ORDINE DEL GIORNO
CPN 9-10 aprile 2005
Il Cpn del Prc rileva che dopo il terremoto politico provocato dal voto regionale e amministrativo del 3-4 aprile si è aperta una nuova fase caratterizzata dalla crisi verticale della Casa della Libertà e dalla forte domanda di cambiamento che sale dal Paese.
In questo scenario appare incomprensibile la scelta di evitare qualsiasi iniziativa di mobilitazione contro un governo ormai privo di legittimità politica affinché abbandoni la guida del Paese. Grave appare in particolare l’offerta di collaborazione sul piano della politica economica rivolta al presidente del Consiglio da Romano Prodi a nome dell’Unione. Appellarsi oggi a Berlusconi, come ha fatto Prodi, chiedendogli di realizzare «misure impegnative, serie e severe» nel nome del Patto europeo di stabilità, garantendogli in quel caso il proprio sostegno, significa interpretare le domande di Confindustria e dei poteri forti e, di fatto, offrire una sponda a Berlusconi.
I lavoratori, le masse popolari, il popolo della pace di questo Paese hanno un’esigenza opposta: chiedono una forte iniziativa sociale e politica di massa – nelle lotte, nei movimenti e nelle istituzioni – volta a cacciare subito il governo di centro-destra (impedendogli di causare ulteriori danni contro il lavoro e la pace e di procedere nelle proprie “riforme” istituzionali di segno autoritario) e tesa a creare i rapporti di forza capaci di imporre una alternativa vera.
Claudio Grassi
Marco Ferrando
Salvatore Cannavò
Claudio Bellotti
Respinto con 85 voti a favore e 102 contrari.