«Non cambierà niente e le nostre truppe continueranno a rimanere in Iraq. Non servirà la cattura di Saddam a far tornare i nostri figli a casa, come vogliono. Semmai, ora sarà oggetto di una ulteriore scusa da parte dell’amministrazione Bush per continuare l’occupazione americana in Iraq». E’ questa la prima reazione indignata di Charlie Richardson e Nancy Lessing, contrari alla guerra in Iraq, il cui figlio è un Marine al fronte e nelle operazioni più rischiose. Sono fondatori della organizzazione «Military Families Speakout» che da giugno a oggi comprende più di 2000 famiglie di militari in missione in Iraq. «Ora ci diranno che la situazione nel paese è ancora più instabile politicamente, come scusa per continuare l’occupazione americana in Iraq e non far tornare i nostri figli a casa», incalza il padre del marine Charlie Richardson, alla domanda se questa cattura di Saddam da parte delle Forze Speciali americane servirà per far rientrare i soldati a casa e una via d’uscita americana dall’Iraq: «E’ una scusa propagandistica dell’amministrazione Bush – conclude – ai fini elettorali suoi, ma sarà un’ulteriore scusa come quella che dovevamo recarci in Iraq per trovare le armi di distruzione di massa». “Non le sembra una strana coincidenza che nella stessa giornata in cui viene annunciata la cattura di Saddam Hussein, Bush ufficialmente annunci la sua candidatura alla presidenza per il 2004? Credo che la situazione in Iraq cambierà molto ora e in peggio. Assisteremo ad una serie di ulteriori attacchi alle truppe americane. Sarà un massacro da entrambe le parti. Per la popolazione irachena; per i soldati americani in Iraq. Cambierà l’indice di popolarità di Bush, nei sondaggi di opinione pubblica ora ai minimi storici, in seguito allo scandalo Halliburton e la morte quotidiana di un numero sempre maggiore di soldati americani al fronte». E’ la reazione scettica di Carlos, soldato nicaraguense parte del corpo dell’esercito americano arruolatosi nella Guardia Nazionale, in Iraq sino al 15 ottobre scorso, che vive in clandestinità ed ha deciso di «disertare» perché considera questa guerra in Iraq immorale.
«Ritengo che questa cattura di Saddam Hussein mi sembra una operazione di propaganda pubblicitaria che fa parte di un’operazione politica strategica di Bush che comprende ben altro – aggiunge Carlos – L’operazione della cattura fa parte di una strategia di complotto ben orchestrato dall’amministrazione di Bush. Almeno così io la vedo.» Perché proprio la parola complotto, chiediamo :«La caccia a Saddam ed ai terroristi è cominciata con l’11 settembre – ci risponde Carlos -. Ci hanno detto che, in Iraq dovevamo sconfiggere i terroristi. Non li abbiamo trovati. Abbiamo ucciso tanti ma tanti iracheni: uomini, donne e bambini. Dovevamo trovare le armi di distruzione di massa. Le prove non sono ancora state trovate. Ora hanno catturato Saddam Hussein, ma non si sono ancora impossessati del petrolio. Questa è una realtà fondamentale. Perché questi 600 uomini delle Forze Speciali americane hanno catturato Saddam Hussein soltanto ora? Chissà forse la prossima mossa politica dell’amministrazione Bush sarà anche la carta “Osama Bin Laden”?». Durissimo il suo commento, che fa capire come la cattura di Saddam verrà presentata dall’Amministrazione Bush come una sorta di «via di uscita dall’Iraq». Ma il «disertore» Carlos non la pensa così: «No. Anzi, ora i soldati americani verranno esaltati come eroi della democrazia. Ci diranno che l’occupazione deve continuare. Ma sarà un massacro. La popolazione civile che ci ha visto inizialmente come liberatori, ora dopo tanti mesi di occupazione, fame, non curanza da parte delle truppe verso la popolazione civile, furti cui ho assistito da parte di soldati delle altre unità militari, si vendicherà. Gli attacchi diventeranno atti di disperazione, attacchi individuali contro i soldati americani». Eppure la Casa bianca insiste sulla guerra alla resistenza irachena e parla di «terroristi infiltrati». «La mia esperienza – conclude Carlos – è un’altra. La resistenza e gli atti vendicativi provengono soltanto dalla popolazione civile interna; dalle varie fazioni etniche. Non sono terroristi. E’ questa un’altra invenzione di Bush».