Strage di civili ieri mattina – dieci morti e sedici feriti su un pullmino investito da una bomba – a Kandahar, l´ex roccaforte degli studenti del Corano nel sud dell´Afghanistan. Contemporaneamente 10.000 uomini delle forze afgane e della coalizione Enduring Freedom guidata dagli Usa hanno passato al setaccio le quattro province del sud, le più turbolente, il nascondiglio dei ribelli. Il bilancio finale parla di 40 morti. In un quadro afgano di sempre «maggiore e crescente effervescenza» dove Kabul assomiglia sempre di più a Bagdad, la maggioranza al governo sembra ancora lontana dall´aver risolto il nodo della presenza militare italiana tra Kabul, Herat e adesso anche Kandahar. Che deve aumentare, secondo le richieste della Nato. Che deve restare com´è e forse crescere di uomini e mezzi secondo Palazzo Chigi.
Se il capogruppo dell´Ulivo alla Camera Dario Franceschini rassicura che «a livello parlamentare si comincerà tra breve a ragionare sui contenuti della mozione di indirizzo dell´Unione che deve dare le linee sui cui si sviluppa l´azione italiana anche per le missioni militari in futuro», Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi insistono sulla necessità di ridiscutere una missione che da luglio diventa chiaramente militare. L´ala più estrema di Rc chiede una vera e propria exit strategy anche da Kabul. «Su questo tema, che pure non è nel programma, è urgente aprire un confronto nella maggioranza» ripete il segretario di Rc Franco Giordano. Marco Rizzo dei Comunisti italiani scongiura che per le missioni Isaf, con mandato Onu e sotto il comando Nato, e Enduring Freedom «non sia utilizzato né un uomo né un soldo in più». In tutto ciò l´opposizione accusa il governo (Landolfi) di essere «una specie di Babele della politica estera per cui ognuno alla fine dice la sua e non si capisce più nulla».
Di sicuro la missione afgana è sempre meno nation building e peace keeping e sempre più simile a una guerra. A luglio parte la «fase 3» della missione Isaf nel sud est ribelle del paese per cui il segretario della Nato ha chiesto all´Italia più uomini e i caccia Amx. L´offensiva del Pentagono, che dal primo luglio passerà sotto il comando Nato, vede in campo 2.300 forze Usa, 3.300 britannici, 2.200 canadesi e 3.500 afgani, con il sostegno logistico anche di altre forze della coalizione. In forse l´Italia, ieri la Germania ha già detto no.