Un accordo raggiunto ieri dalla maggioranza e dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni annuncia la riapertura delle graduatorie per l’assorbimento dei precari della scuola. Si dovrebbero aprire le porte anche a coloro che stanno attualmente seguendo i corsi di abilitazione (tra cui i Siss), ma ovviamente – perché la misura sia operante – bisognerà attendere l’approvazione della finanziaria. E la prudenza non è mai troppa, dato che lo stesso provvedimento era stato concordato dalla maggioranza per il voto alla Camera, ma poi era sparito dal maxiemendamento portato alla votazione in aula.
L’emendamento trasforma «in graduatorie ad esaurimento» quelle attuali della scuola. Stabilisce inoltre che «sono fatti salvi gli inserimenti nelle stesse graduatorie da effettuarsi nel biennio 20’07-2009 per i docenti già in possesso di abilitazione, e con riserva del conseguimento del titolo di abilitazione, per i docenti che frequentano, alla data di entrata in vigore della legge, i corsi abilitanti speciali, i Siss, gli accademici di secondo livello a indirizzo didattico (Cobaslid), quelli di didattica della musica presso i Conservatori e il Corso in Scienza della formazione primaria. La riserva si intende sciolta con il conseguimento del titolo di abilitazione».
Fioroni spiega che si dovrebbe così sanare la situazione di 150 mila precari storici: «Entro il 2009-2010 – afferma – ci sarà praticamente l’azzeramento del precariato di tutti coloro che hanno intorno ai 3 anni di anzianità di servizio». «Questo – ha aggiunto – comporterà la nascita di graduatorie a esaurimento, ma senza nuove immissioni, tutelando i diritti che sono già acquisiti». Per quanto riguarda l’obbligo scolastico, Fioroni ha confermato che passerà da 14 a 16 anni.
La parlamentare del Prc Titti De Simone spiega che «il provvedimento verrà presentato al Senato riprendendo il testo già concordato alla Camera ma escluso poi dal maxi emendamento. Verranno mantenute le graduatorie permanenti trasformandole in graduatorie a esaurimento». A suo parere, si parla di una stabilizzazione di «100 mila lavoratori» (dunque siamo 50 mila sotto le cifre di cui parla il ministro). Anche per Pietro Folena, pure deputato Prc, si parla di 100 mila lavoratori coinvolti: «L’accordo – spiega – riprende i contenuti dell’emendamento alla finanziaria che tutta la maggioranza aveva concordato alla Camera, poi inspiegabilmente non introdotto nel maxiemendamento del governo. Una vicenda dolorosa, che aveva gettato nella disperazione decine di migliaia di insegnanti, sembra concludersi positivamente».
Ma dal fronte sindacale non c’è la soddisfazione piena annunciata da parte di governo e maggioranza. «Conveniamo con la trasformazione delle attuali graduatorie permanenti in graduatorie a esaurimento, fatti salvi i diritti maturati e salvaguardando i docenti precari già inseriti – spiega Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil – Ma per noi è chiaro che il percorso è ancora lungo e potremo scrivere la parola fine su questa “vicenda” solo dopo l’approvazione definitiva della finanziaria da parte dell’aula del Senato. Infatti, dopo quanto accaduto alla Camera, è indispensabile una costante vigilanza».
«Ricordiamo però – conclude il segretario della Flc Cgil – che ci sono anche altri problemi aperti sui quali occorrono risposte altrettanto convincenti, a partire dalla necessità di incrementare di almeno 60 mila unità i posti disponibili per le immissioni in ruolo dei precari Ata (personale non docente, ndr). Bisogna infine ripristinare il rispetto della Legge 124 del 1999 per quanto riguarda il giusto inquadramento di 80 mila lavoratori trasferiti dagli enti locali che, per responsabilità del precedente governo, subiscono ormai da 6 anni una decurtazione della retribuzione fra i 2 mila e i 3 mila euro all’anno».