Piattaforma della Federazione Sindacale Mondiale – Il movimento operaio e sindacale nel secolo XXI

da www.robertaboccacci.it/sindacato/articoli/Piattaforma%20Federezione%20Sindacale%20Mondiale.pdf

Libera traduzione di Maurizio Binotto da FSM (WFTU) – www.wftucentral.org/?page_id=40&language=en

Sono passati molti anni dalla creazione nel 1790 del primo sindacato e dalla fondazione nel 1864 della prima organizzazione sindacale internazionale. Da allora il movimento operaio e sindacale ha ottenuto sempre più successi. L’argomento più importante sorto in seguito alla nascita del sindacato è stata la scoperta di una, allora giovane classe, la classe operaia che da subito penetrò nella vita sociale, politica e sindacale di tutti i paesi.
 
Sebbene fino al diciottesimo secolo molte persone credessero che lo sviluppo sociale era determinato da Dio, dai re o dai principi, alcuni cominciarono ad accorgersi he tanto il progresso sociale che lo sviluppo, dipendevano dall’azione congiunta delle masse popolari. Per le scienze sociali questa analisi ebbe una grande influenza nello sviluppo nei secoli XIX e XX.
  
Il cammino dal 1790 fino ai nostri giorni e stato un cammino di difficoltà, grandi successi, importanti vittorie ma anche di debolezza, errori e regresso.

All’interno di questa ricca storia, il ruolo della FSM è stato comunque significativo. La sua nascita, il 3 ottobre1945, fu una conquista del movimento operaio e sindacale. Ciò rappresentò un salto di qualità. Fu, senza dubbio, il primo intento serio e stabile per conseguire I’unità ed il coordinamento del proletariato a livello mondiale contro il fascismo, il capitale e I’imperialismo. L’autorità ed il dinamismo della FSM preoccupò fin da subito gli Stati Uniti, l’lnghilterra ed il capitale internazionale che tentarono immediatamente di sovvertirla e distruggerla.
 
La storia degli ultimi sessanta anni è ben conosciuta. Sul tema si sono scritti molti libri e sono stati stilati molti documenti di importanza storica, sostenuti dalle testimonianze di molti protagonisti contemporanei, alcuni ancora in vita, per cui i fatti storici non possono essere smentiti.
 
Durante questi ultimi sessanta anni la FSM non si è mai allineata al fianco dei monopoli né delle multinazionali. Non è stata mai al fianco della borghesia e dell’imperialismo e neppure ha mantenuto una posizione neutrale. E’ stata sempre al fianco delle battaglie per i diritti dei lavoratori nel mondo e dei popoli che lottano per la pace, il progresso e la fine dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
 
La FSM ha avuto un ruolo importante nei più importanti movimenti in Asia, Oceania, Africa, Europa, America Latina e nel Medio Oriente. In questi sessanta anni di storia però ha commesso anche diversi errori. Tuttavia, ciò non ha sminuito la sua ricca e positiva storia. Ci sentiamo orgogliosi di questa storia e abbiamo appreso molto dalle nostre vittorie, dai successi e dagli errori. Oggi, agli albori del ventunesimo secolo ci sono stati cambiamenti significativi negli equilibri mondiali. Questi cambiamenti hanno portato significativi vantaggi al capitale più che al lavoro. ll dominio temporale nel mondo del capitale, aumenta lo sfruttamento capitalista delle popolazioni e degli stati, la ricchezza prodotta dal lavoro si concentra sempre più nelle mani di una minoranza sempre più ricca.
 
Il progresso della scienza e della tecnologia in tutti i campi del sapere ed il rapido utilizzo delle conoscenze stesse nella produzione, sono stati utilizzati per fornire oggi alle corporazioni transnazionali maggiori garanzie. In una società senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le nuove tecnologie, dovranno essere al servizio dell’uomo in modo che possa lavorare meno guadagnare di più, sfruttare al meglio condizioni di protezione ed igiene sul lavoro, godere di maggior tempo libero, maggiori opportunità per i suoi bisogni personali, avere un accesso migliore alla cultura, all’educazione ed essere più in salute. Ciò significa vivere meglio e più a lungo.
 
Oggigiorno invece, questo non accade. Al contrario lo sfruttamento è aumentato e le grandi ricchezze vanno a finire sempre nelle tasche di pochi.
 
Centoquindici milioni di bambini sono analfabeti. Ogni 3,6 secondi, in qualche parte del pianeta muore un bambino. Recentemente negli Stati Uniti, a seguito del ciclone che ha colpito New Orleans hanno perso la vita oltre 1.500 poveri.
 
Solamente nei paesi dell’Unione Europea la disoccupazione supera le 30 milioni di unità. Secondo gli ultimi dati UNESCO, piu di 921 milioni di persone vivono in modestissime abitazioni o in baracche. Questa è la realtà nella maggior parte dei paesi capitalisti e che al govemo ci siano forze neo-liberali, conservatrici o socialdemocratiche, sembra non fare differenza.
 
All’inizio del XXI secolo vediamo che si manifesta nuovamente in maniera molto forte e con caratteristiche nuove il neo-colonialismo. In Africa ed in America Latina accade che molti paesi sono sottoposti a forti pressioni da parte degli Stati Uniti il cui governo è preoccupato inoltre, per il vertiginoso sviluppo della repubblica popolare cinese. Nei vecchi paesi socialisti d’Europa, la classe operaia vive in uno stato pressoché feudale. ll razzismo, il neo-fascismo e la xenofobia stanno riapparendo in maniera graduale ma costante ed i fatti avvenuti a seguito della rivolta degli emigranti, in Francia e negli Stati Uniti, lo dimostrano.
 
Gli esiti negativi che hanno avuto le nostre lotte del 1989-1991 hanno causato un cambiamento nella relazione fra le forze che hanno concesso agli Stati Uniti la dominazione del mondo. Benché siamo dell’opinione che tale onnipotenza sia solo temporanea, ciò ha generato guerre, il cambiamento di frontiera di alcuni stati, milioni di rifugiati, la morte di persone innocenti, la perdita della sovranità e dell’indipendenza di alcuni paesi e la schiavitù delle nazioni. Tutto questo ha trasformato le Nazioni Unite in uno schermo per gli Stati Uniti, per la Gran Bretagna ed i loro alleati al fine di commettere atti illegali.
 
I dati statistici indicano che a causa dell’imperialismo contemporaneo ci sono stati oltre 8.5 milioni di rifugiati e altri 21 milioni di persone hanno dovuto emigrare da una regione ad un’altra del loro stesso paese.
 
Con il pretesto della guerra al terrorismo sono diminuiti i diritti democratici e sindacali dei lavoratori, così pure i diritti umani. Le nazioni, i popoli ed i governi si vedono minacciati. Gruppi di potere controllano la stampa capitalista e hanno imposto i loro termini antidemocratici di informazione. Essi calunniano e manipolano le informazioni, dicono menzogne e concentrano grandi profitti. L’FMI e la banca mondiale sono organismi capitalisti e le loro politiche sono un problema per le popolazioni.
 
Le tesi della Federazione Sindacale Mondiale
 
La FSM è profondamente convinta dell’importanza di queste nuove sfide; riconosce i cambiamenti nel bilanciamento dei rapporti di forza del potere nel mondo; conosce anche la trasformazione avvenuta nei lavoratori, le loro nuove necessità e le loro istanze. Ma mentre avvengono tutti questi cambiamenti rimane intatta la legge del capitalismo: i lavoratori producono la ricchezza ma mentre questa viene prodotta, il capitale se ne appropria.
 
Questa è l’immagine reale del mondo in cui oggi viviamo; così che i temi che tratteremo sono cruciali per il Movimento Operaio e Sindacale.
 
– Di che tipo di sindacato hanno bisogno oggi i lavoratori?
– Quale strategia debbono avere?
– Con quali tattiche deve essere attuata? Cosa deve essere rafforzato?
– Che deve essere cambiato?
– Quanto sono nuove le teorie che oggi si propugnano, ripetute molte volte durante gli ultimi 150 anni?
– A chi appartiene il futuro?
– Giudicheremo forse i sindacati più per le loro parole od omissioni che per i risultati ottenuti?
 
La nuova direzione della FSM ha iniziato un nuovo cammino basato su documenti, sulle decisioni e la dichiarazione finale del Consenso di L’Avana. Durante il 2006 abbiamo organizzato, assieme alle nostre affiliate, ad amici, a personalità del mondo sindacale e politico, tavole rotonde sugli stessi temi adottati nel mese di dicembre del 2005 durante la celebrazione del XV Congresso Sindacale Mondiale: il mondo contemporaneo.
 
Allo stesso tempo abbiamo prestato attenzione a tutti gli eventi, alle iniziative di sindacati che appartengono a organizzazioni sindacali internazionali o che seguono una linea indipendente, prendendone in considerazione i suggerimenti.
 
Basandosi su questo dialogo democratico che ci arricchisce, le priorità della FSM si possono riassumere in 10 punti fondamentali. Ognuno di questi principi è di per se, un tema di essenziale importanza che sarà discusso dalla FSM con I’obbiettivo di ascoltare pareri discordanti e critiche e sviluppare attività a livello statale, regionale o locale.
 
Le attuali dieci priorità della FSM
 
1 – Per poter esprimere le domande dei lavoratori di oggi, il Movimento Sindacale dovrà seguire i principi della lotta di classe ed orientarsi verso questa. Lo studio della storia del movimento operaio degli ultimi duecento anni, indica che per i lavoratori le vittorie si sono sempre ottenute mediante una dura lotta e innumerevoli sforzi. In nessuna parte del mondo nessun padrone, come nessun governo capitalista, ha risolto per propria iniziativa, il problema delle differenze di classe. Il nostro movimento sindacale non abbraccia teorie che rifiutano la lotta di classe.
 
2 – La Federazione Sindacale Mondiale crede nell’indipendenza delle organizzazioni sindacali fuori del quadro dei monopoli e delle corporazioni transnazionali. Viviamo in una società divisa in classi, per tanto i sindacati devono rappresentare i lavoratori con le loro differenti caratteristiche: una grande coalizione di ampie fasce popolari. Dal punto di vista organizzativo, i sindacati devono essere indipendenti dai partiti politici ma soprattutto indipendenti finanziariamente per non essere soggetti a nessuna forza palese o segreta. Essere perciò autonomi per rispondere alle politiche governative più dannose per le fasce popolari.
 
3 – Esiste attualmente un serio problema per quello che concerne le libertà democratiche e sindacali come conseguenza del terrore instaurato dai padroni e la violenza perpetrata dallo stato. I recenti problemi occorsi agli scioperanti in Sud-Corea, la violenza dimostrata dal governo messicano contro i maestri in sciopero, le atrocità del regime colombiano perpetrata contro i sindacalisti in lotta, il modemo sistema di vigilanza instaurato in tutta Europa, le minacce fatte ai lavoratori edili in Australia e molte altre situazioni simili costituiscono evidenze inconfutabili. La FSM ha segnalato il pericolo che, in nome della lotta al terrorismo rappresenta il metodo adottato dai governi degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dei loro alleati, che costituisce un mero strumento per minare i diritti umani e cospirare contro la società progressista.
 
4 – Le lotte per perseguire la democrazia e la irrefrenabile attività sindacale non sono solo continue ma anche concrete. In un periodo di demenza imperialista, l’impegno per la pace deve essere, per il movimento di lotta dei lavoratori, un obbiettivo e un compito primario. Le prime vittime dell’aggressività degli Stati Uniti e della NATO, sono i lavoratori e le fasce popolari. Essi sono assassinati presso le loro abitazioni, nei posti di lavoro e li si sovraccarica con compiti gravosi, dopo le stragi della guerra. La pace mondiale aiuterà tutti i popoli dei paesi in sviluppo. E’ per questo motivo che la FSM è impegnata nello sviluppo di un ampio e massiccio movimento anti bellico e sottolinea in oltre i punti chiave di tale movimento: l’intemazionalismo, la solidarietà e l’appoggio ai lavoratori attraverso un messaggio ricco di nuovi contenuti. La FSM si pronuncia a favore dell’abolizione e della distruzione di tutte le armi nucleari in tutti i paesi che le detengono, senza nessuna eccezione.
 
5 – L’umanità intera si è resa conto, negli ultimi quindici anni, della negativa influenza di forze che dominano le istituzioni internazionali come le Nazioni Unite, che ha legalizzato di fatto tutti gli atti di aggressione perpetrati dagli Stati Uniti negli ultimi decenni. Ciò costituisce un fatto molto negativo. Il movimento sindacale deve mettere in atto massicce azioni esigendo che le Nazioni Unite diventino finalmente un organismo terso e indipendente dai poteri forti della Terra. Ai giorni nostri si ha la necessità di un tale organismo internazionale.
 
6 – La nuova dirigenza della FSM ha valutato la necessità di costituire un fronte contro la burocrazia e l'”élite” sindacale, per tornare ad avere autorità, più fiducia ed essere meglio accettati. La storia ci insegna che i principi di collettività, critica, operatività democratica e competenza, aiutano il movimento sindacale. I dirigenti sindacali devono essere semplici, stare dalla parte della gente semplice, amare i lavoratori e non convertirsi in alleati del capitale. Essi in verità devono essere educati nei principi e nei valori del movimento operaio e stimarne la base.
 
7 – Viviamo nel secolo della conoscenza e dell’informazione. Le corporazioni transnazionali tentano di conservare la conoscenza e la specializzazione soltanto per i loro quadri e dirigenti. E’ più imperativa che mai la necessità per i lavoratori, oltre che essere un loro diritto, di avere accesso alla conoscenza, alla cultura e all’educazione. In questo contesto, l’educazione sindacalista, quella che potrebbe arrivare a tutti i lavoratori con seminari, scuole, gruppi di studio, sarebbe molto utile. La ricerca e le conoscenze scientifiche sono “gli attrezzi” necessari. Contribuiranno ad apportare vantaggi al movimento i giovani, le donne, gli intellettuali e gli emigranti per motivi economici. L’ingresso di questi rivitalizzerà il movimento. E’ indispensabile che i nuovi membri posseggano un livello culturale, mentale superiore.
 
8 – La FSM lotta per migliorare la condizione dei lavoratori, migliorare la loro condizione economica e rispondere alla loro domanda di lavoro, conseguenza delle loro necessità del momento. Essa patrocina la partecipazione di tutti i lavoratori ai sindacati così come auspica il consolidamento ed il buon funzionamento delle organizzazioni sindacali di ogni paese. Ciò è scritto nello statuto della FSM che propugna la lotta per l’abolizione dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, elemento distintivo che deve rafforzare la lotta dei lavoratori e che ci deve dare la spinta per la creazione di una società libera e democratica senza ingiustizie sociali, senza guerre e con il diritto alla conoscenza e all’informazione.
 
9 – La FSM lotta contro l’imperialismo culturale orientato alla distorsione della storia senza rispetto per le tradizioni, la cultura e le diversità di ogni paese e che tenta, mediante una propaganda del tutto di parte, di imporre nel mondo intero una società sul modello di quella statunitense. Ogni nazione, ogni paese, ogni organizzazione sindacale ha la sua storia e le proprie caratteristiche. La FSM rispetta e vuole valorizzare questo elemento ed esorta i giovani a studiare la cultura e la storia del proprio paese.
 
10 – La FSM dopo il quindicesimo congresso scrive una nuova pagina e afferma di essere pronta nonostante le differenze che possono esistere sul piano politico e ideologico, a cooperare e collaborare con altre organizzazioni sindacali internazionali, con i sindacati nazionali, regionali od i loro omologhi in funzione della promozione degli interessi dei lavoratori nel mondo. Gli unici criteri sui quali si deve fondare la cooperazione sono il rispetto reciproco e l’accettazione delle differenze di ognuno e avere un unico comune obbiettivo. La FSM non vede i sindacati come nemici ma guarda ai nemici in termini di capitale e imperialismo. Un principio fondamentale della FSM è stato ed è promuovere l’unità di tutti i lavoratori indipendentemente dalle proprie ideologie, dal proprio credo, dal colore della pelle, dalla lingua e dal sesso. Questi elementi dell’unità dovranno caratterizzare le battaglie sindacali radunando attorno a loro più lavoratori in modo che la lotta contro il capitale sia più massiccia ed efficace. In questa unità nella lotta debbono trovare posto i diseredati, i contadini, i senza terra, i lavoratori autonomi, i gruppi di persone che si preoccupano del mondo nel quale viviamo.
 
Siamo nell’era della globalizzazione il cui elemento dominante è il neoliberismo e l’accumulazione del potere in mano a pochi. Si è perduto l’equilibrio internazionale ma speriamo solo temporaneamente. Opponiamoci alla globalizzazione, globalizzando la lotta. La Federazione Sindacale Mondiale, organizzazione che conta più di 60 anni di attività e di esperienza, ha rinnovato oggi il suo orientamento verso la lotta di classe, che costituisce la speranza di rafforzare il movimento sindacale a livello mondiale.
 
Atene, gennaio 2007
 
Libera traduzione di Maurizio Binotto
da ” PLATAFORMA “
documento ufficiale della Federación Sindical Mundial