Riflessioni a caldo sul risultato elettorale in Basilicata

Il dato che esce dalle urne lucane – il quale assegna alla coalizione di centro sinistra oltre il 68% dei suffragi – conferma il dato nazionale di due settimane fa: siamo di fronte ad una crisi strutturale delle destre le quali però non rinunciano ad atteggiamenti lesivi della democrazia formale del nostro paese.

Cercherò di svolgere un breve ragionamento sul dato della Basilicata: qui la lista Uniti nell’Ulivo prende 38,9% dei consensi; ad essi si sommano l’11,1% dell’Udeur, il 5,6% dei Verdi, il 4,7% al Prc, il 4,1% del Pdci. Ci si accorge subito, attraverso il raffronto col dato delle scorse amministrative e delle scorse europee che, a fronte di una crescita di tutte le forze che compongono il centro sinistra, non corrisponde una crescita del Prc. Anzi, il dato rapportato alle scorse europee non fa registrare neanche una tenuta del partito, bensì arretriamo. Il Verdi ci superano e il PdCI si avvicina. Due domande sorgono spontanee: che fine ha fatto la stagione dei movimenti che con il Prc avevano un rapporto privilegiato rispetto a tutte le altre forze della sinistra? Di fronte all’11,1% dell’Udeur – che nel Mezzogiorno d’Italia rappresenta spesso la continuità con gli interessi della vecchia Democrazia Cristiana e del cattolicesimo oltranzista – possiamo continuare a parlare di cambiamento del vento, intendendo per esso quell’evoluzione dei rapporti di forza all’interno della coalizione a favore della sinistra?

Ovviamente le cause che hanno concorso a questo non-positivo risultato sono molteplici: esse vanno dal clima congressuale che si è voluto mantenere nel corso della campagna elettorale ad alcune scelte tattico-strategiche compiute nella formulazione delle liste; dalla mancata percezione – nel corpo dell’elettorato – dell’autonomia del partito nei confronti delle altre forze della coalizione, alla incapacità del quadro dirigente locale a mettere in moto quei processi partecipativi di cui spesso sentiamo parlare nelle nostre assise.

Parlavamo delle scelte compiute nella formulazione delle liste. A tal proposito va aggiunto un dato che non è personalistico, bensì tutto politico: la scelta del capolista è ricaduta sullo stesso compagno che in questi cinque anni ha ricoperto sia la carica di capogruppo, sia (negli ultimi tre anni) di Assessore alla Formazione e al Lavoro. Una scelta che era stata più volte contestata dalla base del partito, soprattutto quando essa è stata “blindata” in nome della linea politica di maggioranza. Una blindatura continuata nella conduzione della campagna elettorale, passando sopra alla testa degli altri compagni candidati che, spesso, erano compagni impegnati nelle istituzioni comunali. Il risultato di queste scelte ci ha regalato il seguente quadro: la mancata elezione del capolista – a cui è seguita fortunatamente la elezione della compagna Emilia Simonetti – e il forte indebolimento di alcuni dei compagni presenti nelle amministrazioni comunali ai quali non sono giunti i voti del partito. Se a tutto ciò si aggiunge che si è rischiati di eleggere un indipendente che – stando alle voci di alcuni dirigenti locali – non avrebbe mai risposto alla linea politica del partito, emerge il clima drammatico del partito in Basilicata.

Credo che sia arrivato il momento di aprire una seria riflessione sullo stato del partito, sulle sue scelte politiche, culturali e organizzative. Credo sia arrivato il momento di avviare quel processo della rifondazione che non può essere più caratterizzato da una tanto decantata quanto generica innovazione, ma che deve interrogarsi sui processi reali che investono il paese e il Mezzogiorno.

Abbiamo bisogno di un partito che ri-collochi la propria proposta politica sulla base di una rinnovata scelta di classe. Un partito che smetta il proprio atteggiamento da “resa dei conti” qual è emerso dal VI° Congresso, per avviare un percorso unitario nella sua gestione e che sappia avvalersi di tutte le culture in esso presente per correggere una linea che non paga.

Francesco Cirigliano
Comitato politico nazionale – Federazione di Potenza