NOI, OPERAIE E OPERAI COMUNISTI, DICIAMO: LASCIAMO PRODI E TENIAMO FALCE E MARTELLO

Caro Segretario Diliberto, noi operaie e operai comunisti, membri del comitato centrale del Partito dei Comunisti Italiani, ti chiediamo di ascoltarci. Il governo Prodi, con l’approvazione del pessimo accordo su pensioni e welfare, ha deluso molto tutti coloro che si aspettavano grandi cambiamenti dopo la sconfitta di Berlusconi. Giustamente tu hai richiamato la vocazione a farci “contare” dentro al governo. Ma questa vocazione non può essere data “a prescindere” dai risultati che, purtroppo, sono quasi tutti contraddittori: la finanziaria “lacrime e sangue” dell’anno scorso, gli aumenti delle spese militari del 13% nel 2007 e dell’11% il prossimo anno rispetto al governo precedente, nessuna correzione delle cosiddette “leggi ad personam” di Berlusconi, il conflitto di interessi, l’intangibilità della legge Bossi Fini sull’immigrazione e della controriforma moratti sull’istruzione e poi ancora la prosecuzione della guerra in Afghanistan ed ora probabilmente in Kosovo, la TAV, la base di Vicenza, la controriforma sul TFR, nessuna nuova legge sui diritti civili (Dico, unioni di fatto) ed ora l’attacco alle pensioni ed il “nulla di fatto” contro il lavoro precario. Siamo stufi di vedere i lavoratori morire come alla ThyssenKrupp di Torino (dove si facevano turni di 13/14 ore proprio mentre nel protocollo sul welfare si introduceva la decontribuzione del lavoro straordinario). Ma siamo anche indignati nel pensare ad una politica in cui “si dicono certe cose in campagna elettorale” e “se ne fanno altre, decisamente diverse” quando si governa. Siamo inoltre delusi da come i partiti della sinistra (compreso il nostro) hanno operato dentro il governo: 142 deputati e senatori dei Comunisti Italiani, di Rifondazione, dei Verdi e di Sinistra Democratica, non hanno contato nulla rispetto a Dini e ai suoi 2 amici. Una condotta per nulla efficace, originata anche dal dire ogni volta: “siamo responsabili, non faremo mai cadere il governo”. Così non ti danno neanche “l’osso per il cane”.

Siamo unitari, ma vorremmo una sinistra vera, anticapitalista, antiliberista che, ad esempio, sappia essere realmente alternativa al Partito Democratico di Veltroni (lui si che ha sdoganato Berlusconi, almeno quanto fece D’Alema con la “bicamerale”).

Siamo contrari al fatto che nel nuovo simbolo della “cosa rossa” sia stata cancellata la falce e il martello, proprio quando i comunisti dovrebbero costituirne il 70-80% del possibile elettorato.

Per questi motivi ti chiediamo di riconsiderare il giudizio su Prodi e di ritirare quindi la nostra delegazione dal governo, nonché di discutere la nostra presenza in un soggetto che, per ora non ha alcun profilo politico di classe, né tanto meno un “cuore” e sta assumendo invece le sembianze di una “dépendance di sinistra” del PD.

Sappiamo che c’è il rischio di una nuova possibile legge elettorale che, con una soglia di sbarramento più alta, potrebbe cancellare le forze critiche, ma non si può costruire una linea politica sul “salvare la pelle”, perchè la tua base sociale lo capisce e, con ragione, poi non ti vota più.

Caro Diliberto,care compagne e cari compagni, riprendiamo la costruzione di un grande Partito Comunista in Italia, unica condizione per avere una vera sinistra. In sintesi, ti chiediamo: lasciamo Prodi e teniamo la falce e martello.

Gerardo Giannone, operaio Fiat Pomigliano – Franco Bosisio, operaio Siac – Ilaria Reggiani, lavoratrice precaria – Valeria Scotti, operaia servizi – Giovanni Zungrone, operaio Magnetto Wheels

Per comunicazioni: Gerardo Giannone 349.6019140-338.7368998 [email protected]

Prime adesioni:

Lucia Accardi, comitato centrale

Antonietta Acerenza, comitato centrale

Franco Adamo, resp. org. Calabria

Silvia Achilli, segretaria Lecco

Tonino Aversa, comitato centrale

Giovanni Bacciardi, comitato centrale

Alberto Basso, comitato centrale

Laura Bennati, dir. naz. FGCI

Donatella Berti, comitato centrale

Antonio Bertuccelli, segretario Messina

Ketty Bertuccelli, dir. naz. FGCI

Michelangelo Bonomolo, cons. reg.Molise

Roberta Bozzi. comitato centrale

Alessandro Caliandro, dir. naz. FGCI

Peppe Campanile con. prov. Salerno

Marco Cannella, segr. FGCI Palermo

Edoardo Castellucci, segretario Latina

Anna Chiara Cavallari, dir. naz. FGCI

Massimo Ciusani, comitato centrale

Mario Corticelli, comitato centrale

Bernardo Croci, dir. naz. FGCI

Alessandro D’Alessandro, dir. naz. FGCI

Antonello Di Cello, segretario Catanzaro

Catullo Foresta, comitato centrale

Paolo Formelli, segretario Pavia

Maria Grazia Fortino, comitato centrale

Daniela Fricano, comitato centrale

Luciano Ghelli, capogruppo reg. Toscana

Michele Giambarba, comitato centrale

Stefano Grondona segretario Bologna

Luca Guerra cons. prov. Milano

Noemi Guzzo, comitato centrale

Costantino Levote, comitato centrale

Alessandro Lombardo, dir. naz. FGCI

Laura Meneghini, comitato centrale

Carmela Merenda, comitato centrale

Massimo Mergoni, segretario Mantova

Antonella Montesi, comitato centrale

Alessandro Mustillo, dir. naz. FGCI

Roberto Pavani cons. prov. Mantova

Luigi Perna, comitato centrale

Monica Perugini, comitato centrale

Giacinta Previti comitato centrale

Matteo Riva, comitato centrale

Nicola Rotondaro, cap. cos. com. Firenze

Rolando Sorri, pres. com. fed. Firenze

Roberto Spaziani, ass. com. Frosinone

Raffaele Timperi, dir. naz. FGCI

Laura Triumbari, comitato centrale

Walter Tucci, comitato centrale

Denis Valenti, segretario Forlì

Bruno Valentini cons. prov. Roma

Canzio Visentin, ass. prov. Ravenna

Peppino Vitale pres. com. fed. Palermo