Report iniziativa de l’ernesto a Messina, 10 gennaio 2009

Report n.1 iniziativa de l’ernesto a Messina, 10 gennaio 2009

Messina, sabato 10 gennaio. Le compagne/i de l’ernesto di Messina, assieme al PdCI locale e ad altre forze di movimento, organizzano un dibattito pubblico dal titolo “ Crisi del capitale, attacco al lavoro, questione morale e questione meridionale”.

Il dibattito è alle 17.00, presso il Municipio di Messina. Alle 16.30 i dirigenti locali del PdCI e del PRC, alcuni degli oratori, militanti e lavoratori messinesi fanno capannello fuori della sede del Comune. Nell’area primaverile siciliana, la discussione è viva, frizzante come l’aria: sarà vero che Giordano e Vendola faranno la scissione dal PRC? E’ bravo Dino Greco, da quel che sembra prossimo direttore di Liberazione? Ma Ferrero, la vuole l’unità dei comunisti ? Domande che frullano come farfalle nella testa dei compagni, domande che si riuniscono in una: ce la faremo ad unire i comunisti, a costruire un partito comunista più forte di quelli attuali, piccoli e divisi?

Alle 17.00 comincia il dibattito. Apre Stefano Azzarà, docente di filosofia all’Università di Urbino, messinese. Parla degli orrori dell’esercito israeliano a Gaza e chiede ai comunisti messinesi – uniti – di scendere in piazza. Imposta la discussione, presenta gli oratori e inizia a dare loro la parola. Si inizia con i saluti – politicamente significativi, niente affatto formali – dei dirigenti provinciali del PRC e del PdCI.

L’intervento di Mariano Massaro ( del PRC, de l’ernesto) è una sferzata di lotta di classe. Massaro è segretario regionale dell’ “Orsa” di Sicilia ed è un vero e proprio capopolo. Pone il problema centrale della lotta di classe, critica chi – anche nel PRC, anche su Liberazione – ha inferto colpi su colpi alla centralità del conflitto capitale / lavoro. E ad un certo punto entrano – nella sala già piena di “pubblico” – una trentina di giovani. Dice Massaro : “ Sono i giovani di una Cooperativa Sociale di Messina che stanno perdendo il lavoro. Siamo in lotta con loro e chiedo ai due partiti qui presenti di cominciare a costruire l’unità dei comunisti – a Messina – attraverso una lotta comune a fianco di questi giovani”. E sia Alfredo Crupi ( della segreteria provinciale del PRC, area “Essere Comunisti” , che parlerà poi sulla natura profonda della crisi capitalistica e “sulla crisi della classe operaia”), che Salvatore Petrucci ( segretario regionale PdCI, che parlerà della questione meridionale, sul nesso mafia – questione sociale e sulla proposta di unità dei comunisti) rispondono positivamente a Massaro : PRC e PdCI saranno insieme, a Messina e in Sicilia, a fianco dei giovani della Cooperativa Sociale.

Splendido – seguito con grande attenzione – è poi l’intervento di Federico Martino, docente di Storia del Diritto all’Università di Messina. Martino parla della Costituzione, una Carta rivoluzionaria che, “ in modo inaudito”, ha posto al centro di se stessa il valore ed il ruolo del lavoro e dei lavoratori, non dell’impresa. E che poi, negli anni, è stata manomessa e attaccata dalle varie forze politiche italiane, dalla reazione. La costruzione del regime – ha proseguito Martino – passa anche e forse soprattutto attraverso la distruzione della Costituzione nata dalla Resistenza.

Le speranze si stanno riducendo al lumicino – afferma Martino – l’attacco alla democrazia e al lavoro è formidabile. Se non uniamo adesso le forze migliori – a cominciare dai comunisti – quando le uniamo?

L’intervento di Orazio Licandro giurista siciliano, della segreteria nazionale del PdCI, responsabile nazionale organizzazione) ripercorre i drammi sociali del nostro Paese; ricorda che Berlusconi governa esautorando ogni giorno di più il Parlamento; rievoca la deriva reazionaria del regime in costruzione; ricorda che la crisi capitalistica potrebbe anche “risolversi” in un nuovo e preoccupante quadro internazionale di guerra. E rispetto a tutto ciò pone il problema di una risposta di classe e di massa alla reazione, iniziando da un processo di unità dei comunisti come passo necessario all’unità – nelle lotte e non in un nuovo e nefasto Arcobaleno – della sinistra anticapitalistica.

Le conclusioni di Fosco Giannini rilanciano il progetto dell’unità e dell’autonomia comunista “ a partire dalla concretizzazione – da subito – della promessa fatta in questa sala dai dirigenti PRC e PdCI messinesi di mettersi a fianco dei giovani della Cooperativa Sociale. E tutti in piazza, domani, sulla questione palestinese. Internazionalismo e lotta di classe: su queste basi si ricostruisce l’unità e il partito dei comunisti”.

Report n.2 dibattito 10 Gennaio 2009 – Messina

Si è svolto nel pomeriggio di sabato 10 gennaio presso il Municipio di Messina il dibattito organizzato dalla rivista comunista “l’Ernesto”, al quale hanno aderito le federazioni messinesi del PRC e del PdCI. Il dibattito, coordinato da Stefano G. Azzarà, docente di Storia della filosofia all’Università di Urbino, si è concentrato su una questione principale: la crisi globale e il ruolo dei comunisti, alla ricerca oggi di una difficile ma necessaria unità.

La crisi economica in atto non è dovuta all’esplosione della bolla speculativa, come sostiene l’opinione dominante, ma è il risultato di una serie di politiche neoliberiste che per oltre vent’anni hanno cercato di salvaguardare i profitti privati attraverso una riduzione del costo del lavoro. La precarietà che affligge oggi milioni di persone è solo l’ultimo stadio di un processo sistematico di divisione del mondo del lavoro e di smantellamento dello Stato sociale. Un’operazione che il governo e Confindustria vorrebbero oggi portare a compimento cancellando persino il contratto nazionale. In maniera ancor più drammatica la crisi economica si sta già abbattendo, purtroppo, sul Sud e su città come Messina, realtà nelle quali un tessuto economico arretrato e la disoccupazione dilagante rendono i lavoratori ancora più deboli, divisi e ricattabili da politici senza scrupoli a caccia di clientele. Non vanno poi sottovalutate le pesanti conseguenze che la crisi può avere sul piano politico, mettendo a repentaglio lo spirito della nostra Costituzione e gli stessi ordinamenti democratici del nostro paese.

Chi vuole difendere e rappresentare il mondo del lavoro deve perciò porsi in primo luogo l’obiettivo di una unificazione generale dei soggetti, delle lotte e delle vertenze. A tal fine è necessario che i due partiti comunisti presenti in Italia superino una divisione che oggi non ha più alcuna ragion d’essere e si uniscano in una forza più grande, in un partito comunista più solido che possa con più efficacia lottare al fianco dei lavoratori. L’auspicio è che un primo passo in questa direzione sia la presentazione di una lista unitaria del PRC e del PdCI alle prossime elezioni europee.

Dopo i saluti di Antonio Bertuccelli, segretario provinciale del PdCI, e di Francesco Andaloro, consigliare provinciale del PRC, sono intervenuti Mariano Massaro (ORSA), Alfredo Crupi (segreteria provinciale PRC), il prof. Federico Martino (ordinario di Storia del diritto italiano all’Università di Messina), Salvatore Petrucci (segretario regionale PdCI), Orazio Licandro (Segreteria nazionale PdCI) e Fosco Giannini (Direzione nazionale PRC).

Al dibattito era presente una folta delegazione di lavoratori LSU, che si sono visti di recente cancellare ogni rapporto di lavoro con il Comune di Messina. Le federazioni del PRC e del PdCI si sono impegnate pubblicamente ad appoggiarli nella loro vertenza.