La riunione dell’esecutivo del Partito della Sinistra Europea non é mai un’occasione rituale. E’ piuttosto lo strumento attraverso il quale si sperimenta una strada per poter lavorare insieme, per costruire una soggettività politica che stia compiutamente in campo nel panorama europeo.
Da domenica, nella storica sede di Espace Marx a Bruxelles, i passi avanti del neonato partito si fanno più tangibili, come racconta il presidente Fausto Bertinotti ai numerosi giornalisti che hanno seguito l’avvenimento.
Un novo simbolo
Innanzitutto il nuovo simbolo, prodotto da un gruppo di giovani artisti tedeschi, che tenta di raccontare graficamente i tanti messaggi che la Sinistra europea contiene: una stella, simbolo dell’internazionalismo, con all’interno un cuneo rosso, simbolo delle lotte continentali, circondati dalle stelle che simboleggiano l’Unione Europea. In più, finalmente, la registrazione ufficiale presso l’Ue, come ha annunciato il tesoriere, Pedro Marcet di Izquierda Unida. In particolare, si sono raggiunti i requisiti fissati dalla Commissione. Si tratta di criteri legati alla verifica dell’effettiva rappresentatività delle forze europee, sulla base della presenza nei Parlamenti nazionali e in quello europeo dei singoli partiti che lo compongono. Nulla a che fare, quindi, con condizioni politiche imposte, come pure alcune pretestuose polemiche avevano sostenuto, contro la formazione della Sinistra europea. Allo stato, tra i diciotto partiti che formano la Sinistra europea, hanno rappresentanza nel Parlamento di Bruxelles, in qualità di membri permanenti della Se, Rifondazione Comunista, Pds tedesca, Synaspismos greco, Partito comunista francese e Izquierda Unida, ai quali si sono aggiunti, in qualità di osservatori attivi, il Partito comunista boemo moravo, Akel di Cipro e il Bloco de Ezquerda portoghese, che così hanno consentito il raggiungimento del numero minimo di partiti con rappresentanze parlamentari, che il regolamento fissava in un numero minimo di sette forze politiche di sette paesi diversi.
Le campagne
Ma soprattutto si é scelto di lavorare immediatamente su una vera e propria campagna d’autunno in tutta Europa, come ha insistito Bertinotti, che possa accompagnare le lotte di ogni paese.
Innanzitutto la mobilitazione contro la guerra ed il terrorismo, questione di agghiacciante attualità, che vede il movimento pacifista mobilitato in maniera permanente. Dopo la relazione di Gennaro Migliore, dell’esecutivo della Se, che ha sottolineato l’importanza di una presenza forte alle manifestazioni europee del 17 ottobre a Londra (in conclusione del Forum sociale europeo, ndr) e del 30 ottobre a Roma (immediatamente dopo la firma del Trattato costituzionale) si è affermata la progettazione di un’iniziativa del partito, a carattere continentale, che si rivolgesse all’opinione pubblica europea, magari in coincidenza con il vertice della Nato, che si terrà a Venezia a novembre, o in occasione della prossima assemblea generale dell’Onu a Ginevra. Quindi le lotte sociali e per il lavoro, echeggiate negli interventi di Helmut Scholtz, rappresentante della Pds nell’esecutivo, e di Helmut Markov, capodelegazione della Pds all’europarlamento, protagonisti delle “mobilitazioni del lunedì” contro le politiche di Schroeder. E a Berlino, il 2 ottobre prossimo, ci sarà una grande manifestazione per la difesa delle conquiste sociali, alla quale l’intera Sinistra europea parteciperà. Il partito inoltre si prepara ad una serie di confronti per elaborare una piattaforma sociale ed economica complessiva, dalla lotta contro le privatizzazioni al contrasto della precarietà lavorativa passando dalle lotte per i diritti dei migranti, che diventi uno strumento di contrasto immediato alle politiche antisociali decise dalla Commissione e dalla Banca centrale.
La Costituzione
Ovviamente l’Unione in quanto tale rimane uno dei terreni di intervento più fertili. Per questo, la Sinistra europea organizzerà una giornata internazionale, il prossimo 24 ottobre a Roma ossia a pochi giorni dalla firma del Trattato costituzionale, per discutere di un’altra Costituzione. E’ Graziella Mascia, rappresentante del Prc nell’esecutivo, che illustra la proposta di lavoro, con una prima parte che propone contenuti di una vera Costituzione dei popoli europei ed una seconda parte che rifletta, con culture anche diverse da quelle della sinistra alternativa, sui processi di unificazione e di costruzione della democrazia europea.
Il lavoro da fare é enorme, come i problemi sui quali, la Sinistra europea, tenta di cimentarsi. Anche per questo bisogna allargare il fronte e, quindi, il prossimo 24 settembre ci sarà, alla festa nazionale di Liberazione, la prima assemblea degli aderenti alla Sinistra europea, che verrà coordinata da Rina Gagliardi e Graziella Mascia, nella quale le campagne europee si incroceranno con la costruzione materiale del percorso politico in Italia. E’ proprio il caso di dirlo, siamo ormai ben oltre un semplice inizio.