Nazikin contro la festa di Liberazione a Rimini

Rimini segue Aosta. A pochi giorni dall’azione squadristica contro l’Espace Populaire di Aosta, di cui abbiamo dato notizia con l’intervista al segretario regionale di Rifondazione Piero Valleise, raggiungiamo telefonicamente Cesare Mangianti, capogruppo del PRC nel Consiglio Comunale di Rimini. La notte di domenica un gruppo di naziskin ha preso di mira gli spazi della festa di Liberazione. «E’ stata una festa meravigliosa» ci tiene a precisare in premessa Mangianti. «Ancora più degli anni scorsi è stato un appuntamento ricco, partecipato, vissuto dalla cittadinanza con grande interesse grazie al lavoro dei nostri compagni.» Una festa che è stata però sporcata dall’aggressione di questi fascisti. «Sì. La festa si è svolta nel parco della Colonia Muri, il bagno 96. All’interno di uno stabile della colonia, al coperto, abbiamo mantenuto anche quest’anno lo spazio per la cucina, i dibattiti ed i servizi. In una stanza vi dormiva un compagno, il custode dello stabile, che in queste notti ha fatto la vigilanza. La notte tra domenica e lunedì, verso le 2 di mattina, il compagno viene svegliato da una serie di rumori: accende la luce e vede 7-8 ragazzi che scappano urlando “sporchi comunisti, bastardi”. Ritorna a letto. Alle quattro viene svegliato di nuovo: questa volta i ragazzi sono di più, una decina, e più attrezzati. Cominciano a lanciare e spaccare sedie, rubano tutte le bandiere, fanno saltare l’impianto elettrico, scardinano la porta, rubano alcune biciclette depositate all’ingresso, incendiano alcune panchine del parco comunale.»
«La mattina seguente» prosegue Mangianti «ho sporto denuncia, chiedendo anche pubblicamente alla polizia di assicurarci, per i giorni seguenti, il servizio di sorveglianza»
Non è la prima volta che Mangianti si trova a fronteggiare situazioni spiacevoli: poche settimane fa una scritta di dodici metri su un muro della città lo indicava come « il primo della lista »; le minacce telefoniche sono insistite, soprattutto negli ultimi mesi.
« Martedì notte, al termine dell’ultima serata della festa, questi naziskin ritornano. Sono una dozzina, hanno le maglie degli Ultras del Verona, la squadra di calcio. Questa volta però ci sono anche i compagni, tanti, e i fascisti se ne devono andare. »
Giungono fortunatamente tanti attestati di solidarietà, a cominciare da quello del sindaco di Rimini Alberto Ravaioli, il quale parla di “un’aggressione vigliacca che va respinta da tutte le forze democratiche che non si riconoscono nella prevaricazione e nella violenza”.
Rimane un dubbio. Cesare Mangianti si chiede: « Perché la polizia non era in pattugliamento? Perché non ci ha assicurato la vigilanza di cui avevamo bisogno?» Claudio Grassi, per fare chiarezza, presenterà presto un’interpellanza parlamentare.