L’aumento del salario del prossimo rinnovo del contratto dei metalmeccanici non potrà scendere sotto i 130 euro. È il leader della Fiom, Gianni Rinaldini, a ribadire così, davanti alla platea dell’attivo regionale delle Rsu del Veneto, a Padova, la lina delle tute blu della Cgil in vista della prossima vertenza contrattuale. «Gli aumenti retributivi, per quanto riguarda la Fiom, non possono essere inferiori ai 130 euro, considerata la situazione economica di ripresa vissuta oggi dall’industria metalmeccanica nel nostro Paese», ha spiegato. Nessun «ammorbidimento» dei metalmeccanici Cgil, dunque, e le differenze con la Fim, che chiede aumenti retributivi intorno ai 100 euro, restano intatte. Divergenze di vedute che, ammette ancora Rinaldini, porteranno a uno slittamento nella messa a punto della piattaforma rispetto alla data di fine marzo originariamente prevista. «La discussione unitaria sul prossimo rinnovo del contratto dei metalmeccanici riprenderà dunque a partire da metà marzo», ha aggiunto il leader della Fiom, sottolineando come «allo stato attuale permangono posizioni differenti tra Fiom, Fim e Uilm su diversi aspetti della piattaforma rivendicativa» e che dunque «i tempi della preparazione della piattaforma unitaria da sottoporre alla consultazione di lavoratrici e lavoratori saranno inevitabilmente più lunghi del previsto». Uno slittamento,
ha concluso, «che rimarrà comunque nell’ambito del rispetto delle scadenze contrattuali a suo tempo definite».