Per i metalmeccanici 100 euro in più

Un anno. Cento euro contro 62 ore di sciopero. L’aumento salariale che non cambia certo il tenore di vita di oltre un milione e seicentomila famiglie è costato comunque caro. Ma alla fine è arrivato. E sindacati e lavoratori possono guardare con soddisfazione al
risultato di dodici mesi di braccio di ferro, preceduti dalla lunga discussione interna al fronte delle tre organizzazioni di categoria, Fim, Fiom e Uilm, nel tentativo (riuscito) di ritrovare l’unitarietà smarrita sei anni fa.
Dopo che, mercoledì sera, la vertenza si è liberata degli ostacoli di natura normativa, la discussione notturna – non priva di momenti di tensione – ha portato alle tute blu il risultato più atteso: 100 euro lordi in busta paga. Ben quaranta in più rispetto all’iniziale offerta degli industriali, ferma per mesi a 59,58 euro. All’aumento mensile si aggiunge l’una tantum di 320 euro per il periodo di vacanza contrattuale e i 130 euro per i lavoratori che non hanno contrattazione di secondo livello. Ma prima l’ipotesi di accordo deve passare al vaglio dei lavoratori. Oggi è prevista la convocazione dell’Assemblea dei 500 di Fim, Fiom e Uilm chiamata a valutare l’accordo mentre, a partire dalla prossima settimana, inizieranno le assemblee informative nelle aziende. A metà febbraio, poi, si svolgerà un referendum tra i lavoratori che consentirà la firma definitiva del rinnovo del biennio economico.
L’aumento di 100 euro sarà erogato in tre tranche: 60 euro con la busta paga di gennaio, altri 25 dal primo ottobre e 15 euro da marzo 2007, dal momento che la durata del contratto è stata prorogata di sei mesi. Quanto all’una tantum di 320 euro, comprensiva degli 86 euro per la cosiddetta “carsica” (indennità erogata dopo tre mesi da scadenza contratto), sarà distribuita in due tranche: metà a febbraio 2006 e metà a luglio 2006. Mentre i 130 euro previsti per le tute blu prive di contrattazione di secondo livello, saranno elargiti con lo stipendio di giugno 2007.
Per quanto riguarda la parte normativa, l’intesa prevede una commissione cui è demandato il confronto sui temi della competitività delle imprese e soprattutto una commissione nazionale che affronterà la questione delle quote di lavoratori interinali e precari nelle aziende, per individuarne la percentuale di utilizzo. Se entro il prossimo 31 luglio non sarà trovata un’intesa sulla quota di precari nelle aziende verrà sospesa la sperimentazione sull’orario plurisettimanale. Quest’ultima, infatti, viene estesa da 32 a 48 ore e potrà partire, da subito, in tutte le aziende che sono interessate a questa formula. Ma solo dopo il confronto con le Rsu, che quindi non verranno scavalcate, come inizialmente aveva chiesto Federmeccanica.
Intesa raggiunta anche per l’apprendistato sul terzo livello. Prevede che per i lavoratori di terzo livello il contratto duri 42 mesi, che scendono a 36 per i lavoratori con diploma inerente e a 24 per i lavoratori addetti alla catena di montaggio. Per il quarto livello, i mesi sono 52 e calano a 46 in caso di diploma. Per il quinto livello sono previsti 60 mesi che passano a 54 per i lavoratori con diploma e a 34 per i laureati. Per il sesto e settimo livello, rivolto a lavoratori laureati, i mesi sono rispettivamente 38 e 42.
Definito anche il nuovo perimetro della formazione: per il primo anno sarà di 160 ore, per il secondo di 140 e per il terzo di 120.