L’unico dato certo è la strage: un raid aereo nella notte a Ishaqui (a circa 90 chilometri da Baghdad), due palazzi bombardati, i corpi di decine di morti estratti dalle macerie. Secondo il comando americano in Iraq, forze armate degli Stati uniti stavano effettuando controlli nella zona quando sono state attaccate a colpi di mitra, hanno risposto al fuoco e chiesto l’appoggio aereo che ha raso al suolo due case uccidendo «diciotto terroristi armati legati a Al Qaeda».
«Erano donne e bambini»
Secondo la polizia irachena, invece, i morti sono stati 32, compresi alcune donne e cinque bambini i cui corpi straziati sono stati mostrati ai giornalisti dai parenti in lacrime. «E’ il terzo crimine commesso dagli americani nella regione – ha detto il sindaco di Ishaqui, Amr Alwan – ogni volta le vittime sono donne e bambini innocenti, e tutto quello che dicono riguardo a Al Qaeda sono solo menzogne».
Mille soldati in azione
Tensione alta anche a Bassora, dove mille soldati americani e danesi hanno effettuato un rastrellamento con mezzi d’assalto e unità anfibie, arrestando «cinque capi delle milizie accusati di rapimenti, uccisioni e attacchi armati». Per il portavoce locale del movimento sciita di Moqtada Al Sadr, invece, tra gli arrestati c’è il sindaco di un paese della zona: «Se non saranno liberati, la tribù attaccherà gli uffici del governatore di Bassora».