L’iniziativa tenutasi in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della sezione dei comunisti di Campoleone e Lanuvio, intitolata ad Antonio Gramsci, è stata un vero successo. I compagni della zona, del PdCI e del PRC, già dal 2002 portano avanti un’unità d’azione che è diventata sempre più stretta, ha fatto crescere l’omogeneità politica al loro interno e l’efficacia del loro intervento politico sul territorio. Con uno sforzo importante, i compagni hanno messo in piedi questa nuova sede comune: una sala ampia, attrezzata, sulle cui pareti campeggiano ritratti, manifesti e foto storiche. L’iniziativa di inaugurazione ha visto la partecipazione di più di cento persone, iscritti, militanti e simpatizzanti dei due partiti.
Il dibattito è stato introdotto dal comp. Giovannino Sanna, segretario della Federazione dei Castelli del PdCI, che ha ripercorso le tappe del percorso unitario compiuto dai compagni di Campoleone e Lanuvio negli ultimi anni, e ha ricordato la figura del compagno Picicco, tra i fondatori del PCI in questa zona, recentemente scomparso dopo aver sostenuto fino alla fine l’azione unitaria dei comunisti. Ha poi preso la parola il sindaco di Lanuvio, Umberto Leoni (espressione di una giunta di centro-sinistra, da cui però sono fuori i comunisti), il quale ha salutato l’iniziativa auspicando che la nuova sede diventi un punto di riferimento e di incontro nella zona nuova nella quale essa si trova. Quindi è intervenuto il comp. Salvatore Baccarini, consigliere comunale del PRC di Campoleone, che ha spiegato i motivi della scelta dei comunisti di fare in Consiglio una “opposizione costruttiva” rispetto alla maggioranza di centro-sinistra. È stato poi letto un messaggio di saluto e di adesione all’iniziativa da parte dei giovani del PD locale.
È quindi intervenuto Alexander Höbel, della redazione de l’Ernesto, che ha portato il saluto del comp. Fosco Giannini, il quale per un infortunio non ha potuto essere presente; Höbel si è soffermato sulla crisi strutturale prodotta dal sistema capitalistico in questi anni, che colpisce diritti e salari in nome di una competizione che va di pari passo con una “corsa verso il basso” per quanto riguarda la condizione dei lavoratori, e anche di fronte all’emergenza ambientale tende a diventare una crisi di civiltà vera e propria. L’umanità si trova quindi davanti a un bivio: o la trasformazione del modello di sviluppo in direzione del socialismo, o la regressione e una crescente barbarie. Sul piano sociale molte risposte (di lavoratori, studenti, popolazioni impegnate in battaglie per la difesa del loro territorio) stanno già emergendo, ma solo la ricostruzione di un partito comunista ampio e unitario può consentire di dare una risposta organica; un partito in grado di radicarsi nei territori e nei luoghi di lavoro, e di promuovere un lavoro di analisi all’altezza dei tempi, ciò per cui è nata l’associazione Marx XXI. L’unità dei comunisti per la quale da tempo i compagni dell’Ernesto e quelli del PdCI si stanno battendo qui a Campoleone è stata già realizzata, e i risultati si vedono.
Ha infine preso la parola per l’intervento conclusivo il comp. Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PdCI, che ha sottolineato la gravità della crisi italiana, non solo sul piano economico e sociale, ma anche per quanto riguarda il rovesciamento del senso comune, da una visione solidaristica della società prevalente fino agli anni ’70 a una mentalità oggi tutta proiettata verso la ricerca del profitto e la mercificazione di ogni cosa. Rispetto a questa involuzione, è prioritario che Berlusconi e soci vadano via, e per questo occorre un vasto fronte democratico, al quale i comunisti devono contribuire; non vi sono le condizioni per un’alleanza organica o un programma condiviso con le forze del centro-sinistra, e tuttavia si possono porre alcuni “paletti” irrinunciabili: un pacchetto di misure contro la precarietà del lavoro e a garanzia del diritto alla pensione per i lavoratori precari, il rilancio della scuola e dell’università pubblica, una seria riforma fiscale che colpisca (anche penalmente) gli evasori. All’interno del fronte democratico c’è poi un’azione specifica che le forze di sinistra (compresa SeL e allargando i confini della FdS) possono portare avanti assieme, per favorire un modello di sviluppo basato sulla formazione permanente, l’innovazione tecnologica, la ricerca. Infine, come nucleo e cuore del rilancio della sinistra, va rilanciato con forza il ruolo dei comunisti, sapendo che come alla Restaurazione del 1815 seguirono le rivoluzioni del 1848, anche oggi, dopo la restaurazione post-1989, fermenti nuovi avanzano in tutto il mondo, a partire dall’America Latina. In Italia è ormai evidente la necessità di una unificazione tra PdCI e PRC; e intanto il PdCI, che nel 2011 avrà il suo congresso, si impegna a rilanciare l’obiettivo della ricostruzione di un Partito comunista unitario all’altezza dei tempi.
A chiusura dell’iniziativa, che ha visto l’adesione attenta e partecipe di tantissimi compagni e compagne, si è tenuto quindi un brindisi inaugurale e un rinfresco con cui si è festeggiata l’inaugurazione della nuova sede. Congratulazioni quindi ai compagni di Campoleone e Lanuvio, e in bocca al lupo, nella speranza che il loro esempio venga seguito ovunque sia possibile!