Primarie: sull’intervento di Franco Giordano

Abbiamo letto – su Liberazione del 19 ottobre – l’intervento di Franco Giordano e vogliamo, senza alcuna iattanza, osservargli come avrebbe detto ironicamente il buon Totò: “…ma voi perdeste il senso e la misura…” Non ce ne voglia il buon Giordano, ma quando ce vo’, ce vo’ !
Gli indiani dicevano che prima di aprire bocca è bene lasciar passare tre notti e tre lune. Questo avrebbe dovuto fare, a nostro avviso, Giordano, perché forse approfondendo con calma e senza attorcigliamento di budella i dati, avrebbe potuto laicamente scoprire, ad esempio, come nel nostro caso, il generoso e volontario impegno che molte compagne e compagni hanno messo in campo per far ottenere il massimo consenso al segretario nazionale del nostro Partito, nonostante la posizione più che critica nei confronti dello strumento “primarie”. Il nostro circolo, infatti, che ha condiviso a larghissima maggioranza (77%) la mozione congressuale di “essere Comunisti” , si è impegnato, pancia a terra, come si suol dire, per far avere a Fausto Bertinotti molti voti, tanto che il compagno segretario ha ottenuto una media del 17% nei due seggi del nostro Comune (Calolzio) dove il centrodestra qui supera di gran lunga il 65% e dove la Lega Nord la fa da padrone.
Questo buon risultato, secondo noi, è lì, concretamente, nero su bianco, a dimostrare la nostra lealtà nei confronti del Partito, nonostante la nostra contrarietà allo strumento delle primarie che sono e restano, a nostro avviso, un tassello di quella politica bipolare, non condivisibile, sulla strada del personalismo e del presidenzialismo. La candidatura di Bertinotti, poi, è bene risottolineare a Giordano che è stata lanciata, scavalcando gli organismi di direzione nazionale. Una candidatura quella del nostro segretario inoltre sbagliata, perché, a nostro avviso, ha disunito quella sinistra di alternativa che con fatica cerchiamo, spesso solo a parole, di aggregare sui contenuti e nell’azione. Sinistra DS che vota Prodi, PdCI che non vota o vota in ordine sparso altri candidati, i Verdi con un loro candidato, la sinistra sindacale che si è divisa, i disobbedienti con la loro candidata ecc….; proprio l’inverso di quello che tutti noi, compreso forse Giordano, auspichiamo. Ora, anche se probabilmente, caro Giordano, è più arduo di ieri, dobbiamo tutti cercare di costruire con le altre forze di sinistra un’unità programmatica in vista del confronto. Un’unità programmatica che doveva essere, secondo noi, costruita prima, e che ora però è divenuta ancora più importante per spostare a sinistra i contenuti programmatici. E, fermo restando l’accordo con l’Unione che è utile a battere Berlusconi, solo dopo una valutazione complessiva sui contenuti del programma si dovrà assumere la decisione se entrare o non entrare a far parte del Governo.
Detto questo, in merito all’improvvida richiesta di autocritica che Giordano vorrebbe dalla minoranza di “essere Comunisti”, nel mentre non pretendiamo che dall’alto del suo scranno parlamentare Franco Giordano comprenda le difficoltà e i generosi sacrifici economici, che anche le compagne e i compagni della minoranza, pur con tutti i loro limiti, cercano di far politica in un territorio come il nostro, dove la Lega Nord, lo ripetiamo, la fa da padrone assoluto, pretendiamo però, se non certo la condivisione delle nostre proposte politiche congressuali, come compagne e compagni che hanno sostenuto la mozione di “essere Comunisti”, quel rispetto e riconoscenza che ci è dovuto per il leale lavoro verso il Partito della Rifondazione Comunista, che quotidianamente e gratuitamente portiamo avanti, per radicare e far crescere il Partito e non altro.

Firmato:
BARBARA TONIONI, segretaria del circolo di Calolzio,
CLAUDIA VALSECCHI,
BANDINELLI GIANCARLO,
DE CAPITANI TINO,
PASQUINO TONIONI