La sua paffuta, ovale facciona sempre dall’aria gaudente, è stata sbattuta in prima pagina, nome e cognome Stefano Ricucci, il raider, l’immobiliarista dai soldi oscuri, il miliardario venuto dal nulla che ha tentato, non si sa come prestanome di chi, di dare l’assalto nientemeno che alla Rcs. Per tutti, soprattutto per i giudici, è quel tipo l’oggetto di plurime indagini scottanti. Ma per lei, la appena impalmata moglie Anna Falchi, il Ricucci è solo una fragile creatura, un ingenuo, indifeso “Peter Pan finito in una cosa più grande di lui”, vittima, povero bambino,”della crudeltà del sistema e massacrato dai poteri forti”. Peter Pan finito tra i lupi cattivi, la Falchi è seriamente preoccupata. Per tutti quei pasticci di milioni di miliardi con cui lui ha giocherellato ingenuamente, ma anche per via della mega villa acquistata a Roma come dono di nozze. Che volete, sospira dolente, “in quella villa non abiteremo mai. Che ci facciamo con 3.500 mq2”. Tremilacinquecento mq e un solo Peter Pan, poverina, ha ragione, c’è di che impazzire…