Il presidente cubano Raul Castro ha proposto ieri uno scambio di prigionieri con gli Stati Uniti come “gesto” di buona volontà per aprire la strada a colloqui con il nuovo presidente Usa, Barack Obama. La sua offerta di liberare i contras detenuti a Cuba in cambio del rilascio dalle carceri americane di cinque cubani condannati come spie è la proposta più concreta avanzata per migliorare i rapporti con gli Usa dall’elezione di Obama in novembre. “Facciamo un gesto entrambi”, ha detto Castro ai giornalisti durante una visita a Brasilia. “Questi detenuti di cui parlate — vogliono che li lasciamo andare? Dovrebbero dircelo domani, Li manderemo via con le famiglie e tutto. Dateci indietro i nostri cinque eroi. Sarebbe un gesto da entrambe le parti”, ha detto il presidente cubano, riferendosi ai cinque connazionali prigionieri ormai da dieci anni nelle carceri USA. Le dichiarazioni di Raul Castro sono destinate ad alimentare le speranze, diffuse in America Latina, che l’amministrazione Obama contribuirà a scongelare i rapporti con Cuba, sotto embargo economico da parte di Washington dal 1962. Martedì scorso 33 leader latinoamericani e caraibici hanno chiesto ad Obama di togliere l’embargo contro Cuba, non appena si insedierà alla Casa Bianca. Hanno anche chiesto di revocare da subito le misure prese negli ultimi cinque anni dal presidente George W. Bush per rafforzare l’embargo. “Non è Cuba che deve chiedere la fine dell’embargo”, ha detto il presidente brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva, che ha tenuto una conferenza stampa con Raul Castro. “L’embargo non è più giustificato”.