Putin in cerca di nuovi rapporti fra le potenze

Zar «Gas-Putin» vuole imporre i suoi ritmi alla comunità internazionale, per evitare che il G8, al via domani a San Pietroburgo, sia vittima di un «imbottigliamento diplomatico» che rovinerebbe l’incontro. Intanto ieri, a detta del ministro russo delle finanze, Aleksej Kudrin, Mosca avrebbe incassato la prima cambiale: sarebbe stato raggiunto un accordo con gli Usa per l’adesione della Russia alla Wto. La Russia è l’ultima grande economia mondiale a non far parte dell’organizzazione del commercio, che riunisce 149 paesi. La ministra Usa del commercio, Susan Schwab, a Mosca da due giorni, ha rinunciato ad esigere che le banche straniere siano autorizzate ad aprire succursali in Russia: l’ultimo ostacolo all’entrata di Mosca nella Wto. L’accordo potrebbe essere raggiunto già oggi o domani. Diplomazia. Putin vuole evitare che le tensioni che dividono i grandi su Iran e Corea del Nord facciano fallire il suo G8. Il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, ha ottenuto mercoledì a Parigi l’adozione da parte dei «sei» (i cinque del consiglio di sicurezza più la Germania) di un meccanismo a «doppio grilletto» per l’Iran: un ultimo avvertimento a Tehran, che se non si conformerà all’ingiunzione di sospendere tutte le attività nucleari, sarà colpita da sanzioni decise dall’Onu. Stesso scenario per la Corea del Nord: la Russia (e la Cina) sono contrarie alle sanzioni, ma accettano ormai l’idea di una risoluzione Onu contro Pyongyang per i test nucleari. Putin vuole evitare che questi due voti all’Onu – Iran e Corea – avvengano lunedì, a G8 ancora aperto. George Bush, che ha incontrato ieri sera Angela Merkel, punta sulla Germania, che avrà prossimamente la presidenza del G8 e della Ue, come alleato per far pressioni sui russi a favore delle sanzioni contro Iran e Corea del Nord.
L’energia. E’ il grande tema del G8, in un periodo in cui esplodono i prezzi di petrolio e gas, a grande vantaggio di Putin che vuole rivendicare per la Russia, primo produttore mondiale di gas e secondo di petrolio (in terza posizione mondiale per le riserve di valuta) «la leadership mondiale in materia energetica». Le frizioni russe sia con gli Usa che con l’Ue sono forti su questo fronte, dopo gli episodi dell’inverno (interruzione del rubinetto del gas all’Ucraina, dove transita il 90% degli approvvigionamenti europei). La posta in gioco a San Pietroburgo è la garanzia degli approvvigionamenti, in un clima di tensioni tra i blocchi e di crescita dei nazionalismi energetici, non solo in Russia. Per Jacques Chirac, «l’energia non deve essere uno strumento politico», avvertimento inviato a Putin. La Russia vorrebbe ottenere per Gazprom l’accesso diretto alla clientela europea, terreno su cui la Ue non intende cedere, tanto da rilanciare il nucleare.
Malattie infettive. Aviaria, aids, tubercolosi, malaria: la lotta contro queste malattie, che causano la morte di 15 milioni di persone ogni anno e colpiscono soprattutto nei paesi in via di sviluppo, sarà un altro dei temi centrali del G8. Parigi, che pure resta lontana dall’obiettiovo mondiale di devolvere lo 0,7% del pil agli aiuti allo sviluppo, cercherà di promuovere la cosiddetta «tassa Chirac» sui biglietti d’aereo (da 1 a 40 euro), entrata in vigore il 1° luglio. Solo 15 paesi hanno accettato l’idea (ma tra loro c’è la Gran Bretagna: l’Italia, assolutamente contraria ai tempi di Berlusconi cambierà idea?) di raccogliere in questo modo dei fondi per finanziare la lotta alle malattie infettive. Le accademie delle scienze dei principali paesi del mondo (c’è anche l’Italia) hanno chiesto in una dichiarazione alla vigilia del G8 il rafforzamento dell’azione internazionale di lotta.
Cambiamenti climatici. Torna, in forma sempre più drammatica, la questione del Protocollo di Kyoto e del dopo-Kyoto, mentre gli Usa, primo paese inquinatore mondiale, non hanno ancora ratificato le norme per la riduzione dei gas a effetto serra. L’obiettivo per il dopo 2012 (cioè alla scadenza di Kyoto) è di raggiungere un accordo internazionale, condiviso tra paesi industrializzati ed emergenti, per «invertire la tendenza».