Prodi in Afghanistan si commuove

KABUL (Afghanistan) – «Ho avuto un momento di commozione nel vedere i soldati italiani impegnati nell’opera di ricostruzione». Il premier Romano Prodi, nel corso della sua visita al contingente italiano a Kabul, si emoziona di fronte all’impegno e alla passione che militari italiani mettono quotidianamente a disposizione dei civili afgani: «I nostri soldati sono i migliori», ha detto il presidente del Consiglio, che ha assistito alla messa con i soldati. E si è congedato facendo gli auguri di Natale e di buon anno nuovo.: «Grazie di cuore. Il Paese e il governo vi sono riconoscenti per quello che state facendo in Afghanistan».

PAESE DA RICOSTRUIRE – «Noi dobbiamo lavorare insieme per riorganizzare l’apparato amministrativo, la giustizia, le scuole, gli ospedali – ha detto ancora Prodi – c’è tutto un paese da ricostruire ed è un lavoro che gli afgani non possono fare da soli. Devono essere aiutati dalla comunità internazionale. L’Italia si distingue per la dimensione quantitativa, ma soprattutto per la qualità della sua presenza e il presidente Karzai ha espresso la sua profonda gratitudine».

«GRAZIE ITALIA» – L’impegno degli italiani è apprezzato, infatti, anche dal presidente afghano, Hamid Karzai, che ha incontrato Prodi in un breve colloquio: «Grazie Italia», è stato il saluto di Karzai. Prima di incontrare Karzai, Prodi ha avuto un colloquio con il comandante delle forze Isaf, Dan McNeill.

LA SITUAZIONE – La visita a sopresa di Prodi in Afghanistan era stata preannunciata da fonti della presidenza del Consiglio la settimana scorsa, anche se non erano state date indicazioni più precise per «ragioni di sicurezza». La maggior parte di soldati italiani, un contingente di circa 2mila persone, si trova nella città di Herat, nelle province occidentali del Paese, considerate relativamente sicure, anche se già una decina di soldati italiani sono morti a causa di attentati suicidi e agguati. Gli americani, che rappresentano il perno delle forze Nato nella regione, chiedono da mesi maggiori impegni da parte degli altri membri dell’Alleanza. soprattutto per arginare la ripresa degli attacchi dei talebani nelle province meridionali e orientali.. Finora, però, si sono registrate più defezioni che adesioni: canadesi e olandesi, per esempio, lasceranno il Paese entro il 2008.

MADRID – I militari spagnoli dispiegati in Afghanistan, ha annunciato il ministro della Difesa spagnolo, José Antonio Alonso, resteranno invece a fianco delle altre truppe occidentali «per tutto il tempo necessario perché il Paese possa gestire la propria sicurezza e il proprio sviluppo». «Si tratta di una missione complicata – ha aggiunto – perché il Paese è in una situazione difficile: mettere una data limite al mandato delle truppe è ora come ora impossibile».