Traduzione di l’Ernesto online
E’ stata una dura battaglia, ma alla fine abbiamo vinto la paura, l’immobilismo, la mafia e i turpi manipolatori dei poteri di fatto che hanno puntato tutto sulla candidatura fujimorista per impedire la vittoria di Ollanta Humala.
Con l’incontestabile vittoria di Ollanta Humala inizia una nuova fase nella storia della nostra patria. Abbiamo allontanato i settori neoliberali dal controllo del governo e per la prima volta nella storia della nostra patria, abbiamo la grande opportunità di costruire un governo che difenda gli interessi nazionali e si trasformi nel genuino rappresentante dei settori maggioritari, di coloro che sono stati privati dalla destra neoliberale dei benefici della crescita economica.
Abbiamo di fronte una responsabilità storica e perciò dobbiamo essere coerenti e conseguenti con il mandato popolare che abbiamo ricevuto. Sappiamo che non sarà facile e che la governabilità del paese dipenderà molto dalla condotta che assumerà il potere economico, il vero potere che in questo secondo turno ha agito come asse unificante delle forze conservatrici che si oppongono al cambiamento. Speriamo che le voci che hanno seminato l’allarme, cercando di creare un clima di sfiducia sulle questioni dell’economia, assumano responsabilmente l’impegno con la patria e riconoscano il legittimo mandato popolare emerso dalle urne.
Noi non ci facciamo molte illusioni, perché conosciamo la natura reazionaria della borghesia peruviana, e per questa ragione abbiamo l’obbligo e la responsabilità politica di garantire il diritto a governare ottenuto da Ollanta Humala.
Ollanta Humala, assumendo responsabilmente i risultati del primo turno, ha indicato la necessità di avanzare verso un governo di concertazione nazionale, in cui si ponga come obiettivo di primaria importanza quello di combinare la crescita economica con l’inclusione sociale. Vale a dire, si tratta di dar forma a un governo di concertazione nazionale per garantire il cambiamento nella libertà e nella democrazia.
Ma vogliamo anche dichiarare con fermezza che la prima concertazione da ricercare è quella con il popolo. Ciò dovrà riflettersi nella composizione del gabinetto ministeriale e nell’importanza del fatto che il nuovo governo di Ollanta Humala lanci segnali inequivocabili che ci sarà un cambiamento di rotta delle priorità governative.
Abbiamo la necessità di passi concreti nell’applicazione delle proposte elettorali: pensione a 65 anni, aumento del salario minimo vitale, lotta frontale contro la corruzione, creazione di posti di lavoro, approvazione della nuova legge del lavoro, fine della precarietà e dei contratti temporanei, riforma tributaria, imposte ai profitti delle imprese minerarie, rafforzamento della democrazia, dialogo permanente con il popolo, ecc.
E su questa base che potremo costruire un governo coerente e conseguente con la proposta di cambiamento. E l’impegno dei comunisti è quello di lavorare per tradurre in realtà le promesse elettorali per cui il popolo peruviano ha votato.