Pistoia, fosforo bianco sotto l’albero

Anche quest’anno, com’è tradizione dal 2001, la Provincia di Pistoia, governata da una giunta di centro-sinistra, ha donato l’albero di Natale alla base statunitense di Camp Darby. Alla cerimonia dell’accensione dell’albero, svoltasi nella base, ha partecipato una delegazione capeggiata dall’assessore al turismo Nicola Risaliti che, ricordando il messaggio di pace del Natale, ha sottolineato: «Una pace per la quale il popolo e le istituzioni americane si sono sempre impegnate, anche a costo di enormi sacrifici da parte dei loro soldati». Nello scambio di doni, il comandante della base Stephen Sicinski ha insignito i tre rappresentanti della provincia dell’«attestato di benemerenza della base». Prosegue così quello che un comunicato della Provincia definisce il «gemellaggio natalizio fra le istituzioni pistoiesi e la base logistica militare americana». L’anno scorso alla cerimonia dell’accensione dell’albero ha partecipato lo stesso presidente Gianfranco Venturi (Ds), che ha portato il saluto e gli auguri della popolazione pistoiese a tutti gli americani «che operano nel nostro paese per la salvaguardia dei valori universali di democrazia e libertà». L’importanza attribuita dalle più alte autorità statunitensi a questa cerimonia, si sottolinea nel comunicato, è attestata dal fatto che essa è stata trasmessa via satellite in tutto il mondo dal network televisivo AFN che opera per conto delle forze armate statunitensi.

Alla lettera di protesta contro tale iniziativa sottoscritta da 90 esponenti della società civile (tra cui 4 statunitensi) e alle interrogazioni di Rifondazione comunista, il presidente Venturi ha risposto che a Camp Darby «certo ci sono tanti soldati, ci mancherebbe altro è una base militare, ma insieme ci sono operatori americani e italiani e ci sono tanti bambini, quindi non è che siamo in una zona militare, non siamo al Pentagono». Si è quindi detto favorevole a una riconversione della base «non tanto verso un uso semplicemente civile, ma verso un uso che preveda una presenza congiunta di forze americane e italiane in un quadro di politiche non aggressive». Ci deve essere infatti «una sorta di Polizia internazionale, che fino a quando non ci saranno mezzi diversi dovrà utilizzare le forze armate». Occorre «un diverso governo della forza», nel quadro di «un discorso che non neghi la necessità di usare la forza per fermare la violenza». Venturi precisa comunque che «io sono contro la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Chissà se il presidente della Provincia di Pistoia si rende conto che l’anno scorso, pochi giorni prima della sua partecipazione alla cerimonia dell’accensione dell’albero, si era svolta un’altra «cerimonia dell’accensione». A Fallujah, con le bombe al fosforo inviate anche da Camp Darby, da quegli «americani che operano nel nostro paese per la salvaguardia dei valori universali di democrazia e libertà».