Riflessione dei circoli PRC di Ancora sui criteri nella compilazione delle liste

Partito della Rifondazione ComunistaCircolo “ Antonio Gramsci” e Circolo “ Che Guevara” di Ancona

Ancona, 16 gennaio 2006

I Circoli di Ancona del PRC giudicano criticamente i criteri con cui la Direzione Nazionale ha stabilito le modalità per la composizione delle liste alle prossime elezioni politiche nazionali.
Tali criteri tendono a restringere notevolmente gli spazi di democrazia interna e – contemporaneamente – si presentano come vere e proprie spinte all’emarginazione, all’esclusione e alla mortificazione politica per le minoranze interne al Partito.
Dal VI Congresso Nazionale del nostro Partito è emerso un quadro interno che ha assegnato alle intere minoranze il 41% del consenso e della fiducia degli iscritti e dei militanti, mentre dalla decisione assunta dalla maggioranza della Direzione Nazionale risulta che a questo 41% verrà assegnato solamente il 15% dei candidati e delle candidate. Un atto antidemocratico, di lesione della convivenza interna al Partito che in tale misura non si è verificato e non si verifica in nessun altro partito italiano, di destra o di sinistra.
I Circoli PRC di Ancona, nel respingere tale criterio e denunciandone il carattere impositivo, accentratore e burocratico, rimarcano anche il pericolo di caduta dell’unità interna e di accantonamento di quasi metà delle forze del Partito che tale scelta della maggioranza reca in sé.
Grave, e da respingere decisamente, è anche la scelta della maggioranza di riconfermare in blocco, tra Camera e Senato, il gruppo parlamentare uscente, all’interno del quale significativo è il numero di compagne e compagni giunte/i ad un numero alto di legislature. Tale scelta non solo contraddice l’esigenza di una intelligente, razionale e proficua “rotazione” democratica tra i nostri “quadri” e militanti, non solo contraddice clamorosamente l’esigenza della costruzione di un partito comunista fortemente democratizzato, ma viola pericolosamente lo stesso Statuto del Partito, aprendo la possibilità di una pratica gestionale segnata dalla violazione statutaria.
Da respingere è anche la modalità con cui si è assegnato il 20% delle candidature a soggetti esterni al Partito. In primo luogo, lascia perplessi che una quota tanto alta di candidati sia offerta a chi certo non conosce il sacrificio e la durezza della militanza comunista quotidiana. Ed è grave il fatto che tale 20% sia stato assegnato completamente a danno delle minoranze interne al Partito, minoranze che non potranno nemmeno segnalare, tra quel 20% di esterni, proprie candidature esterne.
Occorre rimarcare il fatto che lo Statuto ( che dovrebbe essere il vero e proprio cardine della garanzia democratica interna) sia così facilmente aggirabile e derogabile e, per di più, per fini che appaiono non certo “rivoluzionari”, ma legati essenzialmente all’auto conservazione dei gruppi dirigenti e parlamentari, i quali, ponendosi al di sopra del partito stesso, rischiano di avviare processi fortemente degenerativi della vita interna all’organizzazione.

In considerazione di tutto ciò i Circoli PRC di Ancona :

1. stigmatizzano il grave deficit di democrazia e le ripetute forzature e violazioni statutarie verificatesi in questa importante occasione elettorale.

2. chiedono che il capolista della Circoscrizione regione Marche del Senato sia espressione delle minoranze ( se il capolista alla Camera sarà indicato dalla maggioranza) e rappresenti il territorio.

Il Documento è stato approvato dall’assemblea congiunta dei due Direttivi dei Circoli di Ancona con 13 voti favorevoli, un voto contrario e tre astenuti