L’amministrazione Bush ha compiuto il primo passo decisivo verso la costruzione di una nuova generazione di bombe all’idrogeno, annunciando di aver scelto il progetto proposto dal laboratorio nazionale Lawrence Livermore che ha battuto la proposta di Los Alamos. Solo un «ammodernamento» del deterrente nucleare, dicono i militari, il primo dalla fine della guerra fredda. Ma il segnale inviato dalla decisione è pessimo, nel momento in cui gli Usa intendono punire le ambizioni nucleari degli altri, a partire dall’Iran. Le nuove, più potenti testate nucleari rimpiazzeranno quelle vecchie, installate sui missili a bordo dei sottomarini Trident. Il progetto del Livermore è stato scelto perché può essere realizzato senza condurre nuovi test sotterranei (tuttora banditi negli Usa) e perché le nuove testate avranno un meccanismo di controllo che ne impedirà l’uso da parte di eventuali nemici che se ne impadronissero. Non una parola sui costi, il cui ammontare è comunque di decine di miliardi di dollari. Oggi gli Usa dispongono di 10mila testate nucleari.