“OBAMANIA”

“Raramente un presidente ha suscitato tante attese prima ancora di avere preso una decisione…

L’ ”Obamania” è il segno anche di un certo disorientamento di fronte alla crisi economica e, più in generale, ad una situazione internazionale che richiederebbe un’America diversa.

All’estero ci si attende da Obama che egli sia tante cose insieme: una sorta di presidente di Amnesty International sezione mondiale, di segretario bis delle Nazioni Unite, di leader di una Greenpeace Planetaria e di tutte le associazioni anti-razziste. E’ molto, e probabilmente troppo, senza volere con ciò sminuire le qualità del nuovo inquilino della Casa Bianca.

Barack Obama sarà un presidente americano che difenderà gli interessi del suo paese, economici e strategici. Non già una sorta di militante internazionalista, dedito a raddrizzare le patologie multiple di questi inizi del XXI secolo”.

(Le Monde, dall’editoriale del 20 gennaio 2009, intitolato all’ “Obamania”)

“Ricordate che le generazioni passate sconfissero il fascismo e il comunismo, non solo con i carri armati e i missili, ma con alleanze solide e convinzioni tenaci”.

(Barack Obama, dal discorso di insediamento, 20 gennaio 2009)

“Dobbiamo sapere che i cambiamenti che si esprimeranno nella nuova politica estera degli Stati Uniti non riguarderanno le finalità strategiche, ma solo il modo di perseguirle”.

(da un editoriale del Quotidiano del Popolo, organo del Partito Comunista Cinese, 23 gennaio 2009)