Ritorniamo a Genova. “La storia siamo noi”

Si sono ritrovati a Genova, come nel luglio 2001, in riunione e assemblea con quelli del Gsf (il vecchio Genoa Social Forum), con tanti genovesi come ovvio, e con quelli che hanno portato avanti il peso dei processi e della continuità: Supporto legale (il network di informazione e monitoraggio sull’andamento di tutte le inchieste), gli avvocati che facevano la spola tra le aule del processo ai 25, la Comunità di San Benedetto di Don Andrea Gallo (e’era anche Don Vitaliano della Sala) e ovviamente il comitato “Piazza Carlo Giuliani”. In tanti appunto dall’Arci, alla Fiom – ma stavolta con anche la Camera del Lavoro di Genova a nome della Cgil tutta – dal sindacalismo di base (Cobas, Sdì, Cub) alle varie reti della disobbedienza tra cui Giovani Comunisti, Luca Casarini per il Nord-Est, Francesco Caruso per l’ex-rete del Sud ribelle, e poi ancora Rifondazione Comunista, associazioni e reti, protagonisti di Genova come Vittorio Agnoletto… Obiettivo sabato 17 novembre: una giornata di lotta e di proposta. Non solo un corteo che partirà nel pomeriggio dalla Comunità di San Benedetto con uno striscione già definito (“la storia siamo noi”) ma anche una mattinata di dibattito con giuristi e sociologi per raccontare l’emergenza “devastazione e saccheggio” che funesta dal 2001 le iniziative di piazza e di movimento e confutare l’assurdità securitaria di questi tempi. Un appello (il secondo, unitario, dopo una prima proposta venuta da “quelli di via Tolemaide”) sarà presentato oggi per raccontare la piattaforma che non rinuncia a verità e giustizia per un morto, 1800 feriti, 230 arresti, per ricordare che le torture alla Diaz e a Bolzaneto non andranno in prescrizione nella memoria, mentre 25 manifestanti rischiano pene carcerarie e pecunarie mai viste nella storia giudiziaria (proprio perii reato di devastazione e saccheggio mai usato prima d’ora per fatti di piazza). Sarà un appello che conterrà tutte le ragioni di Genova, comprese quelli di chi – come i genitori di Carlo e come Rifondazione – crede sia vergognoso che il Parlamento non promuova una commissione d’inchiesta come da programma dell’Unione per comprendere le responsabilità politiche nella gestione dell’ordine pubblico che portò alla sospensione della Costituzione il 20-21 luglio 2001. Il movimento riparte da Genova con uno sforzo unitario che non si conosceva da tempo. Sarà importante sostenerlo e fare in modo – come dirà l’appello – che le piazze siano agibili e che Trenitalia favorisca prezzi accessibili.