Scena prima, interno giorno. Profondo Iraq. Un ragazzone canta in una sala mensa dei marine, sembra la descrizione, da testimone, della strage di Haditha: «Ho acchiappato la sorellina piccola…». Scena seconda, esterno giorno. Sono quasi cinquecento, non sono prigionieri di guerra ma «nemici combattenti», cioè fuori da ogni diritto internazionale, incarcerati senza processo da più di quattro anni, torturati emaltrattati come hanno testimoniato i pochi che sono stati liberati. E’ il campo di concentramento di Guantanamo dove sabato scorso tre uomini, uno yemenita e due sauditi, «si sono suicidati» ha annunciato poco credibilmente il Pentagono. Per Amnesty International – che ieri si è vista rifiutare dall’Amministrazione Usa una commissione d’indagine indipendente – invece «sono stati uccisi»: perché proprio loro «suicidi per impiccagione» visto che almeno in cento non c’erano riusciti a farlo, loro tre che erano considerati di «livello medio-alto» e che per questo erano seguiti 24 ore su 24, in una prigione poi senza pareti e soffitti? Scena terza, interno notte, Baghdad. Bush ha appena fatto in tempo dopo l’uccisione oscura di Zarqawi, a riprendere a ridere e partendo dalla capitale irachena propone divertito di mandare «condizionatori» in Iraq (sic) e di aiutare gli iracheni a conoscere il loro territorio (la Mesopotamia). Scena quarta: dal profondo di un sito internet, un video amatoriale – la vera storia della guerra – riecco il ragazzone, è un marine che canta in stile country: «…Quando i proiettili hanno cominciato a volare il sangue è colato inmezzo ai suoi occhi e ho cominciato a ridere come un pazzo…», nel tripudio dei soldati di una sala mensa irachena. Scena quinta, esterno giorno. Bush su Guantanamo non smette di rabbuiarsi. Così, senza vergogna, ha avuto il coraggio di definire i tre «suicidi» un «atto di guerra» contro gli interessi dell’America e di «pubbliche relazioni» per il terrorismo internazionale. Fino a quando continueremo a far finta di non vedere che se l’Occidente fa il terrorista non può sconfiggere il terrorismo? E perché, perché ci odiano?
