Nuove Br, scarcerato Matteini. Sentenza “emergenziale” per altri tre

È dalla tarda sera di mercoledì nella sua abitazione di Incisa Valdarno, Fabio Matteini, il presunto fiancheggiatore delle nuove Brigate rosse arrestato il 9 dicembre scorso. Il tribunale del Riesame di Roma ha infatti accolto il ricorso del suo avvocato, Massimo Focacci, ed ha disposto la scarcerazione mantenendo solo il «divieto di espatrio». Matteini, che era detenuto a Parma, è accusato di partecipazione a banda armata e associazione sovversiva. Matteini, 48 anni, in passato è stato militante dei Nuclei Comunisti Combattenti. Davanti ai giudici l’avvocato Focacci aveva insistito spiegando che il suo assistito non voleva assolutamente fuggire in Francia, come ritenuto dagli inquirenti, e ha ribadito che la trasferta oltralpe era stata programmata perché Matteini voleva stare accanto alla compagna che doveva essere sottoposta ad alcuni accertamenti medici. Oltre a questo sospetto pericolo di fuga – secondo la Procura -c’era il fatto che nell’interrogatorio reso ai carabinieri del Ros, il 21 novembre scorso, Matteini aveva mostrato un atteggiamento reticente rispetto all’identità di alcune persone che avrebbero fatto parte delle Br-Pcc. «Non discuto dei gravi indizi di colpevolezza, che non sono stati oggetto della nostra istanza. Ma la custodia cautelare in carcere era troppo. E i giudici ci hanno dato ragione». Il 19 dicembre scorso invece la I Corte d´appello di Roma ha confermato senza concedere neppure le attenuanti generiche le condanne di primo grado per altri tre imputati toscani accusati di far parte delle Br: Luigi Fuccini, Giuliano Pinori e Adriano Ascoli. Particolarmente dura, tanto da suscitare critiche politiche da parte del deputato Alberto Burgio di Rifondazione, la sentenza d´appello per Adriano Ascoli, il tecnico informatico di Pisa che la pentita delle Nuove Br Cinzia Banelli ha ripetutamente escluso dalla lista dei militanti interni all´organizzazione terroristica. Per motivare la condanna per “associazione sovversiva” e “banda armata” – articolo 270 bis – di Adriano Ascoli, al quale al pari degli altri due non è addebitato alcun reato specifico né alcuna partecipazione a rapine o eventi organizzativi, la corte presieduta dal giudice Antonio Cappiello ha scomodato l´11 settembre, la minaccia del terrorismo internazionale, le legislazioni emergenziali negli altri paesi come il Patriot Act in America e una non meglio precisato «rigore militare». Gli imputati si riservano un ricorso davanti alla Cassazione.