Traduzione a cura della redazione di l’Ernesto online
Sulla base di un appello del Partito Comunista Libanese, del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina e del Partito del Popolo Palestinese, giovedì 13 maggio, si è svolto un incontro di solidarietà con il popolo palestinese presso il sindacato della stampa libanese.
Hanno partecipato alla riunione, oltre ai rappresentanti dei quattro partiti citati, il Partito socialista progressista, la Corrente patriottica libera, il Movimento Amal, il Partito nazionalista siriano, il Fronte di Liberazione Palestinese, il Partito del dialogo nazionale, la Tribuna di unità nazionale, la Lega degli insegnanti delle secondarie, la Federazione dei trasporti, la Federazione nazionale degli operai e impiegati del Libano, la Lega dei diritti della donna libanese, il Partito democratico popolare, la Lega dei lavoratori, il Movimento FATH, il Fronte di lotta popolare palestinese, il Partito democratico libanese, il Comitato di continuità degli ex detenuti in Israele e il Congresso libanese.
Gli interventi
La riunione è stata aperta dall’intervento del presidente del sindacato della stampa, Mohammad Baalbaki, che ha insistito sulla necessità dell’unità delle forze politiche palestinesi.
L’ultimo intervento, fatto a nome dei quattro partiti, è stato presentato da Khaled Hadadah, Segretario generale del Partito Comunista Libanese (PCL), che ha illustrato l’insieme dei problemi affrontati dal popolo palestinese in Cisgiordania e nel settore di Gaza, insistendo sul ruolo degli Stati Uniti in tutte le aggressioni contro i palestinesi, ma anche contro i popoli arabi in Iraq, in Yemen, in Sudan, in Siria e in Libano. Hadadah ha anche ricordato l’aiuto illimitato che Washington e i suoi alleati europei dispensano a Israele, sia sul piano militare che su quello economico e politico, mettendo in evidenza a questo proposito la decisione dei membri dell’OCDE di accettare la candidatura di questo paese, malgrado Tel Aviv abbia inserito i territori che occupa nei piani presentati a questo organismo…
Hadadah ha rivolto un appello ai responsabili palestinesi perché si uniscano e proclamino senza indugi la formazione dello Stato palestinese indipendente e ha chiesto al governo libanese di attuare i contenuti del suo programma per quanto concerne l’aiuto che dovrebbe essere dispensato ai rifugiati palestinesi.
Il comunicato comune:
“Il popolo palestinese subisce oggi una nuova aggressione, sostenuta dalle medesime potenze, che ricorda quella che ebbe luogo 62 anni fa.
In realtà, a seguito delle promesse fatte, circa un anno fa, dal presidente Obama nel suo discorso al Cairo, in cui proclamava Israele “Stato degli ebrei del mondo”, le aggressioni israeliane si sono moltiplicate: migliaia di nuove abitazioni per i coloni nelle zone occupate, altre migliaia previste, la continuazione della “ebreizzazione” della parte araba di Al Qods, la continuazione della costruzione del muro della separazione e del blocco contro Gaza.
Ma queste misure hanno raggiunto il colmo con le ultime decisioni che mirano al “trasferimento” di 70.000 nuovi palestinesi, di cui 40.000 della Cisgiordania e di Al Qods, con il pretesto che essi vivono “illegalmente” nelle proprie terre!!! Nel frattempo, i governi arabi sembrano sordi e muti e la Lega Araba si è astenuta dal pubblicare un comunicato a tal riguardo, mentre vediamo gli Stati Uniti, e insieme a loro i responsabili dell’Unione Europea, dispensare tutto l’aiuto necessario a Tel Aviv. Washington minaccia a volte il Libano, a volte la Siria, in merito alle armi della Resistenza libanese, nello stesso momento in cui fornisce ad Israele ogni tipo di armi e di aiuto, soprattutto in merito alla colonizzazione, lo Stato palestinese e l’OCDE.
E se noi alziamo la voce contro coloro che hanno pianificato il nuovo complotto contro la Palestina, ed anche coloro che li appoggiano, ci troviamo di fronte al mutismo dei dirigenti arabi, alla stessa stregua di quanto accadde nel 1948. Ecco perché ci rivolgiamo alle forze palestinesi affinché ritrovino la ragione, si uniscano di fronte ai loro detrattori e proclamino il loro Stato indipendente con Al Qods per capitale.
Noi chiamiamo anche tutte le forze vive del popolo arabo a manifestare la loro solidarietà militante con il popolo palestinese.
Noi chiediamo, infine, al governo libanese che metta in pratica i progetti destinati a migliorare la situazione dei rifugiati palestinesi ed anche a trovare soluzioni ai problemi in sospeso, in particolare la ricostruzione del campo di Nahr Al Bared.”
Beirut, 13 maggio 2010