POPOLI D’EUROPA, RIBELLATEVI!

Nella giornata di domenica 11 settembre, la Federazione Giovanile Comunisti Italiani di Torino è salita sulla cupola della basilica di Superga per esporre uno striscione con scritto “Peoples of Europe, Rise Up!”.
Quest’iniziativa é stata fatta innanzitutto per rilanciare l’appello dei compagni del KKE che, un anno fa, esposero questo stesso striscione sull’Acropoli di Atene, invitando tutti i popoli europei a ribellarsi al governo della BCE e della finanza di Francoforte.
La situazione italiana attuale è molta simile infatti a quella greca e per questo la FGCI ha voluto ricollegarsi idealmente a quell’iniziativa e rilanciarne il significato: stiamo infatti attraversando una crisi economico-finanziaria che sta rischiando di portare il nostro paese alla bancarotta ed, essendo nell’area euro, la nostra politica interna è totalmente subordinata alle decisioni prese dalla “locomotiva tedesca” e dai suoi “banchieri”. Ovviamente quindi anche le ricette anti-crisi che si vogliono applicare nella manovra di Bossi, Berlusconi e Tremonti, rispecchiano la logica iper-liberista di quelle adottate in Grecia un anno fa: liberalizzazioni, aumento dell’età pensionabile, taglio drastico alla spesa pubblica, libertà di licenziamento.
Proprio Atene però dovrebbe aver dimostrato che questa formula non è stata in grado di far uscire il paese dal ciclo speculativo in cui era finito, in quanto, a distanza di più di un anno, l’economia greca non è affatto “ripartita” e si stanno continuando a fare tagli indiscriminati a ciò che resta dello stato sociale.
Se la risposta greca sono state grandissime mobilitazioni di massa guidate dal partito comunista, il KKE, e dal sindacato di classe, il PAME, in Italia, almeno per ora, non si è ancora avviata una fase di protesta organizzata capillarmente: c’è stato sì lo sciopero generale, indetto il 6 settembre sia dalla CGIL che dal sindacalismo di base, ma questa giornata non sembra aver rappresentato ancora l’inizio di un periodo di mobilitazioni atte a fermare la manovra economica. Lo striscione a Superga vuole invece proprio indicare questo: lanciare una fase lunga di proteste e manifestazioni di massa che portino a bloccare il paese attraverso altri scioperi generali e altre manifestazioni di piazza, in modo da poter dare una forte espressione alla contrarietà dei lavoratori e delle lavoratrici alle decisioni prese dai banchieri/speculatori di Francoforte e del Lussemburgo e poter ricostruire quella coscienza di classe che, a partire dagli anni ’80, è stata così duramente intaccata.
Tocca dunque a noi comunisti, sebbene stiamo attraversando uno dei periodi più difficili della nostra storia, porci alla testa di queste mobilitazioni di massa che devono venire costruite nel nostro paese, con l’auspicio che anche nel resto dell’Europa l’appello lanciato dai compagni del KKE sull’Acropoli venga recepito e rilanciato con forza.

Ivano Osella
Coordiantore FGCI Torino