http://globalresearch.ca/articles/CHO301A.html
Michel Chossudovsky è l’autore di “Guerra e Globalizzazione, la verità dopo l’11 settembre.”
Professore di Scienze Economiche all’Università di Ottawa, è Direttore del Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione, che ospita il sito web che consente di affrontare in modo critico gli argomenti relativi al rapporto guerra-globalizzazione: www.globalresearch.ca.
I pianificatori militari del Pentagono sono consapevoli in modo perspicace del ruolo centrale della propaganda di guerra. Per iniziativa del Pentagono, del Dipartimento di Stato e della CIA, è stata lanciata una campagna di terrore e di disinformazione (FDC). La distorsione plateale della verità e la sistematica manipolazione di tutte le fonti di informazione risulta parte integrante della pianificazione di guerra.
Sulla scia dell’11 settembre, il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld aveva creato l'”Office of Strategic Influence (OSI)”, l’Ufficio per il Condizionamento Strategico, o “Office of Disinformation”, Ufficio per la Disinformazione, così come viene catalogato dai suoi critici:
“Il Dipartimento della Difesa afferma che è necessario fare questo, e che bisogna azionarsi per congegnare effettivamente degli eventi falsi nelle regioni straniere, come sforzo per influenzare e manipolare l’opinione pubblica in tutto il mondo.”(1)
Ma, all’improvviso, l’OSI veniva formalmente sciolta sotto la spinta di pressioni politiche e di “fastidiosi” articoli dei media, “i cui scopi erano deliberatamente tendenziosi rispetto alla necessità di portare avanti gli interessi Americani.” (2)
“Rumsfeld si ritirava, dichiarando tutto il suo sconcerto” (3) Malgrado questa apparente ritirata, la campagna di disinformazione Orwelliana del Pentagono rimane funzionalmente intatta: “A questo riguardo il Segretario alla Difesa non è stato particolarmente franco. Fare disinformazione con la propaganda militare è parte essenziale della guerra.”(4)
Rumsfeld, più tardi, ha confermato in un’intervista stampa che, mentre l’OSI non esisteva più di nome, “le funzioni designate per l’Office sono state di fatto messe in pratica” (5)
( le precise parole di Rumsfeld possono essere consultate a
http://www.fas.org/sgp/news/2002/11/dod111802.html
Un certo numero di agenzie governative e di unità informative di intelligence – strettamente legate al Pentagono – sono coinvolte in diverse strutture componenti della campagna di propaganda. Realtà vengono completamente capovolte. Atti di guerra sono annunziati come “interventi umanitari”, innescati con il fine di “cambiamento dei regimi” e di “restaurazione della democrazia”. Occupazioni militari e l’uccisione di civili sono presentate come “peace-keeping”, per il mantenimento della pace. La diminuzione delle libertà civili – nel contesto della cosiddetta “legislazione anti-terrorismo” – viene dipinta come un mezzo per fornire “sicurezza interna” e di sostegno delle libertà civili. E sottolineando queste realtà manipolate, i documenti “Osama bin Laden” e “Armi di distruzione di massa”, che circolano in modo diffuso nella catena dell’informazione giornalistica, sono promossi come fondamentali per una razionale consapevolezza degli eventi Mondiali. Nel critico “panorama di pianificazione” che conduce ad una invasione dell’Iraq, il capovolgimento dell’opinione pubblica, internamente e nel mondo, costituisce parte integrante dell’agenda di Guerra, la propaganda di Guerra viene progettata a tutti gli stadi: prima, durante le operazioni militari, così come nella terribile conclusione della guerra.
La propaganda di guerra serve a distogliere dalle reali cause del conflitto e dalle conseguenze della guerra stessa.
Pochi mesi dopo che l’OSI veniva disciolto fra le polemiche (febbraio 2002), The New York Times
confermava che la campagna di disinformazione era stata messa in atto in modo robusto e che il Pentagono stava:
“considerando di emanare una direttiva segreta all’Esercito degli Stati Uniti per condurre operazioni sotto copertura atte ad influenzare la pubblica opinione e i fattori politici nelle nazioni amiche e neutrali.” Lo scopo era di accendere una dura battaglia all’interno dell’amministrazione Bush nel suo complesso, se l’Esercito avesse dovuto condurre missioni segrete di propaganda in nazioni amiche, come la Germania.
“La lotta – ha dichiarato un funzionario del Pentagono – verte sul sistema di comunicazioni strategiche per la nostra nazione, sul messaggio che noi vogliamo inviare per influenzare a lungo termine, e come costruirlo. Noi possediamo le strutture, le capacità e l’addestramento idonei per influenzare la pubblica opinione delle nazioni amiche e neutrali. Noi possiamo fare questo e farla franca!” (6)
Fabbricando la Verità
A sostenere l’agenda di guerra, queste “realtà inventate”, come dati basilari introdotti giorno dopo giorno nella catena informativa di massa, possono diventare “indelebili verità”, che vanno a formare parte di un largo consenso politico e dei media. A questo riguardo, la corporazione dei mezzi di informazione di massa – sebbene agisca in modo indipendente dall’apparato militar-spionistico – risulta strumento di questo sistema totalitario in evoluzione e in sviluppo.
In stretto collegamento con il Pentagono e la CIA, il Dipartimento di Stato ha perciò strutturata una sua propria unità civile di propaganda, dai “dolci raggiri”, diretta dalla Sottosegretaria di Stato per le Relazioni e gli Affari Pubblici Charlotte Beers, una figura potente nell’industria pubblicitaria. Lavorando a stretto contatto con il Pentagono, Beers veniva designata a capo dell’unità di propaganda del Dipartimento di Stato nella settimana immediata all’11 settembre. Il suo mandato consisteva nel “contrapporsi e neutralizzare l’anti-Americanismo esterno.” (7)
La sua funzione al Dipartimento di Stato consiste:
“nell’assicurare che le pubbliche relazioni (di coinvolgimento, di informazione e guida, di influenza sulle comunicazioni internazionali importanti), vengano praticate in armonia con gli affari pubblici ( con sfera di estensione al di là degli Statunitensi) e con la diplomazia tradizionale, per dare impulso agli interessi e alla sicurezza degli USA e di produrre la base morale per la leadership Americana nel mondo.” (http://www.state.gov/r/ )
Il ruolo della CIA
Il componente a maggior potere della Campagna di Terrore e di Disinformazione (FDI) è costituito dalla CIA, che sovvenziona segretamente scrittori, giornalisti, e critici nei media, attraverso una rete di fondazioni private, e la CIA sponsorizza direttamente le organizzazioni.
Inoltre la CIA influenza il campo di azione e la direzione di molte produzioni di Hollywood.
Dall’11 settembre, un terzo delle produzioni di Hollywood sono film di guerra.
“Le stars di Hollywood e i soggettisti sono forzati a sostenere il nuovo messaggio di patriottismo, in accordo con la CIA e in completo delirio con i militari, rispetto a possibili attacchi terroristici.” (8) “The Summer of All Fears (L’estate del terrore)”, diretto da Phil Alden Robinson, che descrive lo scenario di una guerra nucleare, ha ricevuto l’approvazione e il supporto economico sia del Pentagono, che della CIA.(9)
Disinformazione viene routinariamente “seminata” da agenti della CIA nelle redazioni dei più importanti quotidiani, delle riviste e dei canali Televisivi. All’esterno, società di relazioni pubbliche sono usate per creare “storie truffa”, accuratamente documentate da Chaim Kupferberg in relazione agli eventi dell’11 settembre:
“Un gruppo relativamente piccolo, ma ben coordinato, di corrispondenti preparano gli scoops, che forniscono la copertura alle fonti per la corrente principale di notizie, dove vengono imposti i parametri di discussione, e “la realtà ufficiale” viene consacrata per i filoni di informazione alla fine della catena di notizie.” (10)
Inoltre, iniziative di subdola disinformazione sotto gli auspici della CIA sono messe in atto da vari procuratori di informazioni in altre nazioni.
Dall’11 settembre, questi sono risultati, giorno dopo giorno, disseminatori di false informazioni riguardanti supposti “attacchi terroristici”.
Praticamente, in tutti i casi riportati, (Gran Bretagna, Francia, Indonesia, India, Filippine, ecc.), i “presunti gruppi terroristici” sono indicati come aventi “legami con al Qaeda di Osama bin Laden”, naturalmente senza dare conoscenza del fatto che al Qaeda sia stata una creazione della CIA ( come ampiamente documentato da rapporti di intelligence e da documenti ufficiali.).
La dottrina dell”Autodifesa”
In questa critica congiuntura, nei mesi che portano all’annunziata invasione dell’Iraq, la campagna di propaganda si è messa in movimento per sostenere l’illusione che “l’America si trova sotto attacco”.
Con collegamenti non solo attraverso il flusso generale dei media, ma anche attraverso un numero di siti Internet di comunicazione alternativa, queste “realtà fabbricate” dipingono la guerra come un atto sincero di autodifesa, mentre con attenzione vengono celati gli obiettivi di larga strategia ed economici della guerra.
Inoltre, la campagna di propaganda enfatizza un “casus belli”, una giustificazione, una legittimazione politica per scatenare la guerra. La “realtà ufficiale” (comunicata con profusione nei discorsi di George W.) si posiziona sulla premessa marcatamente “umanitaria” di una cosiddetta “guerra preventiva”, o più chiaramente “difensiva”, “una guerra per proteggere la libertà”:
” Noi siamo sotto attacco, perché noi amiamo la libertà! Ed è per questo, perché noi amiamo la libertà, e diamo valore alla vita di ogni uomo, che stanno tentando di ferirci.” (11)
Compitata nel National Security Strategy (NSS), la dottrina della “guerra difensiva” preventiva e la “guerra al terrorismo” contro al Qaeda costituiscono i due pilastri essenziali della campagna di propaganda del Pentagono.
L’obiettivo è quello di presentare una “azione militare preventiva”, che significa la guerra, come un atto di “autodifesa” contro due categorie di nemici, “gli Stati canaglia” e i “terroristi Islamici”.
“La guerra contro i terroristi di portata globale è un’impresa di durata indeterminabile. L’America agirà contro queste minacce che stanno profilandosi, prima che queste vadano a compimento completo. Gli Stati canaglia e i terroristi non cercano di attaccarci con l’uso di mezzi convenzionali. Loro capiscono che tali attacchi andrebbero a fallimento. Invece, fanno affidamento su atti di terrorismo e, potenzialmente, sull’uso di armi di distruzione di massa!
Gli obiettivi di questi attacchi sono le nostre forze armate e la nostra popolazione civile, in diretta violazione di una delle principali norme del diritto dello stato di guerra.
Come è stato dimostrato dalle rovine dell’11 settembre 2001, le stragi di massa di civili sono lo specifico obiettivo dei terroristi e questi disastri saranno esponenzialmente più severi se i terroristi entreranno in possesso ed useranno armi di distruzione di massa.
Gli Stati Uniti da lungo tempo hanno introiettato l’opzione di azioni preventive per contrastare una consistente minaccia alla nostra sicurezza nazionale. Ma più grande delle minacce è il rischio dell’inazione, e quindi diventa irresistibile il fatto di considerare in anticipo azioni per difendere noi stessi. Per prevenire o anticipare tali atti ostili dei nostri avversari, gli Stati Uniti agiranno, se necessario, preventivamente.” (12)
(National Security Strategy, Casa Bianca, 2002,
http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html )
Alimentando la disinformazione nella catena degli organi di notizie.
In che modo si mette in pratica la propaganda di guerra?
Due serie di “dichiarazioni” che “balzano agli occhi”, emanate da sorgenti di varia natura ( che includono le dichiarazioni ufficiali della National Security, i mezzi di informazione di massa, contenitori di opinioni che fanno riferimento a quelle di Washington, ecc.) sono quotidianamente di alimento per la catena informativa.
Molti avvenimenti (incluse le notizie che riguardano presunti terroristi) sono fabbricati artatamente in modo vistoso dalle agenzie di intelligence. Queste affermazioni vengono supportate da semplici ed insidiose “ronzanti illazioni”, che costruiscono le fondamenta della fabbricazione delle notizie:
Illazione no.1. ” al Qaeda di Osama bin Laden” (Osama) sta dietro a tutte le storie e le notizie che riguardano la “guerra al terrorismo”, inclusi gli attacchi terroristici “pretesi”, “attuali” o “presunti futuri”. Quello che raramente viene menzionato è che questo nemico esterno, al Qaeda, è una “struttura di intelligence” della CIA, usata in operazioni sotto copertura.
Illazione no.2. L’assunto “Armi di Distruzione di Massa (ADM)” viene usato per giustificare la “guerra preventiva” contro gli “Stati sponsors del terrore”, — ad esempio nazioni come l’Iraq, l’Iran, e la Corea del Nord, che si suppone in possesso di ADM.
Come è ampiamente documentato nel caso dell’Iraq, una larga quantità di notizie riguardanti attacchi biologici e con ADM è stata costruita a tavolino.
Gli argomenti “ADM” e “Osama bin Laden” divengono parte delle quotidiane discussioni, incorporate nelle conversazioni di routine fra cittadini. Ripetuti fini alla nausea, penetrano nell’intima coscienza della gente comune, plasmandone le individuali percezioni sugli avvenimenti correnti.
Attraverso l’inganno e la manipolazione, questo modellare delle menti di intere popolazioni prepara la piattaforma –sotto la facciata di una operante democrazia — per l’instaurazione di fatto di uno Stato di polizia.
Superfluo risulta il dire che la propaganda di guerra indebolisce i movimenti contro la guerra!
Inoltre, la disinformazione rispetto a supposti “attacchi terroristici” o a “armi di distruzione di massa” instilla una atmosfera di paura, che mobilita un deciso patriottismo e crea sostegno allo Stato, e ai suoi principali attori politici e militari.
Reiterato praticamente in ogni rassegna nazionale di notizie, questo focus attentivo stigmatico su ADM-al Qaeda essenzialmente serve come un dogma, per ingannare la gente sulle cause e le conseguenze della guerra di conquista dell’America, mentre fornisce una semplice, indiscussa e autoritaria giustificazione all'”autodifesa”.
Più recentemente, sia nei discorsi del Presidente Bush che in quelli del Primo Ministro Blair, come pure nelle notizie informative, le asserzioni sulle ADM ora sono attentamente mescolate con quelle che riguardano Osama.
Il Ministro della Difesa del Regno Unito Jack Straw, all’inizio di gennaio, metteva in guardia” che regimi canaglia come l’Iraq erano sicuramente la sorgente principale di tecnologia su le AMD per i gruppi come al Qaeda.” (13)
Ecco che, in gennaio, una presunta cellula di al Qaeda “con collegamenti con l’Iraq” veniva scoperta ad Edinburgh, e si adduceva che fosse coinvolta nell’uso di armi biologiche contro le popolazioni del Regno Unito.
L’agenda segreta dello stabilire “i legami con l’Iraq” risulta smaccatamente ovvia. L’obiettivo è di screditare l’Iraq nei mesi che precedono la guerra: i cosiddetti “Stati sponsors del terrore” vengono considerati di appoggio a Osama bin Laden.
D’altro canto, Osama è visto come collaboratore dell’Iraq nell’uso delle armi di distruzione di massa.
Negli ultimi mesi, diverse migliaia di notiziari hanno tessuto le trame di eventi che collegano le ADM con Osama, trame delle quali vengono fornite un paio di citazioni, qui riportate di seguito:
“Gli scettici argomenteranno che la inconsistenza delle prove non sono una prova che gli Iracheni non abbiano continuato a sviluppare armi di distruzione di massa. Quindi questo consente a Washington di cercare qua e là altre prove materiali schiaccianti e accusatorie, come la pretesa esternata a metà settimana, sempre senza alcuna prova, che gli estremisti Islamici affiliati con al Qaeda fossero entrati in possesso di un’arma chimica in Iraq, nel novembre scorso, o più tardi in ottobre.” (14)
“La Corea del Nord ha ammesso di aver mentito e di avere ripreso sfacciatamente il suo programma nucleare. Anche l’Iraq ha sicuramente mentito su ciò, ma non lo vuole ammettere. Nel frattempo al Qaeda, quantunque disperso, rimane una forza oscura, minacciosa, e in contatto con altri gruppi terroristici, un potenziale ricettacolo di armamenti mortali, che possono provenire dall’Iraq e dalla Corea del Nord.” (15)
” Il Primo Ministro Britannico Tony Blair ha indicato l’Iraq, la Corea del Nord, il Medio Oriente e al Qaeda fra i problemi “difficili e pericolosi” che si affacciano alla Gran Bretagna nel prossimo anno.” (16)
Gli argomenti “ADM-Osama” sono usati in modo massiccio dal sistema dei mezzi di informazione di massa. Nella scia dell’11 settembre, queste proposizioni paradigmatiche sono diventate anche parti integrali dei quotidiani discorsi politici. I collegamenti fra ADM e Osama hanno inoltre permeato le opinioni degli operatori della diplomazia internazionale e i funzionari delle Nazioni Unite.
Note
1. Intervista con Steve Adubato, Fox News, 26 Dicembre 2002.
2. Air Force Magazine, gennaio 2003, in corsivo.
3. Adubato, op. cit. in corsivo.
4. Ibidem, in corsivo.
5. Riportato in Federation of American Scientists (FAS) Secrecy News,
http://www.fas.org/sgp/news/secrecy/2002/11/112702.html
L’intervista stampa di Rumsfeld può essere consultata a:
http://www.fas.org/sgp/news/2002/11/dod111802.html .
6. New York Times, 16 dicembre 2002.
7. Sunday Times, Londra 5 gennaio 2003.
8. Ros Davidson, Le stelle si meritano le loro strisce,
The Sunday Herald (Scozia), 11 Novembre 2001.
9. Vedi Samuel Blumenfeld, Il Pentagono e la CIA
arruolano Hollywood, Le Monde, 24 luglio 2002,
http://www.globalresearch.ca/articles/BLU207A.html .
10. Chaim Kupferberg, I preparativi di propaganda per l’11 settembre,
Global Outlook, No. 3, 2003, p. 19,
http://www.globalresearch.ca/articles/KUP206A.html .
11. Considerazioni del Presidente Bush a Trenton, New Jersey,
“Welcome Army National Guard Aviation Support
Facility, Trenton, New Jersey “, 23 settembre 2002.
12. Strategia per la Sicurezza Nazionale, Casa Bianca, 2002,
http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html
13. Agenzia France Presse (AFP), 7 gennaio 2003.
14. All’interno delle News, 20 gennaio 2003.
15. Christian Science Monitor, 8 gennaio 2003
16. Agenzia France Presse (AFP), 1 gennaio 2003
* * *
Date: Tue, 28 Jan 2003 02:43:23 -0500
Come si costruisce un nemico
by Michel Chossudovsky
www.globalresearch.ca , 28 gennaio 2003
(traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
L’URL di questo articolo si trova:
http://globalresearch.ca/articles/CHO301B.html
* * *
Più che Baghdad, è l’Amministrazione Bush che fa da supporto ad al Qaeda!
Uno degli obiettivi principali della propaganda di guerra è quello della “costruzione di un nemico”. Quando il sentimento contro la guerra si sviluppa e la legittimazione politica all’Amministrazione Bush vacilla, i dubbi che riguardano l’esistenza di questo “nemico esterno” devono essere dispersi.
Quando si avvicina la data dell’invasione programmata dell’Iraq, l’Amministrazione Bush e il suo indefettibile alleato Britannico hanno moltiplicato gli “avvertimenti” di futuri attacchi terroristici. Il nemico deve apparire autentico: migliaia di articoli e di editoriali che collegano al Qaeda al governo di Baghdad vengono introdotti nella catena informativa. Colin Powell ha sottolineato questa relazione nel Forum Economico Mondiale di Davos, in gennaio. L’Iraq viene incidentalmente presentato nelle dichiarazioni ufficiali e nei media come “un rifugio di terroristi e un sostegno per la rete del terrore”:
“Tuttora è fermamente considerata prova evidente, che si viene enfatizzando all’interno dell’Amministrazione, che non esiste possibilità di dubbio, che i gruppi terroristici nell’universo di
al Qaeda hanno fatto proprie di preferenza armi come sostanze velenose, gas e dispositivi chimici che sono armi di firma tipica del regime Iracheno.” (1)
In questo contesto, la propaganda ha l’obiettivo di soffocare la verità, e di cancellare l’evidenza su come al Qaeda di Osama bin Laden era stata costruita e trasformata in “Nemico Numero Uno”.
Intanto, “operazioni anti terrorismo” dirette contro i Musulmani, inclusi arresti arbitrari di massa hanno avuto un forte incremento. Negli USA, vengono contemplate misure di emergenza in caso di guerra. Il sistema corporativo dei media è attivo nel preparare la pubblica opinione. Deve venire giustificata una “emergenza nazionale” in quanto l'”America è sotto attacco”:
“gli USA e gli interessi Occidentali nel mondo Occidentale devono essere preparati ad attacchi di rappresaglia da cellule terroristiche, ora “in sonno”, subito dopo che noi lanciamo un attacco all’Iraq.” (2)
Difesa della Patria
Le procedure di emergenza sono effettivamente messe in atto. Il Segretario della Difesa Nazionale – il cui mandato è la “salvaguardia della Nazione dagli attacchi terroristici” – ha già avuto concessa l’autorità ” di prendere il controllo di una emergenza nazionale”, inclusa l’imposizione de facto della legge marziale. In alternativa, il Comando Settentrionale di recente costituzione dovrà prendere in carico le operazioni militari nel teatro USA della “guerra al terrorismo”.
Il programma di vaccinazioni contro il vaiolo
Nel contesto di queste misure di emergenza, le predisposizioni per la vaccinazione obbligatoria contro il vaiolo sono già in corso, come risposta ad un presunto pericolo di attacco con armi biologiche sul suolo Statunitense. Il programma di vaccinazioni, che è stato l’oggetto della intensa propaganda mediatica, dovrebbe essere lanciato con il solo scopo di creare un’atmosfera di panico sulla popolazione:
“Un piccolo numero di individui infetti, con un pacchetto di biglietti di aereo, o di autobus, possono diffondere l’infezione di vaiolo attraverso la nazione, facendo esplodere una epidemia di larghe proporzioni. Non è assolutamente incredibile che la Corea del Nord o l’Iraq possano conservare in laboratori segreti il virus del vaiolo e consegnare l’agente mortale a dei terroristi.” (3)
L’agenda segreta risulta limpida come un cristallo. Qual è il modo migliore per gettare discredito sul movimento contro la guerra e difendere la legittimità dello Stato? Creare le condizioni che inculcano terrore e odio, presentare i dominatori come “guardiani della pace”, votati ad estirpare il terrorismo e preservare la democrazia. Nelle parole del Primo Ministro Britannico Tony Blair, riecheggiano quasi testualmente i comunicati propagandistici degli USA:
“Io ritengo che sia inevitabile che tenteranno di farlo in qualche forma o in un’altra. Penso che ne possiamo vedere le prove dai recenti arresti, che la rete terroristica sia estesa su di noi, come su tutta Europa, e sul resto del mondo. La considerazione più spaventevole su questa gente è la possibile commistione di fanatismo e tecnologia con la potenzialità di scatenare la distruzione di massa.” (4)
Arresti di massa
Gli arresti di massa di individui di origine mediorientale, dall’11 settembre 2001, basati su accuse infondate, non sono motivati da considerazioni sulla sicurezza. La loro funzione principale è di fornire “credibilità” al terrore e alla campagna di propaganda. Ogni arresto, pubblicizzato con enfasi dalla corporazione dei media, reitera giorno dopo giorno il tentativo di “dare un volto” a questo invisibile nemico. Tutto questo serve dunque ad offuscare il fatto che al Qaeda è una creatura della CIA. Il “Nemico Numero Uno” non è un nemico ma uno strumento.
In altre parole, la campagna di propaganda sviluppa due importanti funzioni.
Prima funzione, è che bisogna inculcare che il nemico deve essere considerato una minaccia reale.
Seconda funzione, bisogna distorcere la verità, quindi risulta necessario nascondere “il rapporto di relazione” fra questo “nemico costruito” e i suoi creatori, all’interno dell’apparato militar-spionistico.
Inoltre, la natura e la storia di al Qaeda di Osama bin Laden e le brigate Islamiche, fin dall’inizio della guerra Sovietico-Afghana, deve essere occultata e cancellata, poiché, se diventasse palese ad un più largo pubblico, la legittimazione della cosiddetta “guerra al terrorismo” collasserebbe come un castello di carte. E in questo processo verrebbe trascinata la legittimazione dei principali attori politici e militari.
Lo Scandalo della “Preconoscenza degli avvenimenti dell’11 settembre”
Il 16 maggio 2002, i rotocalchi di New York rivelavano che “il Presidente Bush era stato avvertito di una possibile pericolosa macchinazione, prima degli attacchi terroristici, ed egli aveva trascurato di agire.” (5)
La campagna di disinformazione visibilmente entrava in una situazione di stallo di fronte alle prove evidenti che andavano palesandosi sui legami CIA-Osama. Nel primo periodo dopo l’11 settembre, la principale corrente delle notizie di stampa accennava alla possibilità di una totale copertura ai più alti livelli dell’apparato statale degli USA.
Coleen Rowley, agente FBI, che aveva messo sull’avviso l’FBI, giocava un ruolo chiave nello scatenare le crisi. Il suo polemico memoriale inviato al Direttore FBI Robert Mueller provava l’esistenza di “deliberati ostacoli” sulla strada dell’inchiesta sugli attacchi dell’11 settembre:
“Pochi minuti dopo gli attacchi dell’11 settembre lo SSA David Frasca, il Direttore dell’Unità sul Fondamentalismo Radicale dello FBI, affermava che probabilmente era una pura coincidenza, e che non si dovesse fare nulla fino a che non si riceveva il loro permesso, in quanto noi potevamo estorcere qualcos’altro, anche procedendo in altre direzioni nella nazione.” (6)
In risposta ad una incombente crisi politica, la paura e la campagna di disinformazione venivano super alimentate. La catena informative veniva all’improvviso inondata con reports e avvertimenti su “futuri attacchi terroristici”. Una dichiarazione accuratamente formulata ( chiaramente intesa a instillare paura) dal Vice Presidente Dick Cheney contribuiva alla montatura della messa in scena:
“Io reputo che le prospettive di un futuro attacco agli Stati Uniti sono già una certezza…Questo potrebbe avvenire domani, potrebbe capitare la prossima settimana, potrebbe succedere il prossimo anno, ma quelli sicuramente agiranno. E noi dobbiamo essere preparati.” (7)
Quello che Cheney in realtà ci sta comunicando è che la nostra “struttura di intelligence”, che abbiamo costruito, sta nuovamente per essere battuta. Ora, se al Qaeda, questa “creatura della CIA”, stesse progettando nuovi attacchi terroristici, ci si dovrebbe aspettare che la CIA come prima cosa rendesse noto tutto questo. Inoltre, con tutta probabilità, la CIA controlla i cosiddetti “preavvisi” che vengono emanati da fonti CIA su “futuri attacchi terroristici” negli USA e in tutto il Mondo.
Modelli coerenti di propaganda
Dopo un’attenta analisi dei documenti sulle news sugli effettivi attacchi terroristici “possibili” o “futuri”, la campagna di propaganda rivela un modello coerente. Concetti del tutto simili sono presenti contemporaneamente in centinaia di documenti nei media.
Questi fanno riferimento a “fonti affidabili”, un fiorente e corposo sistema che fornisce prove, il governo o l’intelligence, o l’FBI.
Invariabilmente si indicano i gruppi terroristici come implicati nell’avere “collegamenti con bin Laden” o con al Qaeda, o di essere “simpatetici con bin Laden”.
I documenti di informazione sottolineano la possibilità che gli attacchi terroristici avvengano “presto o tardi”, o “nei prossimi due mesi”; spesso viene sollevato il problema di cosiddetti “obiettivi leggeri”, suggerendo la eventualità di vittime civili.
Viene indicato che i futuri attacchi terroristici possono succedere anche nelle nazioni alleate, incluse la Gran Bretagna, la Francia, la Germania, in cui l’opinione pubblica si sta opponendo con fermezza alla guerra condotta dagli USA contro il terrorismo.
Si ribadisce la necessità degli Usa e dei suoi alleati di dare corso ad azioni “preventive” dirette contro queste diverse organizzazioni del terrore e/o contro governi stranieri che danno asilo ai terroristi.
Spesso si puntualizza la possibilità che questi gruppi terroristici siano in possesso di armi di distruzione di massa, incluse armi di natura biologica, chimica, ma anche nucleare. Si accenna anche ai collegamenti con l’Iraq e “gli stati canaglia”, (come è stato discusso nella prima parte).
Inoltre gli avvertimenti includono anche la messa in guardia contro “attacchi al suolo degli USA”, e contro attacchi a civili nelle città dell’Occidente.
Vengono sottolineati gli sforzi intrapresi dalle autorità di polizia per arrestare i presunti terroristi. In ogni caso tutti gli individui arrestati sono Musulmani e/o di origine Mediorientale.
I pezzi giornalistici sono anche usati per giustificare la legislazione per la Sicurezza della Nazione e il “profilo etnico” e gli arresti di massa dei presunti terroristi.
Questo modello di disinformazione nei media Occidentali applica gli slogan usuali e le disinformazioni, come si può vedere dai brani scelti nella stampa qui di seguito:
“Articoli pubblicati, secondo le nuove informazioni ottenute dal servizio informazioni degli USA e da fonti militari, danno evidenza ad un insieme sempre crescente di prove, che i terroristi associati con Osama bin Laden, o in sintonia con costui, stanno preparando un importante attacco sul suolo Statunitense.
Inoltre, prese di mira sono anche le nazioni alleate, che si sono unite nella caccia in tutto il mondo delle cellule radicali Musulmane, decise assolutamente ad impedire nuove ondate di disastri terroristici. L’attivazione del governo degli Stati Uniti delle forze anti terrorismo ha inizio quando l’FBI ha lanciato un avvertimento, il 14 novembre, che uno “spettacolare” nuovo attacco terroristico poteva essere molto prossimo – prima o poi…
Contemporaneamente, il governo Australiano ha fornito ai suoi cittadini un avvertimento senza precedenti, che i terroristi di al Qaeda potevano sferrare attacchi dentro i prossimi due mesi.” (8)
“Sebbene il Direttore della CIA George Tenet abbia affermato in una recente dichiarazione al Congresso che “ci si deve attendere che un altro attacco sarà sicuramente condotto sul territorio degli Stati Uniti”, un terzetto di ex funzionari CIA di grado elevato hanno messo in dubbio la possibilità di qualsiasi attacco terroristico “spettacolare” all’interno degli USA.” (9)
“I Tedeschi, a partire dagli attentati terroristici negli Stati Uniti, hanno assunto una posizione non ferma, temendo che la loro nazione diventi un sicuro obiettivo per il terrorismo. Molti degli attentatori negli attacchi dell’11 settembre avevano complottato le loro mosse ad Amburgo.” (10)
“Il 18 dicembre, un ex funzionario governativo, conservando l’anonimato, parlando ai giornalisti relazionava sull’alta probabilità di un attentato terroristico, “prima o dopo”. Egli indicava come potenziali obiettivi hotels e centri commerciali. Il funzionario, nello specifico, prevedeva un possibile attentato con armi chimiche nella metropolitana di Londra, il rilascio di virus del vaiolo, l’avvelenamento dei rifornimenti di acqua e attacchi distruttivi contro “obiettivi da cartolina postale” come il Big Ben e Canary Warf.
L’allarme “prima o dopo” avveniva di seguito ad un avvertimento del Ministero dell’Interno della fine di novembre che affermava che radicali Islamici potevano usare vilmente bombe o gas velenosi per infliggere stragi di proporzioni vastissime alle città Britanniche. Tutto questo produceva grandi titoli sui giornali, ma l’allarme veniva rapidamente ritirato nel timore che potesse produrre panico pubblico.” (11)
“Ieri il messaggio era che questi terroristi, comunque in modo oscuro, stanno tentando e, prima o dopo, possono aprire un varco attraverso le difese di Londra. Questa è una città dove solo dieci su migliaia di Pastori di anime hanno ripetutamente affermato che il Regno Unito, con il suo appoggio prepotente agli USA e alla sua guerra al terrorismo, costituisce un autentico e realistico obiettivo per gruppi terroristici, compresa la rete di al Qaeda guidata per l’11 settembre dalla mente di Osama bin Laden.” (12)
“Citiamo Margaret Thatcher:
“Solo l’America ha la capacità e i mezzi per assestare colpi ad Osama bin Laden o a Saddam Hussein o agli altri perversi psicopatici che prima o dopo ricalcheranno le loro orme.” (13)
Questo, in accordo con un recente avvertimento del Dipartimento di Stato USA: “Dato che la sicurezza delle strutture ufficiali USA è aumentata, tutto ciò ha indotto i terroristi a cercarsi obiettivi civili, come aree residenziali, clubs, ristoranti, luoghi di culto, hotels, scuole, avvenimenti ricreativi all’esterno, luoghi di soggiorno, spiagge e aerei.” (14)
Effettivi attacchi terroristici
Per essere “efficace” la campagna di terrore e di disinformazione non può fare assegnamento solo su “avvertimenti” non circostanziati di attentati futuri, richiede anche avvenimenti o “episodi” terroristici “realmente” accaduti, che forniscono credibilità ai preparativi di guerra dell’Amministrazione. La propaganda approva la necessità di rendere effettive “le misure di emergenza”, come pure le azioni militari di rappresaglia.
Lo scoppio di “incidenti pretesto di guerra” fa parte delle strategie del Pentagono. Effettivamente questo costituisce parte integrante della storia militare degli USA..(15)
Risulta dato di fatto che nel 1962 il Capo di Stato Maggiore aveva immaginato un piano segreto denominato ” Operazione Northwoods”, per scatenare deliberatamente incidenti con vittime civili a giustificare l’invasione di Cuba:
“Noi potremmo far esplodere una nave USA nella Baia di Guatavamo e accusare Cuba.”; “noi potremmo sviluppare una campagna di terrore comunista cubano nella zona di Miami, in altre città della Florida e anche a Washington”; “la lista delle vittime pubblicata nei giornali Statunitensi potrebbe causare un’onda vantaggiosa di indignazione nazionale. “Per questo, consultare il documento del 1962, decalcificato Top Secret, dal titolo “Giustificazione per l’intervento militare USA a Cuba” (16) vedere Operazione Northwoods a
http://www.globalresearch.ca/articles/NOR111A.html
Non vi sono prove che il Pentagono e la CIA abbiano giocato un ruolo diretto nei recenti attacchi terroristici. Questi sarebbero stati messi in atto da organizzazioni, o da cellule di queste organizzazioni, che operano in modo del tutto indipendente, con un certo grado di autonomia. Questa autonomia è tipica, è nella vera natura di una operazione segreta di intelligence spionistica. La “struttura di intelligence” non è in diretto contatto con i suoi programmatori segreti.
La fondamentale questione è, chi sta dietro ai terroristi? Attraverso quali fonti sono stati finanziati? Qual è la rete sotterranea di collegamenti?
Una recente (2002) istruzione ufficialmente classificata è sta redatta per dare un indirizzo alle richieste del Pentagono per la formazione di un cosiddetto ” Gruppo di Operazioni Pre-attive, Preventive” (P2OG), per varare operazioni segrete miranti a “suscitare reazioni” contro terroristi e Stati in possesso di armi di distruzione di massa – che, per esempio, inducano cellule terroristiche all’azione ed quindi, in seguito, espongano questi stessi terroristici ad attacchi “di rapida risposta” da parte delle forze USA. (17)
L’iniziativa P2OG non è per niente nuova. Essenzialmente espande una struttura già costituita di operazioni segrete. Come è ampiamente documentato, la CIA ha appoggiato gruppi terroristici, fin dall’epoca della Guerra Fredda. Queste “cellule di terroristi”, indotte ad operazioni sotto copertura di intelligence, spesso richiedono l’infiltrazione e l’addestramento di gruppi radicali collegati ad al Qaeda.
L’appoggio segreto dell’apparato militare e informativo USA è stato incanalato verso varie organizzazioni terroristiche Islamiche attraverso una complessa rete di intermediari e di procuratori legati al mondo spionistico. Rispetto a questo, numerose dichiarazioni ufficiali e rapporti informativi confermano i recenti legami (nel periodo post Guerra Fredda) tra unità militar-spionistiche USA e nuclei operativi di al Qaeda, come è avvenuto in Bosnia (a metà del 1990), nel Kosovo (1998-99) e in Macedonia (2001). (18)
Il Comitato del Partito Repubblicano del Congresso USA in un rapporto del 1997 sottolinea la collaborazione operativa alla luce del sole tra l’esercito USA e al Qaeda nella guerra civile in Bosnia. (19) Vedi Congresso USA, 16 gennaio 1997,
http://www.globalresearch.ca/articles/DCH109A.html
Collegamenti di al Qaeda con il Servizio Informativo Militare Pakistano (ISI).
Di certo bisogna osservare che effettivamente in tutti gli avvenimenti di natura terroristica dopo l’11 settembre, l’organizzazione terroristica è indicata avere “collegamenti con al Qaeda di Osama bin Laden”. Questo, di per sé, risulta un capitolo cruciale nell’informazione. Chiaramente, il fatto che al Qaeda sia una creatura della CIA non viene mai menzionato negli articoli di stampa, e tanto meno considerato rilevante.
I rapporti di queste organizzazioni terroristiche (particolarmente quelle Asiatiche) con il Servizio Informativo Militare del Pakistan (ISI) sono portati a conoscenza in pochi casi dalle fonti ufficiali e dai comunicati stampa.
Come viene confermato dal Consiglio sulle Relazioni Estere (CFR), alcuni di questi gruppi vengono indicati in collegamento con l’ISI Pakistano, senza identificare mai la natura di questi rapporti. Superfluo dire che queste informazioni sarebbero cruciali per individuare gli sponsors di questi attentati terroristici. In altri termini, l’ISI è individuato come il supporto di queste organizzazioni del terrore, mentre allo stesso tempo intrattiene stretti contatti con la CIA.
L’attentato esplosivo a Bali (ottobre 2002)
L’attacco a Bali nella stazione climatica marina di Kuta ha prodotto vicino a 200 morti, in prevalenza turisti Australiani. L’attentato dinamitardo veniva presumibilmente perpetrato da Jemaah Islamiah, una formazione che opera in diverse regioni del Sud Est Asiatico.
I comunicati stampa e le dichiarazioni ufficiali puntavano su stretti collegamenti fra Jemaah Islamiah (JI) e al Qaeda. Il “leader operativo” di JI è Riduan Isamuddin, alias Hambali, un veterano della guerra Sovietico-Afgana, che era stato addestrato in Afganistan e in Pakistan. Questo secondo il rapporto dell’UPI:
“La guerra [Sovietico-Afgana] ha fornito l’opportunità a figure chiave di questi gruppi, che sono andati in Afganistan, di toccare di prima mano la gloria della jihad.
Molti degli estremisti detenuti a Singapore e nella Malaysia fanno derivare la loro ispirazione ideologica dalle attività dei Mujahideen in Afganistan e nel Pakistan” (20)
Quello che il rapporto trascura di far menzione è che l’addestramento dei Mujahideen in Afganistan e nel Pakistan era dovuto ad una iniziativa portata avanti dalla CIA e lanciata sotto la Presidenza di Jimmy Carter nel 1979, utilizzando l’ISI Pakistano come intermediario.
I rapporti di JI con il Servizio Segreto Militare Indonesiano
Vi sono indicazioni, che in aggiunta ai suoi presunti collegamenti con al Qaeda, Jemaah Islamiah ha anche rapporti con il Servizio Segreto Militare Indonesiano, che a sua volta ha legami con la CIA e l’intelligence Australiana.
I legami fra JI e l’Agenzia di Intelligence Indonesiana (BIN) sono a conoscenza dell’International Crisis Group (ICG):
“Questi legami [di JI alla BIN] necessitano di essere indagati più a fondo: questo non significa necessariamente che il servizio segreto militare stia operando con JI, ma che bisogna sollevare la questione sul livello di conoscenza che il servizio ha, o che ha cercato di acquisire su JI, più di quello che ha ammesso..” (21) International Crisis Group,
http://www.crisisweb.org/projects/showreport.cfm?reportid=845, 2003
L’ ICG, comunque, trascura di menzionare che l’apparato di intelligence Indonesiano, da più di 30 anni, è sotto controllo della CIA.
Sulla scia dell’attentato di Bali dell’ottobre 2002, un rapporto contraddittorio emanato da un ufficiale superiore Indonesiano sottolineava il coinvolgimento sia del capo del Servizio Informazioni dell’Indonesia, Generale A.M. Hendropriyono, come pure della CIA:
“L’agenzia e il suo direttore, Gen. A.M. Hendropriyono, sono tenute bene in conto dagli Stati Uniti e dagli altri governi. Ma tuttavia vi sono qui degli ufficiali superiori del servizio informativo che hanno pensato che ci sia la CIA dietro l’attentato esplosivo.” (22)
In risposta a queste dichiarazioni, l’Amministrazione Bush ha preteso che il Presidente Megawati Sukarnoputri, pubblicamente neghi il coinvolgimento degli USA negli attacchi. Nessuna ritrattazione ufficiale è stata pronunciata. Non solo il Presidente Megawati è rimasto silente su questo argomento, ma inoltre ha accusato gli USA di essere:
“una superpotenza che costringe il resto del mondo di andare avanti con lei, seguendola nel suo cammino! Noi vediamo fino a qual punto l’ambizione di conquistare altre nazioni abbia condotto ad una situazione tale che non vi sia più pace fino a che l’intero pianeta si sia conformato con la volontà di quella potenza, con l’autorità e la forza.” (23)
Intanto, l’Amministrazione Bush ha usato gli attentati di Bali per sostenere la sua campagna di terrore:
“Il Presidente Bush ha dichiarato lunedì che egli considera al Qaeda di essere responsabile degli attentati dinamitardi in Indonesia e di essere preoccupato per possibili attacchi agli Stati Uniti.” (24)
I giornali, rispetto all’attentato di Bali, riportavano come Ufficiali dei servizi informativi degli USA mettevano in guardia che più attentati come in Indonesia potevano essere attesi nei prossimi mesi, in Europa, in Estremo Oriente o negli USA.” (25)
Segretezza completa
I collegamenti di JI all’agenzia informativa Indonesiana non venivano mai dimostrati dall’indagine ufficiale del governo Indonesiano, che veniva guidata nel retroscena dall’intelligence Australiana e dalla CIA.
D’altra parte, dopo breve tempo dall’attentato dinamitardo, il Primo Ministro Australiano John Howard “ha ammesso che le autorità Australiane erano state allertate su possibili attentati a Bali, ma venne scelto di non dar credito all’avvertimento.” (26)
Inoltre, alla vigilia degli attentati, il governo Australiano aveva deciso di operare con il Kopassus, Forze Speciali Indonesiane, nella cosiddetta “guerra al terrorismo”.
Australia: “Vantaggiosa Ondata di Indignazione”
Ricordando l’Operazione Northwoods, l’attentato di Bali è servito a scatenare “una vantaggiosa ondata di indignazione”. (27)
Questo ha contribuito a indurre l’opinione pubblica Australiana a favore dell’invasione USA dell’Iraq, e contemporaneamente a indebolire il movimento di protesta contro la guerra.
Alla vigilia dell’attacco di Bali, il governo Australiano “in via ufficiale” ha aderito alla “guerra contro il terrorismo” a guida Statunitense. Non solo ha usato i colpi dinamitardi su Bali come pretesto per rinsaldare completamente l’asse militare USA-Regno Unito, ha inoltre adottato misure drastiche di polizia, inclusa una costruzione di un “profilo etnico” diretta contro i suoi stessi cittadini:
Il Primo Ministro John Howard di recente ha reso in via straordinaria la dichiarazione che egli è preparato a colpire militarmente e duramente in modo preventivo i terroristi nelle regioni Asiatiche vicine, che stanno predisponendo attentati contro l’ Australia. Inoltre, Agenzie di intelligence Australiane hanno decisamente messo in guardia sulla probabilità di un attacco di al Qaeda con l’uso di armi nucleari. (28)
Gli attentati al Parlamento Indiano del dicembre 2001
Gli attentati terroristici del dicembre 2001 al Parlamento Indiano, che hanno contribuito a spingere India e Pakistan sull’orlo di una guerra, sono stati condotti, si presume, da due gruppi ribelli con basi in Pakistan, Lashkar-e-Taiba (“Esercito della Purezza”) e Jaish-e-Muhammad (“Esercito di Maometto).
I comunicati stampa mettono in evidenza i collegamenti di entrambi i gruppi con al Qaeda, senza comunque mai citare che quelli erano direttamente appoggiati dall’ISI.
Il Consiglio per le Relazioni con l’Estero (CFR), a questo riguardo, conferma che:
“tramite la sua Agenzia di Intelligence di Interservizi (ISI), il Pakistan ha fornito a Lashkar e a Jaish finanziamenti, armi, possibilità di addestramento ed aiuto nel passare i confini. Molti ribelli hanno ricevuto addestramento ideologico nelle stesse madrasas, o seminari Musulmani, che hanno insegnato ai Talebani e ai combattenti stranieri in Afghanistan. Questi hanno ricevuto l’addestramento militare in Afghanistan o nei villaggi del Kashmir controllati dal Pakistan.
I gruppi estremisti [sostenuti dall’ISI] hanno di recente aperto diverse nuove madrasas in Azad,
Kashmir.” (29) (Council on Foreign Relations at
http://www.terrorismanswers.com/groups/harakat2.html ,
Washington 2002)
Quello che il CFR manca di dichiarare è la relazione essenziale tra l’ISI e la CIA, e il fatto che l’ISI continua ad appoggiare Lashkar, Jaish e il movimento attivista “Jammu e Kashmir Hizbul Mujahideen” (JKHM), mentre collabora anche con la CIA.
Per colmo di ironia , confermato dagli scritti di Zbigniew Brzezinski (che era proprio un membro del CFR), l’addestramento di questi “combattenti stranieri” era stato promosso dalla politica estera USA, messo in atto durante l’Amministrazione Carter nel 1979 all’inizio della guerra Sovietico-Afghana.
In coincidenza con il Trattato di Pace di Ginevra del 1989 e la ritirata Sovietica dall’Afghanistan,
l’ISI era strumentale nella formazione del movimento attivista “Jammu e Kashmir Hizbul Mujahideen” (JKHM). (30)
Il tempestivo attentato al Parlamento Indiano, seguito da disordini razziali nel Gujarat all’inizio del 2002, ha costituito il culmine di un processo iniziato nel 1980, finanziato con il traffico della droga e incoraggiato dal servizio spionistico militare del Pakistan.
Demolire la Campagna di Propaganda, Costruire un Consenso contro la Guerra.
Noi ci troviamo nella congiuntura della crisi più pericolosa della storia moderna, che richiede un grado mai realizzato in precedenza di solidarietà, coraggio e impegno. La guerra dell’America, che include l’uso di “primo intervento” delle armi nucleari, minaccia il futuro dell’umanità.
Molte delle giustificazioni per suscitare questa guerra senza confini si basano sulla legittimazione del programma anti-terrorismo dell’Amministrazione Bush. Questo programma costituisce parte delle campagna di propaganda, che in realtà è usata per influenzare la popolazione degli USA verso un’accettazione senza condizioni dell’agenda di guerra.
Negli Stati Uniti, e in tutto il mondo, il movimento contro la guerra ha guadagnato impulso. Mentre milioni di persone hanno congiunto le proprie mani in un’opposizione alla guerra, la campagna di terrore e di disinformazione dell’Amministrazione Bush, diffusa dal sistema dei media, è servita a tenere alta la legittimazione scossa dell’Amministrazione Bush.
A questo bivio critico, il movimento contro la guerra/ per la democrazia necessariamente deve muoversi ad un più alto livello, di indirizzo delle principali funzioni della macchina di propaganda dell’Amministrazione. Lo scopo primario della propaganda è di sostenere la legittimità dei governanti ed assicurare loro il potere.
E allora bisogna rendere più debole e minare il “Diritto a Governare” dell’Amministrazione Bush.
In altre parole, la mobilitazione del sentimento contro la guerra non basta per far indietreggiare la marea montante della guerra.
Ciò che è necessario, è di mettere in dubbio in termini sostanziali la legittimazione dei principali attori politici e militari, di rivelare il volto vero dell’Impero Americano, e di sottolineare il modo criminale di condurre la politica estera.
In definitiva, quello che è richiesto è di creare il dubbio e eventualmente insidiare il “diritto a governare” dell’Amministrazione Bush.
Rivelare le menzogne che stanno dietro all’Amministrazione Bush è la base per distruggere la legittimità degli attori principali, politici e militari.
Anche se la maggioranza della popolazione è contro la guerra, questo in realtà non impedirà che la guerra si scateni. L’obiettivo della campagna di propaganda è quello di sostenere le menzogne che supportano la legittimazione dei principali attori, politici e militari, compresi Bush, Cheney, Rumsfeld, Ashcroft, Tenet, Armitage, Rice, e altri.
Finché il Governo Bush viene considerato un “governo legittimo” agli occhi del popolo e all’opinione pubblica Mondiale, verrà messo in attuazione il piano di invasione dell’Iraq, che ci sia pubblico consenso o no.
In altri termini, questa legittimazione deve essere demolita!
Questo vale anche per la Gran Bretagna, dove la maggioranza della popolazione è contraria alla guerra condotta dagli USA; devono essere promosse azioni con il risultato definitivo della caduta del Governo Blair e il ritiro della Gran Bretagna dalla coalizione militare con a capo gli Stati Uniti.
Una condizione necessaria per abbattere i detentori del potere è di indebolire e finalmente smantellare la loro campagna propagandistica. Come raggiungere al meglio questo obiettivo? Mettendo completamente a nudo le menzogne che stanno sotto alla “guerra al terrorismo” e rivelando la complicità dell’Amministrazione Bush negli eventi dell’11 settembre. Questo è stato un grande inganno, la più grossa menzogna nella storia degli USA!
Non possiamo ingoiare il pretesto della guerra e i detentori del potere devono essere rimossi.
Comunque, è importante dimostrare che il “Nemico Numero Uno” è una montatura costruita.
Gli attentati terroristici sono sicuramente avvenuti, ma chi sta dietro a questi? Le operazioni segrete in appoggio alle organizzazioni terroristiche, inclusa la storia degli stretti vincoli di al Qaeda con la CIA fin dalla guerra Sovietico-Afghana, devono essere completamente smascherate, dato che sono in diretta relazione con l’ondata di attacchi terroristici dall’11 settembre, tutti messi in collegamento con al Qaeda.
Per invertire la marea, è necessaria la diffusione delle informazioni a tutti i livelli, che contrattacchi la campagna propagandistica.
La verità scalza ed eclissa la menzogna.
E la verità è che l’Amministrazione Bush in realtà sta appoggiando il terrorismo internazionale, per usarlo come pretesto per scatenare la guerra contro l’Iraq.
Quando questa verità verrà completamente conosciuta, la legittimità dei governanti collasserà come un castello di carte. Questo è ciò che deve essere conquistato. Ma noi possiamo ottenere questo, solo contrastando realmente la campagna ufficiale di propaganda.
L’impeto e il successo delle grandi manifestazioni contro la guerra negli USA, nell’Unione Europea e in tutto il mondo, devono stendere le basi di una rete informativa permanente, formata da decine di migliaia di comitati a livello locale contro la guerra nei quartieri, nei posti di lavoro, nelle parrocchie, scuole, università, ecc. In termini ultimi, è attraverso questa rete di contro informazione che la legittimità di costoro che “governano” in nostro nome sarà messa sotto scacco.
Per accantonare i piani di guerra dell’Amministrazione Bush e rendere inutile la sua macchina propagandistica, noi dobbiamo, nei mesi prossimi, entrare in comunicazione con i nostri concittadini, negli USA, in Canada e in tutto il mondo, con i milioni di persone normali che sono state ingannate sulle cause e le conseguenze di questa guerra, senza contare le implicazioni della legislazione dell’Amministrazione Bush sulla Sicurezza della Nazione, che essenzialmente sta posizionando i blocchi costituenti uno stato di polizia.
Questa iniziativa richiede la diffusione delle informazioni in una rete estesa alle zone rurali, con l’obiettivo di indebolire e alla fine smontare la macchina propagandistica dell’Amministrazione Bush.
Quando le menzogne, comprese quelle che riguardano l’11 settembre, saranno completamente evidenziate e conosciute da ciascuno, la legittimazione dell’Amministrazione Bush finirà in pezzi.
Il Grande Fratello non avrà scuse convincenti, per alimentare ulteriormente altre guerre.
Anche se questo non necessariamente porterà al risultato di un fondamentale e significativo “cambiamento di regime” negli Stati Uniti, comunque verrà evidenziato un nuovo “consenso contro la guerra”, che realmente preparerà il terreno, la strada, per una lotta più estesa contro il Nuovo Ordine Mondiale e la ricerca dell’Impero Americano per la dominazione globale.
_______________
NOTE
1. Washington Post, 25 gennaio 2003.
2. Ibid.
3 Chicago Sun, 31 dicembre 2002.
4 Reuters, 21 febbraio 2003
5. Vedi Ian Woods, La cospirazione del silenzio, rivendicata da McKinney,
Global Outlook, No. 2, 2002.
6. Coleen Rowley, Memoriale al Direttore di FBI Robert Mueller,
riportato in Global Outlook, No. 3, 2003, p. 28.
7. The Boston Globe, 5 giugno 2002.
8. All’interno delle News, 3 febbraio 2003.
9. UPI, 19 dicembre 2002.
10. New York Times, 6 gennaio 2003.
11. Toronto Star, 5 gennaio 2003.
12. The Scotsman, 8 gennaio 2003.
13. UPI, 10 dicembre 2002.
14. AFP, 3 gennaio 2003.
15. Vedi Richard Sanders, Incidenti di Pretesto per la Guerra, Come inizia una Guerra,
Global Outlook, pubblicazione in due parti, Parti 2 e 3, 2002-2003.
16.Operation Northwoods, documento declassificato top secret emesso dai Capi Aggiunti dello
Staff del Ministro della Difesa Robert McNamara il 13 marzo 1962,
http://www.globalresearch.ca/articles/NOR111A.html .
17. William Arkin, La Guerra Segreta, The Los Angeles Times, 27 ottobre 2002.
18. Vedi Michel Chossudovsky, Guerra e Globalizzazione, La Verità dopo l’11 settembre,
Global Outlook, 2003, Capitolo 3
http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html
19. Vedere “Trasferimenti di Armi Iraniane approvati da Clinton
per aiutare a trasformare la Bosnia in una Base Militare Islamica,
Relazione del Congresso alla Stampa, Congresso USA, 16 gennaio 1997,
http://www.globalresearch.ca/articles/DCH109A.html
20. UPI, 6 gennaio 2002.
21. Gruppo Internazionale di Crisi, Ambiente Indonesia:
come agisce la Rete Terroristica Jemaah Islamiyah, 2003
http://www.crisisweb.org/projects/showreport.cfm?reportid=845
22. Raymond Bonner e Jane Perlez,
“Sono da aspettarsi ulteriori attacchi ad Occidentali in Indonesia”,
New York Times, 25 novembre 2002
23. Riportato in Raymond Bonner e Jane Perlez, op cit.
24. USA Today, 15 ottobre 2002.
25. Business AM, 15 ottobre 2002.
26. Christchurch Press, 22 novembre2002, (Gli stessi allarmi vengono emessi dalla CIA).
27. Operation Northwoods, op cit.
28. All’interno delle News, 3 febbraio 2003.
29. Consiglio delle Relazioni con l’Estero a:
http://www.terrorismanswers.com/groups/harakat2.html ,
Washington 2002.
30. Vedi K. Subrahmanyam, il Pakistan ricerca risultati in Asia,
India Abroad, 3 novembre 1995.
————————-
ALLEGATO
Per sostenere le prove che successive Amministrazioni USA hanno appoggiato al Qaeda, questo viene riassunto come segue ( i riferimenti vengono forniti con una specifica bibliografia):
Le “Brigate Islamiche” sono una creazione della politica estera USA.
Nell’era post Guerra Fredda, la CIA continua a sostenere e ad usare al Qaeda di Osama bin Laden nelle sue operazioni segrete. Nel gergo standard della CIA, al Qaeda viene catalogata come una “struttura di intelligence”.
Il Congresso USA ha dettagliatamente documentato i collegamenti di al Qaeda con agenti del governo USA durante la guerra civile in Bosnia-Herzegovina, così come in Kosovo e in Macedonia.
Le prove sono evidenti e confermano che al Qaeda è appoggiato dal Servizio Informazioni militare del Pakistan, l’ Inter-Services Intelligence (ISI). Come viene ampiamente provato, l’ISI sicuramente ha giocato un ruolo di copertura nel finanziamento per gli attentati dell’11 settembre.
L’ISI ha una stretta relazione di cooperazione con la CIA.
L’ISI Pakistano ha supportato in maniera consistente diverse organizzazioni terroristiche Islamiche, sempre in collaborazione con la CIA.
Questi diversi gruppi terroristici appoggiati dall’ISI del Pakistan agiscono con qualche grado di autonomia rispetto ai loro sponsors segreti, ma in definitiva si muovono nella direzione che risulta più utile agli interessi degli USA.
La CIA tiene costantemente sotto osservazione le sue “strutture di intelligence”. Come è stato documentato con dovizia di prove, la CIA conosce bene dove si trova Osama bin Laden.
al Qaeda è stato infiltrato dalla CIA. In altri termini, non vi è stato nessun “fallimento di intelligence”! I terroristi dell’11 settembre non hanno agito di loro spontanea iniziativa. Gli attacchi suicidi sono stati strumenti in una operazione di intelligence accuratamente pianificata.
Per ulteriori particolari consultare: Centro per la ricerca sulla globalizzazione, Settore 11 settembre, che costituisce una bibliografia molto estesa a
http://globalresearch.ca//by-topic/sept11/
Inoltre consulta Michel Chossudovsky, Guerra e Globalizzazione, la verità dopo l’11 settembre,
Global Outlook, 2002
http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html
Centro per la ricerca sulla globalizzazione (CRG), Premonizioni dell’11 settembre. Una raccolta di articoli del CRG e documenti in appoggio alla inchiesta sull’11 settembre,
http://globalresearch.ca/articles/CRG204A.html
—
Copyright Michel Chossudovsky, CRG 2002. Tutti i diritti riservati.
Viene concesso il permesso di inviare questo testo ai siti Internet non commerciali, indicando la fonte e l’ URL specifico, senza alcuna variazione del saggio e pubblicando la nota del copyright.
Per pubblicare questo testo, o brani del testo, in forma stampata e/o in altre forme, inclusi siti Internet commerciali, contattare il Centro per la ricerca sulla globalizzazione, CRG a [email protected]