Ci saranno anche Jovanotti e Red Ronnie da domani al 13 a Roma per il IV Incontro di Intellettuali e Artisti in Difesa dell’Umanità, organizzato alla Fao dall’Ambasciata del Venezuela. Tre giorni di incontri e dibattiti voluti da Caracas per la prima volta a Roma “per creare nuovi meccanismi di azione e di lotta concreti che contribuiscano a garantire la pace e la libertà nel mondo”.
Una pace e una libertà che siano però veramente rispettosi dei diritti dei popoli. Ecco perché il Venezuela non si è rivolto ai politici, ma agli intellettuali, agli artisti, alle persone di cultura che hanno veramente a cuore i bisogni e i valori dell’uomo: “Io penso che la cultura sia la porta per le relazioni del mondo intero – spiega l’incaricato d’affari dell’Ambasciata venezuelana Adriana Gottberg Gil – ognuno fa un lavoro diverso, tra ogni persona ci sono tante differenze, ma la cultura ci unisce tutti, sul serio”.
All’appello del Venezuela hanno risposto circa 160 “personalità di importanza mondiale – comunica l’Ambasciata venezuelana – tra intellettuali, artisti e rappresentanti di movimenti sociali”. Tra gli italiani Gianni Vattimo, Gianni Minà, il missionario Alex Zanotelli, Roberto Benigni, Franca Rame, Beppe Grillo, tra gli esponenti politici Marco Rizzo, Gennaro Migliore e Luciana Castellina. Moltissimi anche gli stranieri, tra i quali il poeta nicaraguense e ‘teologo della Liberazione’ Ernesto Cardenal, che già ieri ha tenuto una conferenza a Roma, nella sede della Provincia.
La prima edizione della manifestazione si è svolta in Messico nel 2003, nel 2004 ci sono state un’edizione in Spagna e una in Venezuela.
Quest’anno la scelta del governo di Hugo Chavez è caduta su Roma, sede della Fao, città particolarmente cara ai venezuelani soprattutto per una ragione storica, spiega Adriana Gottberg: “Roma per il Venezuela è un luogo molto importante, riteniamo che sia stata la culla della formazione del pensiero del nostro Simòn Bolivar (ndr. esiste un monumento a Montesacro che ricorda proprio la visita del ‘libertador’, colpito del racconto della ribellione popolare avvenuta proprio in quella collina nel V secolo avanti Cristo). E inoltre in Italia sta crescendo una rete di artisti particolarmente sensibili ai problemi di libertà e di giustizia sociale nel mondo, problemi che non riguardano solo l’America Latina, ecco perchè abbiamo deciso di tenere l’Incontro in Europa”.
Obiettivo dell’iniziativa, ribadisce l’incaricato dell’Ambasciata venezuelana, è quella di “rafforzare questa rete di intellettuali che hanno a cuore i destini dei popoli, la giustizia, e di promuovere azioni concrete per la pace”.
Nella scelta della Fao come sede dell’Incontro c’è anche un po’ il sapore della sfida alle organizzazioni internazionali, che non sempre, ha denunciato il governo venezuelano (di recente anche il presidente Chavez) hanno tenuto fede al loro mandato: “Di fronte alle sfide che ci impone il debito del passato e quelle del presente e del futuro – spiega il viceministro degli Esteri venezuelano Rodrigo O. Chaves S. – abbiamo unito gli sforzi per riunirci nel 2006 a Roma, nella vecchia Europa, quando si compiono sessanta anni dalla creazione della frustrata e tradita Unione di Nazioni presso la sede della Fao, dove si suppone che il mondo dovrebbe pianificare, realizzare e d unire volontà politiche ed economiche per abolire la fame nell’umanità”.
Alla scelta di Roma come sede del IV Incontro Mondiale fa da sfondo anche la prima Riunione della Commissione parlamentare di collaborazione Italo-Venezuelana, promossa dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Ieri Bertinotti e la sua omologa venezuelana, Cilia Adela Flores, hanno firmato un ‘Protocollo di collaborazione parlamentare’ tra i due Paesi. “Tra i nostri due Paesi c’è molto in comune – dice Adriana Gottberg – sia dal punto di vista culturale, che da quello del lavoro e della formazione”.
Nel corso dei tre giorni dell’Incontro Mondiale gli intervenuti parteciperanno a quattro tavole rotonde, dedicate rispettivamente alla difesa della sovranità e della legalità internazionale; alla difesa della solidarietà e all’integrazione dei popoli; alla difesa della partecipazione popolare e alla difesa della veridicità e della pluralità informativa.