Pizzuti: «Non guardare solo alle quantità»

Manovra bis, ma non si è già raschiato il fondo del barile?
Negli ultimi 10-12 anni i lavoratori dipendenti sono aumentati del 2% ma la loro quota di partecipazione al pil si è ridotta di 5 punti. La spesa sociale che nel 90 era in linea con quella europea adesso è due punti inferiore alla media e di oltre quattro punti inferiore a quella di Francia e Germania.

Se si farà la manovra bis appare del tutto scollegata da un discorso organico sulla finanziaria.

Va fatta una premessa indispensabile. Se il governo non è nella condizione contrattuale per ottenere da Bruxelles uno slittamento dei termini del rientro nei limiti di Maasstricht, cosa che peraltro sarebbe opportuna, è tuttavia evidente che dovendo fare un intervento sul bilancio meglio subito che tra qualche mese.

Ma nel concreto, alla fine l’accento cade solo sui tagli.

Quanto al tipo di operazione che s’intende fare – e mi pare che il governo stia già andando nella direzione di una manovra bis – una manovra di bilancio va giudicata sia per gli aspetti quantitativi che per quelli qualitativi. E’ evidente che le esigenze inderogabili di rilanciare la crescita sono contraddittorie con il vincolo di rientro nei parametri di Maastricht, ma se la premessa iniziale viene sciolta, nel senso che la manovra è ritenuta indifferibile, oltre alla quantità andrebbe valutata anche la qualità dell’intervento. Le esigenze di riprendere la crescita non possono essere disgiunte dalla ferma convinzione che occorre procedere in una direzione di ristrutturazione del nostro sistema produttivo. Dunque, tutte le misure dovrebbero essere valutate non solo in termini di effetto sul bilancio pubblico ma anche rispetto all’obiettivo di riqualificare strutturalmente il nostro sistema produttivo procedendo a migliorare la nostra competitività di qualità senza attardarsi a difendere in modo improbabile una competitività di prezzo fondata essenzialmente sulla riduzione dl costo del lavoro. Ciò significa che se da un lato occorre aumentare le disponbilità di bilancio per corrispondere alle esigenze di Maastricht occorre anche trovare risorse per incentivare in maniera non indifferenziata le imprese ma solo i loro progetti con formi all’esigenza di innovare processi e composizone settoriale dell’offerta. Allo stesso tempo sono indispensabili spese sociali che migliorino le condizioni dei lavoratori.

Sono tornati con il tormentone delle pensioni…

Siccome si sta parlando molto di pensioni e di rilanciare la previdenza privata, una misura che occorrerebbe prendere è quella di consentire ai lavoratori dipendenti, facoltativamente, di aumentare la loro contribuzione al sistema pubblico obbligatorio. Parlo di tfr, conributi aziendali e incentivi fiscali, che in tutto fanno dieci punti, che oggi possono essere impiegati solo lasciandoli nel tfr o immettendoli nei fondi pensioni.