Trieste, novembre 2005
Da questa Terra di confine più volte distrutta dalla guerra; che nutre fiducia in un futuro di pace e convivenza tra popoli, lingue, religioni, Le rivolgiamo il seguente appello.
Signor Presidente, considerato che
le armi di distruzione di massa continuano ad essere la più grave minaccia alla sopravvivenza della specie umana e del pianeta, mentre sottraggono alla finanza pubblica risorse per occupazione, ambiente, infrastrutture, sociale e sanità; la tendenza di molti Governi è ancora legata al rinnovamento o all’incremento degli arsenali atomici, mentre l’opinione pubblica mondiale si esprime nettamente per la messa al bando delle Armi di Distruzione di Massa; l’Italia ha rinunciato all’atomica col Trattato di Non-Proliferazione nucleare, pur ospitando secondo fonti autorevoli e mai smentite, in palese violazione del Trattato, 50 bombe nella base Usaf di Aviano e 40 nella base italiana di Ghedi; da più parti è emersa l’esigenza d’informare i cittadini sulla presenza nel porto di Trieste (e in quello Sloveno di Capodistria) di navi a rischio nucleare; e di rendere noti i Piani di protezione civile in caso di incidente, come previsto dalla legge e dalle direttive europee. Richiesta avanzata anche per il comprensorio pordenonese di Aviano; il nuovo Statuto approvato dal Consiglio regionale recita : “Il Friuli Venezia Giulia persegue una politica di pace e di dialogo con tutti i popoli; promuove la cooperazione internazionale; ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; sostiene i processi di moratoria delle Armi di Distruzione di Massa”.
Tutto ciò esposto, con convinzione Le chiediamo
* di partecipare alla Campagna mondiale “Abolition now” contro le Armi di Distruzione di Massa, insieme ai Sindaci di Hiroshima e Nagasaki; sostenendo l’istituzione di Zone Libere da Armi Nucleari, estese su più di mezzo Pianeta e presenti anche nella nostra Euroregione (Austria);
* di sollecitare il Governo al rispetto degli obblighi Italiani quale ‘Paese non nucleare’, rimuovendo dallo stato di allerta, separando dai sistemi di lancio, e ritirando ogni bomba atomica dal territorio del Friuli Venezia Giulia;
* di intervenire sul Governo nazionale per escludere il porto di Trieste, dall’elenco dei Porti Italiani a disposizione di navi e sommergibili a propulsione o armamento nucleare, come sostenuto dai candidati Sindaci alle Primarie del Centrosinistra;
* di rinunciare, quale Presidente della Regione, alla carica di Comandante onorario di uno stormo del 31st Fighter Wing di stanza nella Base di Aviano, in coerenza con la Costituzione italiana e col nuovo Statuto regionale, causa la presenza delle Armi di Distruzione di Massa.
Silvia Altran, Alessandro Capuzzo
Lorenzo Croattini, Alessandro De Paoli