Processi sociali e politici in Europa e la risposta comunista

da Partito Comunista di Grecia – http://inter.kke.gr/IntAct/int-meet/euro-communst2011/belgium-wp
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

La crisi, la lotta di classe e le grandi opportunità per i comunisti.

Il 26 marzo, il Consiglio Nazionale del Partito del Lavoro del Belgio ha riunito 320 membri del partito per il Congresso nazionale. Obiettivo era il rafforzamento dell’unità politica e ideologica per adempiere pienamente i nostri compiti nella crisi in corso.

E’ stata adottata una risoluzione (21 pagine) che esprime al meglio le nostre opinioni sulle questioni che stiamo qui dibattendo. Permettetemi quindi di riferirvi il contenuto di questo documento in 10 punti.

1. Siamo in piena crisi sistemica, una crisi capitalista in cui tutte le contraddizioni stanno rapidamente emergendo, in termini economici e finanziari come anche riguardo il potere dello Stato, la democrazia, le relazioni internazionali e l’ideologia. Siamo sull’orlo di una transizione verso un’altra fase della lotta di classe. La nuova situazione consegna al Partito una grande responsabilità. Se gestita correttamente, ci attendono immense opportunità.

2. Al centro della crisi attuale vi è una crisi economica di sovrapproduzione. La stimolazione artificiale della domanda di credito e la speculazione hanno portato ad una crisi finanziaria. Per evitare il collasso del sistema bancario, è stato richiesto un massiccio intervento dello Stato. Questo ha portato alla crisi delle finanze pubbliche nella maggior parte dei paesi capitalisti, aumentando la pressione sull’Unione europea e nell’Eurozona. Come risultato, assistiamo a un aumento delle tendenze autoritarie dello Stato borghese e a un sempre maggiore pericolo di perdita delle conquiste democratiche. A livello europeo, i decreti sulla cosiddetta “governance economica” esprimono il crescere delle tendenze autocratiche a favore dei monopoli europei. Su scala planetaria la crisi attuale sta portando a un aumento delle tensioni internazionali e un cambiamento negli equilibri di potere globali. Nei prossimi anni, questa crisi sarà aggravata dalla crisi climatica, un altro problema ingestibile connesso alla produzione capitalistica.

3. Gli ideologi del capitalismo non hanno più alcuna interpretazione o teoria coerenti da offrire. Ideologicamente, la loro visione della società sta cadendo a pezzi. Si aggrappano a concezioni del mondo sempre più reazionarie per giustificare il potere assoluto del capitale. Agendo su più versanti, intendono soffocare il crescente risveglio della coscienza di classe.

4. Per la classe operaia in Europa, la crisi provoca in modo crescente miseria, povertà, disoccupazione e perdita del potere d’acquisto. Le ristrutturazioni aziendali e le misure statali si uniscono in una aggressione comune ai diritti dei lavoratori e alle conquiste del passato. Tutto è fatto per proteggere gli interessi capitalistici. Ma questo dà impulso alla coscienza di classe. Le illusioni socialdemocratiche di “riforma” del sistema e “rivitalizzazione” del capitalismo attraverso le politiche keynesiane contrastano con l’esperienza quotidiana delle masse lavoratrici. Quello che esse vedono sono i profitti crescere ancora e aumentare la polarizzazione.

5. In Europa, come altrove nel mondo, il 2011 promette di essere un anno di resistenza e di intensificazione della lotta di classe. Nei luoghi dove la resistenza si esprime in modo forte e diffuso, possiamo vedere il ruolo di avanguardia dei partiti comunisti, il ruolo rivoluzionario del movimento operaio e il dinamismo dei giovani. Come comunisti, ci sforziamo per quanto possibile di internazionalizzare la resistenza e di organizzare attivamente la solidarietà con la classe operaia dell’intero continente e con i popoli in lotta in tutto il mondo.

6. Nel nostro paese, la coscienza di classe non è così sviluppata come nei paesi mediterranei. Ciò è dovuto sia a fattori oggettivi che soggettivi. In quanto comunisti, è nostro dovere individuare i semi del rovesciamento e aiutarli a crescere forti. La missione del PTB è di sviluppare ulteriormente la coscienza di classe attraverso le lotte in tutti i settori: contro gli attacchi a pensioni, sicurezza sociale e potere d’acquisto; contro coloro che intendono rompere la solidarietà della classe operaia, dividendo il nostro paese; contro chi ha votato all’unanimità a favore dell’intervento in Libia e Afghanistan; contro chi distrugge i nostri diritti democratici e l’ambiente. Come comunisti, è nostro dovere costruire più ponti possibili per cercare di unire le lotte al fine di conquistare una maggiore coscienza politica e mobilitare forze più numerose.

7. Nel prossimo futuro dovremo continuare a prestare particolare attenzione alla lotta contro il nazionalismo. Il veleno nazionalista ha fortemente impregnato tutte le tendenze politiche riformiste, che si sono divise in due (Nord e Sud, di lingua olandese e francese), ma anche i media e persino i sindacati. Mentre la crisi di governo sta portando avanti una riforma istituzionale reazionaria del nostro paese, dobbiamo elevare la coscienza dei lavoratori per mantenere sia l’unità della classe operaia che quella del suo movimento sindacale. Dobbiamo anche rafforzare l’unità nazionale nel Partito.

8. La nuova situazione significa che nel prossimo periodo ogni quadro, ogni militante dovrà pensare ai suoi compiti e ridefinirli (a un grado più alto) in modo da essere in grado di far fronte collettivamente, come partito rivoluzionario, alle nuove sfide. Ciò richiede una dinamica ideologia comunista, un attivismo politico sistematico e una capacità d’azione in termini di ampliamento del Partito.

9. Ogni quadro e militante, qualunque sia la sua area di lavoro, può condividere la responsabilità di diffondere il Partito nella classe operaia. Al fine di assumere pienamente il nostro ruolo guida, dobbiamo prima costruire una forza autonoma all’interno del movimento operaio. Possiamo far apparire nei media tutto quello che vogliamo (e dobbiamo continuare a farlo), ma sarà inutile se non sarà supportato da una forza autonoma all’interno della classe operaia. Possiamo fare le migliori analisi (e dobbiamo continuare a farle), ma se non possediamo una forza materiale per il cambiamento, non cambieremo nulla. Tutti devono essere convinti di questo e osteggiare un certo elettoralismo spontaneo (che mette energia, attività e creatività solo nelle campagne elettorali) e un municipalismo spontaneo (incentrato principalmente sul lavoro cittadino o che non mette in relazione il lavoro cittadino con quanto fatto nei luoghi di lavoro o per la lotta di classe).

10. Crisi del sistema significa che non esiste una soluzione sostenibile all’interno del sistema capitalista. Non c’è terza via tra socialismo e barbarie capitalista. Al fine di raggiungere progresso sociale, democrazia, uguaglianza, pace, solidarietà internazionale e una produzione responsabile ed ecologica, è necessario il socialismo. La propaganda per il socialismo non è una questione lontana. E’ un compito che va assunto ora. Nel periodo a venire, il PTB dovrebbe sia avanzare immediatamente rivendicazioni nei vari settori di lotta che diffondere il socialismo come indispensabile società alternativa. Solo in questo modo possiamo dare alla coscienza di classe la sua reale sostanza.