Secondo un sondaggio condotto in queste settimane dalla Bbc britannica Karl Marx è il più grande filosofo della storia.
Il “vecchio con la barba bianca” sembra dunque sopravvivere, almeno lui, alla cappa pesante ed omologante del pensiero unico di questi ultimi anni.
In un contesto in cui il proletariato europeo fatica ad incamminarsi sul sentiero dell’assolvimento della propria funzione storica, possiamo goderci questa piccola rivincita.
È un gioco, ovviamente, ed è una rivincita proprio piccola.
Però prendiamo il sondaggio, per un attimo, sul serio: il problema è che non è ancora chiuso ed i risultati non sono definitivi.
E se la destra ed i liberali stanno mobilitando, in Inghilterra e non solo, lobbies di pressione per impedire l’affermazione dell’autore de Il Capitale, e se, tutto sommato, la democrazia partecipata, come insegnano le primarie, assume sempre più la forma ed il colore del nostro nuovo sole dell’avvenire, non capisco per quale motivo dovremmo starcene fermi ad osservare il sorpasso di David Hume.
Proletari di tutto il mondo, uniamoci per ribadire questa incontestabile verità; mobilitiamo il partito e tutti i circoli e facciamo trionfare il caro vecchio Karl.
Quantomeno, rispetto alle primarie che decideranno la leadership del centrosinistra, qui rimane il gusto del dubbio di un esito incerto.