per opporsi all’intervento straniero in Nepal e sostenere le conquiste che la lotta di quel popolo ha ottenuto a costo di immensi sacrifici. La battaglia che si sta estendendo dal Nepal sarà senza dubbio una delle lotte storiche del 21° secolo, una che dobbiamo osare combattere e vincere!
Il giro di iniziative che il WPRM, le sue organizzazioni e altri gruppi e compagni stanno organizzando in tutta Europa contribuirà a diffondere informazioni sulla rivoluzione in Nepal, sulla situazione del paese grazie alla presenza di testimoni diretti che porteranno anche le ultime notizie dalle basi d’appoggio. Sarà anche l’occasione per conoscere e discutere con fonti di prima mano gli effettivi sviluppi in Nepal e il loro significato per i popoli di tutto il mondo. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per costruire e organizzare la partecipazione alle iniziative in ogni paese e città.