Napoli, anche il lavoro uccide

Napoli. Legalità e sicurezza sul lavoro, due facce della stessa medaglia. Parlare di norme per la sicurezza nelle fabbriche a Napoli e in provincia significa affrontare il tema del rispetto delle leggi in materia di lavoro e non solo. Perché se il numero degli omicidi di camorra è paragonabile a quello di una guerra – 90 morti solo nel 2005 – ben più pesanti sono le cifre dei morti sul lavoro. Di media 4 morti al giorno in Italia. In Campania, in un anno, ci sono state 79 vittime e più di 3200 infortuni invalidanti. E’ per questa ragione che delegati e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza della Fiom, durante l’assemblea di ieri a Napoli, hanno sottolineato il legame tra garanzia di un lavoro sicuro e clima di violenza che sta vivendo la città. Perché garantire la salute sui posti di lavoro vuole dire anche combattere il lavoro nero e la criminalità. Così come l’alta ricattabilità degli operai e il rispetto delle norme della sicurezza negli stabilimenti e nei cantieri edili.
Principale indiziato: il sistema dei controlli degli ispettorati del lavoro. Un cortocircuito istituzionale che non solo conta il minor numero di figure proprio in una regione dove altissimo è il tasso di mortalità sul lavoro, ma presenta anche una modalità di controlli in aziende e cantieri che spesso di «inaspettato» ha ben poco. Urgente quindi è il concorso per aumentare il numero degli ispettori; l’ultimo, su 795 posti, ne ha riservati solo il 10% al Sud, e nessuno in Campania. Ma è il budget destinato alla prevenzione che molti considerano insufficiente. «La Regione ha stanziato solo il 4 % della finanziaria per questo – sottolinea Pasquale Patriciello, dirigente sanitario dell’Asl Napoli 4 – un punto in meno rispetto all’anno scorso e due rispetto al 2004».
I metalmeccanici manifesteranno poi in concomitanza con la seduta della giunta regionale per la finanziaria regionale 2007 insieme ai lavoratori esposti al rischio amianto. «Il piano regionale sull’amianto del 2001 deve essere rispettato – spiega Maurizio Mascoli, segretario Fiom Campania – e gli aumenti del bollo auto, dell’irpef e dell’irap dovranno essere utilizzati per sanità e prevenzione negli ambienti di lavoro». Una riflessione profonda, ma anche un’autocritica da parte del sindacato; non solo per i tanti che ogni giorno rischiano la vita sul posto di lavoro, ma anche in ricordo dei due operai morti in Campania a distanza di pochi giorni nel mese di settembre, alla Magnaghi di Napoli e all’Avis di Castellammare di Stabia. «Il sindacato deve fare di più – commenta Antonella Pezzullo, della segreteria regionale della Cgil – dobbiamo tornare alla determinazione degli anni ’70. Siamo molto bravi ora a tenere la contabilità delle vittime degli incidenti, ma è arrivato il momento di darsi da fare più di prima. Il tema della sicurezza sul lavoro è centrale per questo ci sarà un coordinamento tra tutte le categorie che siederà al tavolo nazionale per la sicurezza sul lavoro fissato per fine gennaio a Napoli».