Noticine 19 – Quanto vale Mastella

Se entra la rosa nel pugno ce ne andiamo noi. Se entra la rosa nel pugno ce ne andiamo noi. Se entra la rosa nel pugno ce ne andiamo noi. L’ha ripetuto e stra-ripetuto, Mastella, il suo fiero aut aut. Noi dell’Udeur «mai insieme a Pannella nell’Unione». L’aveva detto – fortemente detto – “prima” della nascita della Rosa nel Pugno, creatura artificiale nata da procreazione assistita (assistita cioè dalla paura di non superare alle elezioni il fatidico due per cento) – e l’ha ri-detto orgogliosamente soprattutto “dopo” l’apparizione della Rosa medesima. Mai con Pannella. Mai con loro nell’Unione. Mai e poi mai. Ed è andato al congresso del suo partito, là a Napoli, con in tasca le tre cartelle del discorso di addio all’Unione, dopo che il fattaccio era avvenuto e cioè la vexata Rosa era proprio entrata, ufficialmente e pubblicamente, nella detta Unione. Ma, proprio in quel momento, sul palco, colpo di scena in diretta. Mastella straccia le tre cartelle, e cambia registro. Dice il contrario. Se c’è la Rosa ci stiamo pure noi. Se c’è la Rosa ci stiamo pure noi. Se c’è la Rosa ci stiamo pure noi. Un miracolo? No. Solo il regalino di cinque-deputati-cinque che Prodi gli ha dato. E la chiamano politica.