E’ spiegato con disarmante semplicità, senza veli e senza giri di parole. Spiegato a chiare lettere dal padrino più potente dell’operazione, il Corriere della Sera. Poche storie. Firmato Angelo Panebianco. In primis: «In una visione laica la “base” non esiste. Esistono solo tante persone amanti della politica e orientate al futuro, che possono essere condotte da leader dotati di una visione a costruire la sinistra del XXI secolo».
E quale sarebbe mai tale “sinistra del XXI secolo” così aulicamente tratteggiata? A chiare lettere, eccola. Per garantire una vera discontinità col passato, non basta certo una semplice «confluenza fra ex comunisti ed ex sinistra democristiana, cioè tra gli eredi di coloro che già nella Prima repubblica avevano fra loro grandi affinità – dall’antiamericanismo all’ideologia anti-mercato ». No, è indispensabile che di diritto facciano parte «anche gli “anticomunisti democratici”, quei democratici che ai tempi della guerra fredda si opposero frontalmente al Pci, in nome e per conto della democrazia liberale». A chiare lettere. «Solo un partito che veda con pari dignità le presenze di ex comunisti e anticomunisti democratici porrebbe fine all’era del post-comunismo».
Capito? La mostruosa creatura avrebbe quel nome là, Partito democratico.
L’ircocervo del XXI secolo..