Napolitano: «E’ inaccettabile»

Le prime parole del presidente della repubblica Giorgio Napolitano sono per il ragazzo morto sotto il pilone dell’autostrada Catania-Siracusa, Antonio Veneziano, al suo terzo giorno di lavoro, e per gli altri operai feriti, travolti assieme a lui nel crollo dei 140 metri di campata sbriciolati al suolo. Ma Napolitano non si limita ai «sentimenti di profonda commozione, partecipazione al dolore della famiglia della giovane vittima, solidarietà a tutti i lavoratori feriti,e vicinanza all’intera comunità», inviati ieri tramite il prefetto di Siracusa Benedetto Basile. Ma questo certo non emenda il presente-futuro di altri possibili morti e feriti sul lavoro, come quelli di ieri, «una tragedia annunciata», come hanno commentato brutalmente i sindacati. E il capo dello Stato non si è tirato indietro: bene la «tempestività dei soccorsi» ma «il drammatico bilancio mette in evidenza situazioni inaccettabili per la sicurezza sul lavoro».
Situazioni «inaccettabili», e molti esponenti di governo e parlamentari si sono uniti alla reazione energica di Napolitano chiedendo inchieste rigorose una vigilanza «più forte e costante per il rispetto delle norme e delle condizioni di lavoro». Il ministro per le infrastrutture Di Pietro è ovviamente intervenuto subito toccando (come nell’intervista qui accanto) un punto nevralgico: i «controllori» del rispetto delle norme nei cantieri. E’ la rimessa in discussione della «legge Obiettivo» messa in opera da Berlusconi a dicembre 2001, che vantava la «semplificazione delle procedure», tra le quali va annoverata la cancellazione fra controllati e controllori.
Ma la legge del centrodestra sui cantieri andrebbe buttata e riscritta, al pari della legge 30, altrimenti è vano, ancorché doveroso, sottolineare come fa il segretario dei Ds Piero Fassino che l’«episodio luttuoso conferma drammaticamente l’urgenza di restituire tutela e sicurezza a un lavoro in questi anni troppo insediato dalla precarietà». L’urgenza imporrebbe allora di cancellare dalla «legge Obiettivo» molti altri capitoli, come quello che consente all’imprese la libertà di appalti e subappalti anche per il centro per cento dei lavori di cantiere. Quanto a quella sorta di stupore sulla realtà di «rischi e pericoli» da lavoro «pure in un paese industriale avanzato» come l’Italia – tema che suscita scandalizzate reazioni anche in altri esponenti politici – fa pensare che Fassino e altri esponenti del centrosinistra non abbiano mai letto relazioni come quella, corposa, prodotta dal ds Carlo Smuraglia in conclusione di un’indagine bicamerale sugli incidenti e malattie da lavoro, all’epoca non lontana del precedente governo di centrosinistra. in quella relazione, dopo le indagini che avevano coinvolto esponenti di tutte le forze politiche, emergeva a chiare lettere, assieme a indicazioni specifiche su come migliorare norme e prassi, anche un appunto di fondo: le cause di violazione della vita dei prestatori d’opera – si diceva – sono intimamente connesse all’organizzazione del lavoro, oggi nella sua forma di deregolazione selvaggia.
Il presidente della camera Fausto Berinotti, nel suo lungo passato di dirigente sindacale conosce bene questo «terreno», come traspare dal suo messaggio di ieri, che al messaggio di «dolore per la morte di un lavoratore e il ferimento di molti altri», non è tenero – pur nell’ aplomb del suo nuovo ruolo – con la ‘politica’, le istituzioni, che debbono «agire» mnon «rassegnandosi di fronte alla terribile sequenza di morti sul lavoro», che Bertinotti sa bene lunga e inamovibile senza contraddizione con l’essere l’Italia un «paese industrializzato». Gianni Pagliarini del Pdci martedì riunirà la commissione lavoro che presiede sulla questione bruciante della sicurezza sul lavoro, su cui insiste anche il capogruppo dei deputati verdi Bonelli. Mercoledì sarà volta dell’audizione di Di Pietro sul crollo dell’autostrada alla commissione trasporti della camera. Ma resta, sotteso alle dichiarazioni di alcuni esponenti dell’Unione, a partire dai Ds e dalla Margherita, una contraddizione sui «tempi» per accertare i risvolti della «tragedia»: la necessità che comunque «proseguano i lavori dell’autostrada, fondamentale per la Sicilia». Cche il gioco non si fermi.