ROMA – “Nessun passo indietro, come titola oggi enfaticamente qualche giornale, da parte del presidente Prodi sul protocollo sul welfare”. Il portavoce Sircana torna sull’incontro di Prodi ieri con i quattro ministri della sinistra che contestano il protocollo sul Welfare e che alla fine del pranzo hanno parlato di modifiche da apportare in Parlamento. Il portavoce di Prodi, invece, afferma: “Il presidente, nel corso dell’incontro di ieri – spiega Sircana – ha confermato quanto già scritto nella lettera al segretario generale della Cgil, resa nota nei giorni scorsi, ribadendo – conclude – la sostanziale non emendabilità del protocollo”.
“A settembre battaglia politica”. Sull’incontro torna anche il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, uno dei quattro “dissidenti” (insieme a Mussi, Pecoraro Scanio, Bianchi). “A questo punto, prevedo che in autunno ci sarà una grande battaglia politica in Parlamento e anche nel Paese”. “Prendo atto della precisazione di palazzo Chigi – prosegue Ferrero – anche se non è una particolare novità, e non mi fa nemmeno piacere. E’ evidente che l’accordo con Prodi sulle modifiche non c’è”, evidenzia l’esponente di Prc, secondo il quale bisognerà a questo punto che siano le Camere a cambiare il Protocollo: “La mia opinione – aggiunge – è che dovrà essere il Parlamento a introdurre le necessarie modifiche. A settembre si vedrà anche la capacità dei lavoratori e dei giovani precari nel Paese a far sentire la loro voce”.
Prc, accordo “emendabile”. A parlare di “accordo inemendabile” il capogruppo di Rifondazione comunista al Senato, Giovanni Russo Spena, non ci sta. “E’ un’assurdità da tutti i punti di vista. E’ evidente che noi, al contrario, abbiamo tutte le intenzioni di emendarlo e modificarlo profondamente”. Se la posizione espressa da Sircana, continua, non dovesse cambiare, “sarà difficile evitare una fase di forte conflittualità sociale e un’aspra battaglia politica in Parlamento”.
Pdci, così il Welfare non va. Promette battaglia anche il capogruppo alla Camera del Pdci, Pino Sgobio. “Il protocollo sul Welfare non va per nulla bene. Un governo di centrosinistra dovrebbe avere come ragione sociale primaria la salvaguardia e la promozione di diritti e tutele del mondo del lavoro. Lavoratori e pensionati hanno votato l’Unione perché nel programma era scritto chiaramente che si sarebbe superato il precariato e che sulle pensioni non si sarebbe operato alcun innalzamento. Daremo battaglia in Parlamento per modificare questo pessimo accordo”.
Verdi: “Non strappi ma miglioramenti”. “Noi non vogliamo procurare strappi, interni alla coalizione, il protocollo del 23 luglio va migliorato ma seguendo il programma di governo”, dichiara invece il ministro del’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. Il capogruppo alla Camera dei Verdi Angelo Bonelli, a sua volta, fa fatica “a comprendere le affermazioni di Sircana perché è ovvio che il Parlamento è sovrano e, se lo riterrà opportuno, potrà migliorare il protocollo sul Welfare”.
“Noi Verdi non intendiamo stravolgere il testo – prosegue Bonelli – come abbiamo spiegato a Prodi ieri. Ma un governo di centrosinistra deve pensare a dare un lavoro stabile e certo ai giovani, per consentirgli di programmare il futuro e non arrancare in una condizione di precarietà per troppi anni. Se non lo fa, perde la sua identità”.